Milano

Milano, Stanzione (Cgil): "Costruire per i lavoratori più deboli"

di Antonio Murzio

La Camera del Lavoro metropolitana di Milano lancia un appello pubblico per la città del futuro. Intervista al segretario Luca Stanzione

Milano, Stanzione (Cgil): "Costruire per i lavoratori più deboli"

“Credo sia il momento di costruire: idee, proposte, mobilitazione, abbiamo davanti la campagna referendaria per cambiare le diverse normative che hanno reso i lavoratori più deboli, più insicuri, meno protetti, abbiamo davanti un lungo cammino”. Luca Stanzione. Segretario generale della Camera del Lavoro metropolitana di Milano parla con Affaritaliani.it Milano tracciando un bilancio a un anno dalla sua elezione.

Al momento del suo insediamento ha dichiarato "Metteremo in discussione l'attuale modello di sviluppo milanese" un "modello di sviluppo che taglia fuori larghe fette di popolazione dal poter risiedere a Milano" una città in cui "un terzo della ricchezza cittadino è detenuto dal 9% della popolazione, quindi profondamente disuguale". Come state agendo per farlo?

Nelle prossime settimane lanceremo un appello pubblico alla città metropolitana, alle sue associazioni, ai suoi corpi intermedi, alle tante singole persone che ragionano di una Milano del Futuro. Daremo vita a cinque assemblee pubbliche con a tema Abitare e sviluppo del territorio; Inclusione e disuguaglianza; Redditi e potere d’acquisto; Transizioni: energetica, digitale, ambientale, robotica; Sistema universitario e cultura. Vorremmo che nascessero cinque piattaforme con delle proposte concrete da offrire al dibattito pubblico, agli amministratori, attorno a cui mobilitarci. E poi noi, quotidianamente, attraverso il lavoro delle nostre categorie e dei servizi che offriamo all’area metropolitana milanese, stiamo già cambiando il nostro territorio.

Atm lamenta la mancanza di 400 autisti, stipendi troppo bassi per vivere a Milano. Milano è sempre più una città escludente, per ricchi?

Lo è, è il sistema produttivo ad accorgersene. È una dinamica che contraddistingue molte città europee. Ogni città sta reagendo con soluzioni diverse. A noi servirebbe una regia pubblica che intervenisse su più fronti: il salario indiretto, i prezzi lievitati per tutti a causa del turismo, l’estrazione di valore da chi specula per una redistribuzione percepibile. Milano è in grado di reagire ma è necessaria la volontà di tutti: imprese, enti locali, sindacato, governo e necessariamente una dimensione di Governo europeo sulle grandi aree metropolitane.

Affitti alle stelle, molti airbnb mentre i lavoratori del turismo sono sempre più sfruttati e le code a Pane quotidiano sempre più lunghe: quale ruolo può svolgere il sindacato?

Il sindacato unitario già svolge un ruolo nelle aziende attraverso la contrattazione, un lavoro prezioso dei nostri funzionari e delle nostre funzionarie delle categorie. Oggi nelle grandi aree metropolitane viene chiesto al sindacato di contrattare sul territorio per quella maggioranza di lavoratori e pensionati che non incrociano il sindacato sul posto di lavoro. Olimpiadi, PGT, Casa, salute e sicurezza sono questi sono quattro temi su cui abbiamo cosa da dire e proporre. Ascoltateci perché il sindacato confederale è ancora oggi una forza che vive dentro la società in tutte le sue contraddizioni. Possiamo essere una risorsa per migliorare l’ecosistema in cui viviamo.

“Il segretario generale della Camera del Lavoro di Milano Luca Stanzione lancia la proposta di utilizzare la contrattazione per "destinare risorse ad un fondo pubblico con cui investire nel welfare cittadino": può spiegare meglio?

È troppo presto per parlarne, lasciamo che venga costruita una proposta concreta. Posso dirti che io ho due tarli che scavano dentro: come sostituiamo un rapporto concreto di solidarietà tra chi beneficia della contrattazione di secondo livello perché sta magari in un’azienda di medio-grandi dimensione e i tantissimi che lavorano nella parcellizzazione, nelle micro aziende, con lavori saltuari? Il secondo: come sottrarre a chi specula il welfare aziendale, a partire da quello sanitario? Sono risorse dei lavoratori che le aziende distribuiscono ed in mezzo c’è chi fa profitti. A Milano esiste Fondazione Welfare Ambrosiano una bella esperienza compartecipata. Il nome è di per sè un programma all’altezza di queste sfide.







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