MiTo SettembreMusica: Corni regi a caccia il 10 al teatro Leonardo di Milano
Cacce, galoppi, fanfare. L’eco dei Corni del Teatro Regio evoca danze popolari, battute di caccia e momenti di intimo raccoglimento. Il 10 settembre a Milano
MiTo SettembreMusica: Corni regi a caccia il 10 al teatro Leonardo di Milano
Anche quest’anno, come per la scorsa edizione, squilli di corni echeggiano a Milano tra galoppi, battute di caccia e fanfare. Per MITO SettembreMusica arrivano i Regi Corni, artisti del Teatro Regio di Torino. Lunedì 10 settembre, alle ore 21, al Teatro Leonardo, in Via Ampère 1, zona Piola, il Festival diffuso porta su tutto il territorio cittadino la sua musica. Per l’occasione una potente orchestra di corni eseguirà un pot-pourri di brani tra danze popolari, cacce, fanfare e celebri composizioni in trascrizione. Dalla Water Music di Haendel, a Bach, Rossini, Wagner e Weber, fino al jazz novecentesco e a colonne sonore dei giorni nostri. Formato da tutta la sezione corni dell’Orchestra del Teatro Regio, con l’aggiunta di due musicisti, collaboratori abituali dell’orchestra, l’Ensemble I Regi Corni ci guida in un viaggio sonoro affascinante che ripercorre la storia musicale ed evocativa di questo strumento. Dall’uso a cavallo durante le battute di caccia o come segnale di richiamo in guerra, quando lo strumento era dotato di canneggi smontabili e la mano destra inserita nella “campana” consentiva di ottenere le note “artificiali” mancanti della serie armonica. Inserito in orchestra, attirò l’attenzione dei compositori di Sei e Settecento, ideale, per il suo timbro versatile, sia per i grandi lavori orchestrali all’aperto in occasione di feste e cerimonie di corte, come la Water Music HWV 348 di Georg Friedrich Händel (1685-1759), composta nel 1717 per animare una grande festa sulle acque del Tamigi, sia per esercizi virtuosistici come gli adattamenti dall’organo delle fantasie di Johann Sebastian Bach (1685-1750) (dal Preludio e Fuga in la minore BWV 543 al secondo tempo della Suite n. 3 in re maggiore BWV 1068, o “Aria sulla quarta corda”).
L’Ottocento fu il secolo che lo legò alle atmosfere intime e malinconiche tipiche della sensibilità romantica. Grazie anche alle coeve innovazioni tecniche, il corno entrò rapidamente in sintonia con la folla di Naturlaute, di voci della natura che invasero pagine e pagine di canti popolari, specialmente in terra tedesca. Stormir di fronde, scrosciar di ruscelli, alitar di venti: scenari eletti – idilliaci o foschi – della sensibilità romantica, in cui il corno diventa sempre più veicolo di un senso di lontananza.Ne è perfetto esempio il misterioso brusio timbrico che accompagna l’apparizione dell’elmo magico nel Ring wagneriano. L’apripista di questa tendenza fu Il franco cacciatore (Der Freischütz, 1821) di Carl Maria von Weber (1786-1826), che di quella tradizione poetica costituì il prodotto migliore: nel Coro di cacciatori e nella Preghiera del terzo atto, scritti su una melodia dagli intervalli “naturali”, il corno esplicita la profonda purezza della vita campestre, tra bicchieri che si toccano e grida di giubilo.
Ma non mancarono esempi nostrani ispirati all’esplorazione di regioni della storia e della geografia d’Oltralpe, uno su tutti il Gioachino Rossini (1792-1868) del Guglielmo Tell, con gli arabeschi del corno inglese contrappuntati dal fauto nell’Andante dell’ouverture, e della fanfara per quattro corni da caccia e orchestra Rendez-vous de chasse (1828, conosciuta anche come Grande Fanfare). Wagner (1813-1883) fu il compositore che più se ne servì nei suoi organici: ideò, per l’uso nel registro basso, la tuba wagneriana (o corno basso), che trovò impiego non solo nelle sezioni “caratteristiche” delle sue opere (il Coro dei pellegrini e i richiami paesaggistici dei dodici corni da caccia dietro le quinte nel primo atto del Tannhäuser), ma anche nei lavori minori di epigoni come il cornista e direttore d’orchestra (del primo ciclo del Ring) Hans Richter (1843-1916), autore di una suite Wagneriana per quattro corni su temi adattati dal repertorio operistico del maestro di Bayreuth. Infine, con My Heart Will Go On (1997), premio Oscar per il film Titanic, i Regi Corni ci conducono nel Novecento, attraverso le atmosfere jazz di Round Midnight (1944), uno dei più conosciuti standard jazz, e di Autumn Leaves (1945), composta sui versi di Les Feuilles mortes di J. Prévert. Il concerto è preceduto da una breve introduzione di Luigi Marzola.Il testo si avvale del contributo musicologico di Valentina Crosetto.
PROGRAMMA
Georg Friedrich Händel (1685-1759)Water Music
Lohann Sebastian Bach (1685-1750)Preludio e Fuga in la minore BWV 543 Arrangiamento di L.E. ShawAria sulla quarta cordadalla Suite per orchestra n. 3 in re maggiore BWV 1068(arr. Natalino Ricciardo)
Gioachino Rossini (1792-1868)Ouverture e Caccia da Guglielmo Tell
Carl Maria von Weber (1786-1826)Preghiera e Coro dei cacciatori da Il franco cacciatore (arr. Heinz Liebert)TradizionaleSelezione di melodie popolari tedesche(arr. Robert Volkmann e Johannes Prinz)
Richard Wagner (1813-1883)Caccia e Coro dei pellegrini da Tannhäuser (arr. Heinz Liebert)Hans Richter (1843-1916)Wagneriana SuiteJames Horner (1953-2015)
My Heart Will Go Ondalla colonna sonora del film Titanic (arr. Natalino Ricciardo)
Thelonious Monk (1917-1982)Round Midnight (Riarmonizzazione di Eros Tondella)
Joseph Kosma (1905-1969)Autumn Leaves (Elaborazione di Eros Tondella
)Gioachino RossiniGrande Fanfare (arr. Joseph Marx)
I Regi CorniArtisti del Teatro Regio: Natalino Ricciardo, Ugo Favaro, Fabrizio Dindo,Pierluigi Filagna, Evandro Merisio, Eros Tondella,Stefano Fracchia, Vincenzo Ferrante BanneraIn collaborazione con Teatro Regio
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