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Milano, Corteo 25 Aprile. Contestazione contro Pd: "Servi della Nato". VIDEO
Corteo del 25 Aprile a Milano. Una cinquantina di esponenti del Carc contestano il Pd. Letta: "Questa è casa nostra". Contestata anche la Brigata ebraica
Corteo del 25 aprile a Milano
Tradizionale corteo cittadino del 25 aprile da corso Venezia angolo via Palestro a piazza Duomo a Milano. Il corteo nazionale torna dopo i due anni di stop imposti dalla pandemia, preceduto però da molte polemiche per le posizioni dell'Anpi nazionale sul conflitto in Ucraina. Dal palco della manifestazione oltre ai rappresentanti delle istituzioni, anche due donne ucraine, Tetyana Bandelyuk, da tempo in Italia, e Iryna Yarmolenko, profuga e consigliere comunale di Bucha.
A sfilare per le vie del centro citta' c'è l'Anpi, con i suoi rappresenti nazionali e locali, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, i sindacati con il segretario della Cgil Maurizio Landini, la Brigata Ebraica, che in polemica con l'Anpi aveva proposto di sfilare con le bandiere della Nato, l'Aned, i partiti politici come il Pd, a rischio contestazioni per il suo appoggio all'invio di armi, il Movimento 5 Stelle e Articolo Uno, con il suo segretario appena riconfermato Roberto Speranza.
In piazza i centri sociali e le realta' antagoniste riunite nel gruppo 'Milano contro la guerra', che hanno proposto di sfilare con le bandiere della pace e le bandiere bianche. Dal palco della manifestazione oltre alle due donne ucraine, anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il presidente di Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo, il presidente di Aned Dario Venegoni, il segretario della Cgil Maurizio Landini.
Il Carc contesta il Pd: "Cacciare Draghi e servi della Nato"
"Il 25 aprile non è una ricorrenza, fuori il Pd, resistenza". È questo lo slogan che una cinquantina di attivisti del Carc - Comitato di appoggio per la resistenza al comunismo - hanno scandido in direzione dello spezzone del Pd che partecipa la manifestazione del 25 aprile a Milano. Gli attivisti hanno contestato l'ex segretario del Pd Gianni Cuperlo e il segretario Enrico Letta, e gli altri esponenti del partito. I contestatori del Carc che si sono disposti lungo il marciapiede di Corso Venezia hanno anche mostrato uno striscione che recita "cacciare Draghi e servi nella Nato".
Milano, 25 Aprile: contestata anche la Brigata ebraica
In corso Venezia momenti di tensione quando manifestanti di estrema sinistra e dei centri sociali hanno contestato il Partito democratico esponendo immagini del segretario del Pd con l'elmetto militare in testa e al grido di "fuori la Nato dal corteo" e "fuori dal corteo i servi della Nato". Esposto anche uno striscione "Pd partito guerrafondaio". Come al solito insulti anche alla "Brigata ebraica" e alle forze dell'ordine.
Letta (Pd): "Questa è casa nostra"
I democratici hanno risposto cantando 'Bella ciao'. "Questa e' casa nostra, la Costituzione e' casa nostra, l'antifascismo e' casa nostra. E anche la solidarieta' al popolo ucraino e' casa nostra". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta all'arrivo al corteo milanese per il 25 aprile interpellato sulla contestazione del partito dei Carc.
25 Aprile, Letta: "Colpisce il silenzio del centrodestra"
Il 25 aprile, quest'anno "è ancora più importante perché c'è bisogno di massima unità del nostro Paese in un momento così difficile. La cosa che mi colpisce di più è il silenzio del centrodestra in queste ore, il non riconoscere che il 25 Aprile è un valore che è stato fondamentale per l'intero Paese": lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta al corteo del 25 Aprile. Secondo Letta 'il valore' del 25 Aprile con gli anni "non diminuisce, ma anzi aumenta" perché, ha detto "aumentano i fascismi e la voglia di fascismi e totalitarismi in Europa e intorno all'Europa".
