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Milano, un 25 aprile di tensioni e divisioni. Corteo in centro
25 aprile a Milano

Milano, verso un 25 aprile di tensioni e divisioni

Milano celebra il 25 Aprile, anniversario della Liberazione. Numerose le manifestazioni e gli eventi in città, dedicati ai temi della Resistenza partigiana e alla guerra di liberazione del nazifascismo. Anniversario della Liberazione che ha ricadute in questo periodo storico con quello che sta avvenendo a Gaza e col fronte ucraino sempre aperto, portando a reazioni da entrambi i fronti. 

Il percorso del corteo

Nel pomeriggio del 25 aprile, alle 14, avrà inizio il tradizionale corteo che parte da corso Venezia fino ad arrivare in piazza Duomo, passando per piazza San Babila, corso Matteotti, piazza Meda, via Catena, largo Mattioli, via Case Rotte, piazza della Scala, via Santa Margherita e via Mengoni. Alle 15.30, sul palco allestito in piazza del Duomo, ci saranno numerosi interventi, tra cui il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il nuovo presidente provinciale dell’Anpi Primo Minelli e il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. Chiuderà Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi.

Deposizione delle corone in memoria dei caduti

La giornata del 25 aprile sarà però aperta, con la deposizione delle corone in ricordo dei caduti durante la guerra di Resistenza partigiana e dei civili uccisi dalle rappresaglie naziste, iniziando alle ore 9 in piazza Tricolore presso il monumento alla Guardia di Finanza, passando per Palazzo Marino davanti alla lapide della medagli d’oro al valor militare alla città e chiudendo in Piazzale Loreto, dove il 10 agosto del 1944 vennero fucilati 15 partigiani.

Assente la comunità palestinese al corteo, si riunirà precedentemente in piazza Duomo

Il corteo vedrà presenti una delegazione ucraina e una ebraica, non parteciperanno invece i palestinesi, che si riuniranno prima dell’inizio della manifestazione direttamente in piazza Duomo, “Per ribadire a tutti che il 25 aprile non può essere una mera sfilata, ma la giornata degli oppressi contro gli oppressori”, dichiarano in un comunicato congiunto i Giovani Palestinesi d’Italia, l’Unione democratica araba palestinese e varie sigle di estrema sinistra. Aggiungendo: “Denunciamo la responsabilità politica di chi vuole strumentalizzare questa giornata per promuovere messaggi guerrafondai, equiparare l’antisemitismo alla strenua opposizione alle politiche criminali e genocide di Israele”. Inizialmente, il presidente provinciale dell’Anpi Primo Minelli aveva dichiarato come i palestinesi sarebbero stati alla fine del corteo, lontano dalla Brigata ebraica e dalle comunità iraniana antiregime e ucraina. Il comunicato dei GPI però toglie ogni dubbio, nonostante questo, secondo Minelli non vi sarebbe un particolare allarme nei confronti di disordini e scontri.

Polemiche nella comunità ebraica

Anche la comunità ebraica non è rimasta soddisfatta dell’organizzazione del corteo, la Brigata ebraica ci sarà, ma non ufficialmente col proprio gonfalone, e il presidente Walker Meghnagi ha già comunicato la sua assenza. La polemica è nata dopo la scelta dello slogan “Cessate il fuoco ovunque”, con Minelli che sottolinea il valore assoluto della pace per la scelta della frase, mentre la comunità ebraica rimarca l’assenza della parola democrazia, e avrà il proprio striscione “Ora e sempre la democrazia si difende”.

Slogan, anche gli ucraini non lo sostengono

Lo slogan ha creato polemiche e imbarazzi anche nella comunità ucraina, che dichiara come “Cessate il fuoco ovunque” non equivale alla pace, in quanto anche l’occupazione che deriverebbe dal cessate il fuoco è una forma di guerra. Gli ucraini parteciperanno al corteo, ma non ufficialmente con le proprie associazioni, tra cui UaMi, che ritiene come la scelta dello slogan si avvicini troppo al pacifismo che vorrebbe la resa dell’Ucraina alla Russia.

Presente anche Antonio Scurati

È poi notizia delle ultime ore la presenza al corteo di Antonio Scurati, scrittore e giornalista vittima di una presunta censura da parte della Rai, andato alla ribalta negli ultimi giorni dopo lo stop alla sua partecipazione a CheSarà su Rai3, dove avrebbe dovuto esporre un monologo proprio sul 25 aprile. È entrata nel dibattito anche la Premier Giorgia Meloni, pubblicando su Facebook il testo ed esponendo la tesi della Rai, che parla di motivi economici che hanno portato all’esclusione di Scurati dalla trasmissione. Raramente il 25 aprile è stato preceduto da polemiche come quest’anno, vedremo se i fronti aperti sui diversi temi porteranno ancora a discussioni e disordini.


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