Milano
Milano, sinistra alla ricerca di un nome. Civici su una donna, per i renziani ipotesi Farinetti. Inside
di Fabio Massa
No Lucia Castellano, no Chiara Bisconti, no Cristina Tajani. Eppure, il “quinto nome” continua ad essere una prospettiva che i contendenti in campo vedono come quasi scontata. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, il caos nel fronte del centrosinistra milanese, continua. Tra piccole e grandi cose che si agitano, sopra e sotto il pelo dell’acqua. Sopra, continuano a veleggiare Emanuele Fiano e Pierfrancesco Majorino. Entrambi ci credono, entrambi sanno che più stanno in campo più rafforzano la propria posizione. Majorino ha inaugurato la sua “cantina delle idee”. Fiano partirà con un nuovo giro nei quartieri. Entrambi visti con un po’ di sospetto, pare, dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia (in grandissima forma alla presentazione di un volume su Porta Nuova di Manfredi Catella - a proposito, non avrebbe voglia di scendere in campo, si chiede qualcuno…). Pisapia, infatti, sta facendo una vera e propria partita di scacchi con Matteo Renzi. Sull’asse Milano-Roma non girano non solo nomi, ma vere e proprie prospettive politiche. Ai suoi fedelissimi Pisapia ha confessato, nell’ultima estate da sindaco passata in città, che gli sarebbe piaciuto vedere i candidati girare non per prendere conoscenza dei problemi ma per dire quanto di buono è stato fatto in giro per la città. E da Catella (vera e propria inversione a U rispetto al catastrofismo della campagna elettorale 2010-2011), ha spiegato agli astanti: “Quando gli stranieri mi chiedono che cosa c’è da vedere a Milano io gli dico di partire proprio da questi luoghi, da questi palazzi e poi di andare verso la Stazione Centrale e poi via verso la vecchia Milano”. C’erano una volta i cementificatori.
Tornando al “quinto nome”, quello che tutti si aspettano è di vedere una rappresentanza civica. Al femminile, meglio. E’ stata evocata Lucia Castellano, anche se secondo rumors di Affari lei ha ampiamente smentito ai suoi la volontà di candidarsi. Poi tutto può succedere, però questo è quello che viene detto in giro. E poi c’è il nome “renziano”. Anzi, renzianissimo. Certo, c’è da attendere Giuseppe Sala. Lui dovrà decidere che cosa fare e la “matematica” delle primarie (guarda caso a febbraio, il che vuol dire che la raccolta firme scade a gennaio, il che vuol dire che non si muove nulla prima dell’inizio di novembre/dicembre) pare gli lasci ancora un po’ di tempo. Ma non c’è solo lui. Pare ci sia anche chi sta elaborando un piano B. Con tante incognite ma molto pop. Punta dritto su Oscar Farinetti, grande capo di Eataly che ormai è completamente in mano ad Andrea Guerra, così come Affaritaliani.it aveva anticipato in tempi non sospetti. Managerialmente, in ottime mani. Quindi, Farinetti potrebbe essere l’idea giusta. Tante le incognite, però. La prima? Non è di Milano. E questo, sotto la Madonnina, potrebbe essere un problema.
@FabioAMassa