25 Aprile a Milano, la comunità ucraina con manifesti anti Putin
Una numerosa rappresentanza della comunità ucraina ha sfilato per le vie del centro, al corteo del 25 aprile. La comunità ucraina ha csandito slogan nella propria lingua e ha srotolato un enorme drappo che copre la strada con i colori giallo e blu della bandiera ucraina. Numerosi cartelli contro Putin e il genocidio del popolo ucraino. Con la comunità ucraina anche bandiere dell'associazione Radicali Enzo Tortora e manifestanti con bandiere degli Stati Uniti e della Nato, insieme alla Brigata ebraica che sfila poco davanti alla comunità ucraina. La presenza di bandiere Nato e Usa è stata presa di mira da un gruppo di antagonisti che ha scandito gli slogan 'fuori la Nato dal corteo'.
Milano, sul palco del 25 aprile Iryna da Bucha: "Sono partigiana"
"Sono qui partigiana con le mie armi, il mio discorso": cosi' Irina Yarmolenko, consigliera comunale di Bucha, lo ha detto dal palco del 25 aprile a Milano citando le parole di 'Bella ciao'. Dal 24 febbraio "non c'e' piu' pace per nessuno in Europa". "La mia citta' e Irpin sono state distrutte per il 76% e chiediamo aiuto" ha spiegato aggiungendo di star facendo una "guerra di informazione". "Tutti siamo per la pace - ha detto -. Stare con me per l'Ucraina e con l'Ucraina"
"La guerra ci riporta a Hitler"
"L'Ucraina e' stata attaccata senza dichiarazione di guerra: la storia ci riporta a Hitler, ci siamo svegliati in un libro di storia. I miei genitori sono nati in tempi di guerra, ma mio padre non credeva di morire in tempi di guerra e da 61 giorni ci sentiamo al telefono come se fosse l'ultima". Tetyana Bandelyuk, cittadina ucraina residente in Italia da molto tempo, esprime il punto di vista del Paese in guerra dal palco del 25 aprile a Milano. "Ogni giorno - aggiunge - spero e prego che tutto cio' finisca e che si arrivi a una pace duratura. Ma la pace non puo' arrivare con una resa del popolo ucraino. Si e' arrivati a negare il diritto di esistere a una nazione, a un popolo".
Milano, ucraini contestano Landini (Cgil)
Un gruppo di ucraini ha fischiato il segretario generaLe della Cgil Maurizio Landini durante il suo intervento in piazza Duomo urlandogli anche "vergogna". "Lui - spiegano - sostiene che non si debba spendere di piu' in armi. Invece per vincere la guerra e' necessario aumentare le spese".
Sala dal palco: "Questo è il nostro giorno, non dividiamoci"
"Il 25 aprile e il nostro giorno": Giuseppe Sala, sindaco di Milano lo ha rivendicato dal palco di piazza Duomo per la festa della liberazione. "Questa e' la festa della democrazia - ha aggiunto - questa e' la festa della liberta' dal fascismo e dal nazismo e su questo non ci dividiamo, basta ambiguita'" ha detto fra gli applausi. Non c'e' piu' spazio per l'ambiguita', la politica non puo' permettersi di essere ambigua e non ci puo' essere ambiguita' su nazismo e fascismo", ha continuato il sindaco. "L'identita' del nostro continente e' precisa e non ci deve essere spazio per il fascismo. Fino al punto di non scegliere tra una candidata che non ha mai rinnegato il nazismo e un candidato democratico, in Francia come in Italia - ha aggiunto -. Basta ambiguita'. Non e' possibile avere tentennamenti e guidare formazioni politiche che non hanno fatto i conti con questo passato. Gente che fa il saluto fascista, basta ambiguita'. Chiedo che tutti escano da questa ambiguita'"
Sala: "Peccato per la contestazione al Pd"
"E' un peccato perche' il 25 aprile non deve essere una giornata che divide, in quei valori dobbiamo riconoscerci tutti". Cosi' il sindaco Milano Giuseppe Sala, ha commentato le contestazioni al Pd durante il corteo del 25 aprile a margine della manifestazione. "Poi utilizzare questa giornata per queste polemiche non va bene", ha aggiunto.
