MiTo SettembreMusica: il 14 settembre "Radici" e "Germogli"
Giovedì 14 settembre non solo il concerto dell'Orchestra sinfonica della Rai: in programma due appuntamenti "floreali" di raro pregio
MITO SettembreMusica prosegue giovedì 14 settembre, oltre che con il concerto dell’Orchestra Sinfonica della RAI diretta da Bychkov al Conservatorio, con due concerti di raro pregio. In programma Radici e Germogli, due appuntamenti “floreali” che portano a Milano due formazioni cameristiche davvero interessanti. Alle ore 17, al Teatro Litta, sarà possibile ascoltare un duo di altissimo livello artistico: il primo contrabbasso solista dei Wiener Philharmoniker, l’ungherese Ödön Rácz, e il violoncello dei leggendari Berliner Philharmoniker, l’austriaco Stephan Koncz, suoneranno insieme alla ricerca delle ragioni più profonde della musica. In serata, ore 21, al Teatro Edi Centro Sociale Barrio’s, spazio ad un trio formato da tre giovani e brillanti sorelle, il Trio Arizza.
Radici - Protagonisti del concerto pomeridiano sono due giganti del contrabbasso e del violoncello. L’ungherese Ödön Rácz, nato nel 1981 a Budapest, ha iniziato a studiare contrabbasso alla Scuola di Stato all’età di 9 anni. A 13 anni esordisce nel suo primo concerto come solista all’Accademia Musicale di Budapest, nel 1994. Dal 2009 è primo contrabbasso solista di Wiener Philharmoniker e dell’Orchestra d’Opera di Stato di Vienna. Accanto a lui il violoncellista Stephan Koncz, iniziato agli studi musicali a Vienna a soli 8 anni. Dopo aver studio anche composizione e direzione d’orchestra, con maestri del calibro di Daniel Barenboim e dopo aver vinto numerosi concorsi, è diventato membro dei Berliner Philharmoniker all’inizio della stagione 2010/2011.
Il programma proposto dal duo austro-ungarico prende le mosse dalla parola radice. Radice come base. In musica, nell’armonia classica in particolare, ciò che sta alla base di una composizione, cioè che la fonda, è il basso. Al basso è dedicato questo concerto che esplora le profondità timbriche del suono e - perché no? - anche quelle simboliche delle sue origini. Contrabbasso e cello solisti e soli, prelevati dall’orchestra, di cui sono a fondamenta, e privati di qualsiasi altro elemento dal registro più acuto a bilanciare i suoni gravi e oscuri. Stupefacente sarà scoprire come i due strumenti ad arco possano non soltanto dialogare e intrecciarsi, ma anche produrre vibrazioni iridescenti e con una gamma molto varia di soluzioni acustiche.
Il concerto sarà preceduto da una breve introduzione di Gaia Varon e vede in programma 9 brani. La Passacaglia di Johan Halvorsen per violino e viola, qui trascritta per i “radicali” violoncello e contrabbasso, e a sua volta basata su quella dalla Suite in sol minore HWV 432 di Georg Friedrich Händel. Si va alle radici storiche della musica, con un pezzo notissimo, esibito in una forma classica tra le più fondamentali, la passacaglia, ossia un tema su cui costruire delle variazioni. La Sonata per violoncello e basso continuo di Jean-Baptiste Barrière vede le radici nella cosiddetta pratica del basso numerato (o continuo) in auge in epoca barocca. Radici sacre sono invece quelle che si scorgono nella canzone popolare catalana El cant dels ocells che il grande violoncellista Pablo Casals aveva trascritto per il suo strumento. È un canto natalizio ormai svincolato dall’occasione festiva e diventato inno in Catalogna. Si passa quindi ai virtuosismi e volteggi della a Pacsirta (L’allodola), un brano tradizionale gitano, tutto fischi e corse folli (l’allodola vola velocemente e scende in picchiata), e Il volo del calabrone di Rimskij-Korsakov, uno sfavillante momento strumentale preso dall’opera La favola dello zar Saltan e famoso per le gare di velocità d’esecuzione di cui è ancora oggi oggetto. Quindi L’Hymn II di Alfred Schnittke. La cantabilità e la capacità di dialogare dei due strumenti si palesa infine nei brani più classicheggianti, i duetti di Boccherini e Rossini. Chiude la serata la composizione più recente, il breve Duo del contrabbassista Edgar Meyer, apparso nel disco Appalachian Journey del 2000.
Germogli - Da un duo a un trio, giovanissimo, composto da tre sorelle. Sempre giovedì 14 settembre, in serata, alle ore 21, al Teatro Edi Centro Sociale Barrio’s, nel quartiere di Barona, sarà il turno del Trio Arizza. Carlotta, 22 anni, al pianoforte, Emma, 19 anni, al violino e Beatrice, la più giovane, di soli 17 anni, al violoncello, riflettono sullo scorrere del tempo, tra due pagine giovanili di Chopin e di Sibelius e la colorata partitura che Čajkovskij ha dedicato al fluire delle stagioni. Formatosi nel 2011, nonostante la giovane età, le sorelle Arizza hanno già ottenuto diversi riconoscimenti da parte di giurie nazionali e internazionali. Nel 2016 sono state selezionate dalla Fondazione Amadeus per il progetto “Adozioni in Musica”.
