Milano

Milano, tre serate dedicate alla Duse e a D'Annunzio

Nell’atmosfera retrò dell’antico Albergo Diurno Cobianchi in piazza Duomo sono in programma tre serate dedicate alla Duse e d’Annunzio

Nell’atmosfera retrò dell’antico Albergo Diurno Cobianchi in piazza Duomo 19/A a Milano, che ospita il Circolo della Letteratura e delle Arti di Milano (CLAM) presieduto da Elena Fontanella,  dal 23 al 25 febbraio sono in programma tre serate dedicate alla Duse e d’Annunzio. “Più che l’Amore” è il saggio edito da Marsilio di Annamaria Andreoli, celebre studiosa del poeta, già Presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, la casa Museo di d’Annunzio a Gardone Riviera, che ha ispirato il testo teatrale rappresentato. Si racconta di una storia lunga dieci anni fatta di passione e tradimenti reciproci,  ma soprattutto di un connubio artistico contrastato. Su copione di Annamaria Andreoli, gli attori Annig Raimondi e Antonio Rosti interpreteranno i due amanti attraverso la finzione scenica dei “quadri viventi”. Traendo spunto dai Tableaux Vivants che si affermarono con successo nel periodo della belle époque lo spazio storico del Diurno degli Anni Venti si trasformerà in spazio scenico per dar vita all’Hotel Cavour  di Milano dove i due personaggi, all’apice del successo e avanti con gli anni, si incontrarono nel 1922 dopo anni di separazione carica di rancori.

L’immobilismo dell’azione propria dei quadri viventi immerge gli attori in un tempo sospeso, nel quale possono essere vissuti i ricordi e le emozioni e in cui l’attimo di un pensiero si dilata all’infinito interrotto da pochi movimenti di azione che tengono vivo lo stupore. Questa dilatazione temporale permetterà di rivivere emozioni, umiliazioni, risentimenti dei due amanti in un prima, quando si incontrano a Venezia nel 1894 (trentasei anni lei, trentuno lui) e in un dopo, quando si ritrovano all’Hotel Cavour di Milano in quel particolare 1922. Sono entrambi sessantenni, ma almeno per lui l’amore è più che mai acceso. Lui, ogni giorno, le fa consegnare lettere in camera  che lei non vuole leggere.  Sono due celebrità. Lei ormai non recita ma vive mille vite, lui non scrive più ma vive la favola bella di una vita eroica. Il loro non è più definibile un incontro. È uno scontro fatale. Si adorano e si maledicono, sono tanto più autentici quanto più mentono anche a loro stessi. Non si incontrano ma non possono separarsi. Sarà la Duse la vera vincitrice di una storia d’amore lunga una vita quando lui si inginocchierà davanti a lei arreso facendone la sua divinità la sua musa perenne oltre la vita e oltre la morte.

Come nella messa in opera ottocentesca dei Tableaux Vivants la separazione temporale del procedere dell’azione e l’espressione dei sentimenti sarà destinata alle arie cantate in un susseguirsi fluido di azione e riflessione. Nel salone apparecchiato a tavolini, come un antico cafè chantant, echeggeranno le musicali parole de “La pioggia nel pineto” e de“La sera fiesolana”, versi straordinari del vate. D’Annunzio era un musicista, aveva studiato e suonava la chitarra. Scrisse liriche e fu musicato da Debussy, Mascagni, Pizzetti. Dal connubio con il compositore Francesco Paolo Tosti, nacquero celebri romanze da salotto, piccoli capolavori, come “A’ vucchella” e“L’alba divide dalla luce l’ombra” che scandiranno i tempi dello spettacolo, interpretate dal tenore Matteo Cammarata, accompagnato al pianoforte da Gian Francesco Amoroso. Non potrà mancare l’“Aria Di Violetta” da La Traviata di cui la Duse fu applaudita interprete ne’ “La Signora delle Camelie” e, come dice il copione, amante di Arrigo Boito, librettista e amico di Giuseppe Verdi. Ad interpretarla il soprano  Irina Kapanazde.

La serata sarà accompagnata dalla degustazione del pregiato Valtenesi Chiaretto della nuova annata (2016), prodotto dalle uve raccolte nell’area a denominazione sulla riviera bresciana del lago di Garda, dove in Comune di Gardone Riviera sorge anche il Vittoriale degli Italiani, la Casa Museo di d’Annunzio

Alle 18,30 Annamaria Andreoli, già docente di Letteratura Italiana all’Università di Bologna e di Potenza, terrà una conferenza, che andrà a toccare non solo questa nuova realtà della storia fra Duse e d’Annunzio, ma anche darà uno inedito spaccato sulla psicologia dannunziana nel complesso rapporto con la Divina. Nell’occasione l’autrice autograferà ai partecipanti il suo libro “Più che l’amore”dai tipi Marsilio Editori.







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