Sala: "Giusto inviare armi in Ucraina"
Sull’invio di io armi all’Ucraina “io credo che sia un fatto di posizione personale, la mia e’ chiara: credo che vadano mandate. La Liberazione non e’ stata fatta con le parole, ma combattendo. E’ una posizione suscettibilie di critiche, ma non e’ il momento dell’ambiguita’, chi fa politica deve dire le cose senza ambiguità, a volte le cose sono o bianche o nere”. Così il sindaco Giuseppe Sala alla partenza del corteo per il 25 aprile, interpellato sulla sua posizione rispetto all’invio di armi all’Ucraina.
25 aprile, Sala: "Folle contestare Nato, bene chiarimento di Pagliarulo"
"Sono felice che Pagliarulo nei giorni scorsi abbia chiarito le sue posizioni sulla guerra in Ucraina e le responsabilità russe". Così il sindaco Giuseppe Sala, a margine della cerimonia a Palazzo Marino di deposizione della corona commemorativa alla lapide di Milano Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza, commentando le parole del presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo che ha definito legittima la resistenza armata ucraina e da condannare l'attacco della Russia.
"Per tutto quello che ha dato al nostro Paese, Anpi non è un'istituzione che si può discutere. - ha proseguito Sala - Questi chiarimenti erano necessari ed è un bene che Pagliarulo sia con noi oggi sul palco in piazza Duomo allestito per il 25 Aprile".
“Per me la contestazione alla Nato è assolutamente folle. Non capisco tutti quelli che cercano un distinguo come se i 70 anni di storia del nostro Paese non dimostrassero che ci riconosciamo nei valori dell’Occidente dell’Alleanza Atlantica e che gli apparteniamo”, riporta Mianews.
“Al di là dello sfilare o meno con le bandiere Nato – ha proseguito Sala - il 25 aprile è la sfilata del popolo e della gente. Le bandiere vengono dopo, poi ognuno faccia un po’ quel che vuole. Credo che ognuno di noi debba portare se stesso più che la bandiera in piazza. È il momento in cui ognuno porta il suo cuore e la sua mentalità. Forse non c’è bisogno neanche di una bandiera al di là della nostra italiana, rappresentata oggi dalla fascia che porto”.
Sala: 25 aprile non deve dividere
"Il 25 Aprile non è qualcosa su cui ci si dovrebbe dividere perché è alla base della nostra democrazia. Dopo di che è naturale che, soprattutto in questo giorno, ci si divida politicamente. Una divisione precisa è tra chi è profondamente antifascista e anti totalitarista e chi non lo è ”. Così - come riporta Mianews - il sindaco Giuseppe Sala, a margine della cerimonia a Palazzo Marino di deposizione della corona commemorativa alla lapide di Milano Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza.
“Questo è il senso della politica. Ma spero che dalle polemiche venga risparmiato il 25 aprile perché se siamo qui oggi è merito di chi ha lottato per noi. - ha aggiunto Sala - Per me il senso è fare il mio dovere e permettetemi di godermi questo giorno. Milano ha tante giornate importanti e poi ne ha due più importanti delle altre: il 25 aprile e Sant’Ambrogio”. Sulla presenza di due donne ucraine sul palco del 25 aprile, Sala ne ha ribadito l'importanza: “È giusto così, lo dirò anche nel mio discorso oggi. Anche Liliana Segre, che è un grande riferimento per noi, ha detto che è difficile in un giorno come questo non pensare all’Ucraina. Quando il presidente Cenati mi ha proposto la presenza delle due donne ucraine ho detto subito di sì”.
