Prete sepolto vivo nella Terra Mala. Milano da Vedere/Il segreto del Broletto
Oggi facciamo due passi in via Broletto, giusto il tempo di raggiungere la chiesa di cui proviamo a riassumerne la storia. Inconfondibile, la si riconosce subito, segnalata da colonne e frontone quasi fosse un tempio romano o greco. Beh, è il gusto neoclassico, quel che vediamo è quanto lungo l’800 è stato aggiunto. Non sembra, ma la chiesa di S. Tomaso è testimone di parecchi secoli.
Sicuramente è qui dall’anno 1000 presentata con il nome completo di S. Tomaso in Terra Mala, oppure S. Tomaso in Cruce Sigerii, probabilmente perchè nata come cappella privata della famiglia Sigerio. Terra mala era il nome con cui era conosciuta questa zona del sestiere di Porta Comasina, ma non si sa ancora con certezza da dove arrivi questa brutta fama. Leggenda vuole che il prete si sia rifiutato di seppellire un uomo nel cimitero annesso perchè la vedova non aveva di che pagare la funzione. Giovanni Visconti, informato, si precipita alla chiesuola e seppellisce il prete nella fossa preparata per l’altro defunto. L’episodio darebbe il nome Terra Mala, ma è solo leggenda.
Tracce di antichità nella chiesa odierna sono coperte dall’opera seicentesca del Meda e del nuovo cantiere neoclassico datato 1827 che vede il rifacimento della facciata da parte dell’architetto Arganini. Come spesso accade a Milano, basta varcare un portone e trovarsi di fronte a capolavori insospettati. Qui potrete fare la conoscenza di una pala d’altare di Giulio Procaccini, datata 1610 ed una statua della Vergine che S. Carlo aveva personalmente portato a S. Nazaro in Pietrasanta, chiesa scomparsa, ma la cui statua si conserva proprio in S. Tomaso dal 1887. Per una città che per i più sembra non aver nulla da raccontare…