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Milano, Strada visita il Cpr: "Buco nero dei diritti umani". VIDEO

Redazione

Cecilia Strada, capolista Pd alle Europee, in visita al Cpr di Milano: "Uno Stato civile non può pensare di avere queste strutture. No a un secondo centro"

Milano, Strada visita il Cpr: "Buco nero dei diritti umani"

Stanze allagate e fatiscenti. E' questa la descrizione che la capolista del Pd per il Nordovest, Cecilia Strada, ha dato dopo la sua visita al Cpr di via Corelli a Milano questa mattina, parlando con i giornalisti. "Abbiamo visto l'ennesimo non luogo, sono delle strutture che non dovrebbero neanche esistere secondo la nostra costituzione".

Secondo Cpr? Strada: "Impossibile non coinvolgere le istituzioni milanesi"

A Milano "esiste un Centro per il rimpatrio che e' un buco nero per i diritti umani e il sindaco Sala ha saputo dai giornali che e' previsto un nuovo Cpr. Si tratta di questioni troppo delicate e non e' possibile che vengano prese iniziative di questo tipo senza coinvolgere le istituzioni cittadine". Per Cecilia Strada lo "strumento Cpr ha molte criticita', a partire dal fatto che - in assenza di accordi di estradizione con i Paesi in cui dovrebbero avvenire molti rimpatri - finiscono sospese in un limbo di degrado. Quando ne escono, ovviamente, la loro situazione e' peggiorata da ogni punto di vista, compreso il disagio psichico". All'interno della struttura di via Corelli, per Strada "ci sono persone che hanno gia' scontato le loro pene o che non hanno fatto niente. E cosa succede agli esseri umani quando vengono messi in un limbo senza sapere quando usciranno? Si tagliano e si fanno del male vivono perche' vivono in condizioni disumane", ha ribadito.

La capolista ha poi spiegato di aver visto "tutte le stanze allagate. Oggi a Milano piove e l'acqua e' entrata perche' gli infissi non reggono", ha dichiarato Strada che ha anche spiegato di avere "parlato con il personale che lavora all'interno della struttura" e "la domanda piu' difficile a cui rispondere e' "cosa ci faccio qui?" e ce lo chiediamo anche a noi". I Cpr "sono strumenti che sono la fabbrica della violazione dei diritti umani", ha concluso.

La delegazione Pd al Cpr: "Impensabili in uno Stato civile"

Presente al punto stampa anche Brando Benifei, capodelegazione del Pd al Parlamento Euroepeo per cui "la vera sicurezza si costruisce diversamente. Il cpr rappresenta un non luogo che non porta a nessun risultato utile per la societa'. Siamo qui per dire nuovamente basta ai Cpr". Contro i Centri di Permanenza per i Rimpatri anche la candidata alle europee con il Pd, Eleonora Evi, per cui i cpr "sono dei lager non solo qui a Milano, ma in tutta Italia. Uno Stato che si dice civile - ha concluso - non puo' pensare di avere queste strutture che privano la liberta' delle persone senza aver commesso nessun reato".







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