Milano

Terrorismo, militare aggredito a Milano: Fathe condannato 14 anni

Riconosciuta l'aggravante terroristica con una pena di tre mesi superiore rispetto a quella chiesta dall'accusa

Terrorismo, militare aggredito a Milano: Fathe condannato 14 anni

E' stato condannato a 14 anni e sei mesi di carcere Mahamad Fathe, il 24enne yemenita che nel settembre 2019 aveva ferito con un paio di forbici un militare alla stazione Centrale di Milano. Le accuse per lui erano di tentato omicidio aggravato dalle finalita' terroristiche e violenza a pubblico ufficiale. A pronunciare la sentenza la giudice Maria Luisa Balzarotti, presidente dell'ottava sezione penale, che ha riconosciuto l'aggravante terroristica, con una pena di tre mesi superiore rispetto a quella chiesta dall'accusa.

Il pm di Milano, Enrico Pavone, aveva chiesto 14 anni e tre mesi e nella sua requisitoria aveva fatto riferimento anche ai recenti attentati terroristici di Vienna e Nizza. Quel giorno, alla stazione Centrale, a bloccarlo erano stati gli stessi militari, e un giovane senegalese, prima che intervenisse la polizia. Quando venne bloccato, il giovane urlo' "Allah akbar", la frase pronunciata dagli autori di attentati di matrice islamica. Come nei recenti episodi piu' gravi che si sono verificati in Europa, "ad agire sono lupi solitari che puntano a creare il panico e a terrorizzare la popolazione", aveva detto il pm.

L'intento di Fathe, per l'accusa, era di "colpire lo Stato italiano attraverso l'omicidio di un appartenente alle forze dell'ordine"; la volonta' di uccidere per il magistrato antiterrorismo era chiara perche' l'attentatore punto' "ad una parte vitale del corpo umano come il collo: e sarebbe bastato qualche millimetro per provocare il decesso". Le avvocatesse Paola Patruno e Nicola Saettone, avevano contestato che si trattasse di terrorismo. 







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