25 aprile, compare lo striscione 'No Nato, No Draghi, No Pd, Guerra agli oppressori'
In merito allo striscione apparso questa mattina in corso Venezia, da dove partirà la manifestazione celebrativa del 25 Aprile, con le scritte 'No Nato, No Draghi, No Pd, Guerra agli oppressori', Sala ha spiegato: "Se guardiamo a tutte queste celebrazioni, da Piazza Fontana al 25 Aprile, è sempre stato così. Bisogna anche accettare che non tutti la vedano in questo modo e che ci sia dissenso, purché sia limitato. Poi ognuno va avanti con la sua coscienza. Non bisogna neanche strumentalizzare determinate posizioni perché ci sono sempre state, anche se è spiacevole che sia così”.
Corteo del 25 aprile a Milano: metro chiuse e modifica alle linee di superficie
Per l'occasione le metropolitane di Duomo e San Babila saranno chiuse negli orari della manifestazione e alcune linee di superficie subiranno delle modifiche. "Lunedì 25 aprile, dalle 14 circa, cambiamo il servizio di alcune nostre linee su disposizione delle autorità di Pubblica Sicurezza, per permettere le manifestazioni del Giorno della Liberazione. Fino al termine della manifestazione, i treni della M1 e della M3 saltano le stazioni di Duomo e San Babila. Le linee 1, 9, 61 e 94 potrebbero essere deviate o rallentate. Daremo informazioni in tempo reale sui percorsi provvisori sulla nostra app", comunica ATM.
Spettacoli per il 25 aprile a Milano
Ma questa non è l'unica iniziativa prevista oggi. Nate dalla collaborazione tra il Comune di Milano, la compagnia ATIR, il Teatro Carcano, tre iniziative che avranno luogo proprio il 25 aprile:
- Alle ore 10, dal Giardino Bazlen e Foà con arrivo all'Università Statale 1, si terrà il corteo ‘La Parata Resistente - quartiere Crocetta/Porta Romana, a cura di sezione ANPI – Zona 1. La parata prevede cinque stazioni di sosta in cui cittadini, cittadine, studenti, studentesse, attori e attrici della compagnia ATIR e associazioni del quartiere Crocetta interverranno con letture e canti.
- Alle ore 19, al Teatro Carcano in corso di Porta Romana 63, avrà luogo lo spettacolo ‘1943 - COME UN CAMMELLO IN UNA GRONDAIA’ tratto dalle lettere di condannati a morte della Resistenza europea. Promosso dal Comune di Milano e con la produzione ATIR con ingresso libero. Al termine dello spettacolo, una staffetta in bicicletta de L'ULTIMA RUOTA con i POQ – Partigiani in Ogni Quartiere porterà una lettera di resistenza oggi alla manifestazione all'Arco della Pace dove verrà letta sul palco della festa conclusiva del 25 aprile.
Musica per il 25 aprile a Milano
Nell’ambito dell’iniziativa “Il Conservatorio di Milano per la sua Città”, che prevede un cartellone artistico di appuntamenti collocati temporalmente in date ‘simbolo’ della storia dell’umanità e della città, lunedì 25 aprile, alle ore 11, Concerto del Coro di voci bianche del Conservatorio. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a permilano@consmilano.it
Corone commemorative: ecco dove
Continua la posa di corone commemorative per la Resistenza nella giornata del 25 aprile, alle ore 8,30 presso il Comando Centrale della Polizia locale di via Beccaria 19 (presso la lapide agli Agenti della Polizia Locale di Milano caduti vittime per la liberazione); alle ore 9 al Cimitero inglese di Trenno in via Cascina Bellaria; alle ore 9.15 al Monumento alla Guardia di Finanza in piazza Tricolore; alle ore 9.30 a Palazzo Isimbardi in corso Monforte 35; alle ore 9.45 a Palazzo Marino in piazza della Scala 2 (presso la Lapide Medaglia d’Oro); alle ore 10 alla Loggia dei Mercanti; alle ore 10.30 al Sacrario dei Caduti in Largo Caduti Milanesi per la Patria; alle ore 11 al Monumento ai Quindici Martiri di piazzale Loreto.