In programma, dopo una breve introduzione di Mattia Palma, il Trio in sol minore op. 8 di Fryderyk Chopin, Le stagioni op. 37° (trascrizione di Alexander Goedicke) di Pëtr Il’ič Čajkovskij, per finire con il Trio in do maggiore “Lovisa” di Jean Sibelius. Non è un caso che il compositore finlandese, come le sorelle Arizza, formasse un trio musicale proprio con i suoi due fratelli, compagni d’avventure musicali, con i quali e testava ogni sua nuova creazione, Trio in do maggiore compreso, scritto nella residenza estiva di Lovisa nel 1888.
Anche Čajkovskij trovò in suo fratello Modest e nelle sue sorelle un conforto nei momenti bui, come nel 1875 quando il grande pianista Nicola Rubinstein giudicò pessimo il suo Concerto per pianoforte n. 1. In quello stesso anno l’editore Bernard gli commissionò Le stagioni, dodici raffinati pezzi per pianoforte dedicati ai mesi dell’anno e ispirati a brevi testi poetici.
Non fa eccezione Chopin, la cui sorella Ludwika ebbe il merito di impartire le prime lezioni di pianoforte al fratello e di sostenerlo nelle scelte, anche quando egli si allontanò trasferendosi a Parigi. Di Chopin, il Trio Arizza eseguirà, in apertura di concerto, l’unico trio composto dal compositore polacco, scritto tra il 1928 e il 1929. Sin dalle prime battute dell’Allegro con fuoco, la tastiera ha la parte più brillante, virtuosistica: non si tratta di una scelta dettata dall’inesperienza o dalla predilezione per lo strumento, bensì dalla volontà di collocarsi sul solco tracciato dai primi trii di Mozart e di Beethoven. La parte degli archi è tutt’altro che secondaria; Chopin esalta le caratteristiche liriche di violino e violoncello assegnando loro l’enunciazione di temi e melodie, come dimostra lo struggente Adagio.
I contributi musicologici dai quali attinge questo testo, editi sul programma di sala, sono a cura di Liana Püschel e Federico Capitoni.
Il Festival delle Città di Milano e Torino, realizzato da I Pomeriggi Musicali di Milano e Fondazione per la Cultura di Torino con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, è reso possibile anche grazie al prezioso contributo del partner Intesa Sanpaolo, che ha creduto al progetto sin dalla prima edizione, al sostegno di Compagnia di San Paolo e degli sponsor Pirelli e Fondazione Fiera di Milano.
La biglietteria di MITO SettembreMusica a Milano, presso il Teatro Dal Verme, in via San Giovanni sul Muro, 2 è aperta da martedì a sabato, con orario 11-19. Se ancora disponibili, i biglietti dei concerti a pagamento saranno posti presso la sede dei concerti in vendita 45 minuti prima dell’inizio dei concerti. Per i nati dal 2002, i biglietti per tutti i concerti hanno un costo di euro 5. Informazioni: +39.02.87905201 – biglietteriamito@ipomeriggi.it
PROGRAMMA
Radici (Teatro Litta, ore 17)
Johan Halvorsen (1864-1935)
Passacaglia per violino e viola
basata sulla Passacaille dalla Suite in sol minore HWV 432
di Georg Friedrich Händel
arrangiamento di Stephan Koncz
Jean-Baptiste Barrière (1707-1747)
Sonata n. 4 in sol maggiore dal Livre IV de sonates pour violoncelle et la basse continue
Andante
Adagio
Allegro. Prestissimo
arrangiamento di Stephan Koncz
Pablo Casals (1876-1973)
El cant dels ocells
arrangiamento di Stephan Koncz
Edgar Meyer (1960)
Duo per violoncello e contrabbasso
Tradizionale
Pacsirta (L’allodola)
arrangiamento di Stephan Koncz
Luigi Boccherini (1743-1805)
Duetto
Alfred Schnittke (1934-1998)
Hymn II per violoncello e contrabbasso
Gioachino Rossini (1792-1868)
Duetto in re maggiore per violoncello e contrabbasso
Allegro
Andante molto
Allegro
Nikolaj Rimskij-Korsakov (1844-1908)
Il volo del calabrone
arrangiamento di Stephan Koncz
Ödön Rácz contrabbasso
Stephan Koncz violoncello
Germogli (Teatro Edi Centro Sociale Barrio’s, ore 21)
Fryderyk Chopin (1810-1849)
Trio in sol minore op. 8
Allegro con fuoco
Scherzo. Con moto ma non troppo
Adagio sostenuto
Finale. Allegretto
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893)
Da Le stagioni op. 37a (trascrizione di Alexander Goedicke)
Gennaio: Accanto al fuoco
Febbraio: Carnevale
Aprile: Il bucaneve
Maggio: Notte di maggio
Giugno: Barcarola
Settembre: La caccia
Ottobre: Canto d’autunno
Jean Sibelius (1865-1957)
Trio in do maggiore “Lovisa”
Allegro
Andante
Lento. Allegro con brio
Trio Arizza
Emma Arizza violino
Beatrice Arizza violoncello
Carlotta Arizza pianoforte