Modella rapita a Milano: "Temo per la mia vita". I dubbi degli inquirenti
Chloe Ayling, la modella 20enne inglese rapita a Milano dalla sedicente organizzazione Black Death, racconta i dettagli del suo sequestro. Ma qualcosa non torna
Modella rapita e messa all'asta a Milano, Chloe Ayling: "Ho temuto per la mia vita"
Ha ringraziato polizia italiana ed inglese per averla liberata con una intervista concessa al Tg1 Chloe Ayling, la modella inglese di 20 anni che è stata rapita a Milano da Lukasz Pawel Herba, polacco che intendeva venderla sul dark web per conto di una associazione segreta chiamata Black Death. "Ho subito un'esperienza terribile. Ho temuto per la mia vita minuto per minuto. Sono infinitamente grata alla polizia italiana e a quella britannica per avermi salvato. Hanno lavorato giorno e notte per trovarmi".
Sui suoi rapitori dichiara: "Mi è stato fatto capire che l'organizzazione è strutturata su venti livelli gerarchici e tratta a pagamento una serie di crimini, dalla droga agli omicidi, operando sul cosiddetto deep web".
Modella sequestrata a Milano, i punti oscuri del racconto della ragazza
Che la ragazza sia effettivamente scomparsa per qualche giorno pare incontentestabile, ma gli inquirenti sono al lavoro per scavare su quelle che giorno dopo giorno appaiono le sempre più numerose incongruità. Perchè, ad esempio, la giovane modella è andata a comprare delle scarpe assieme al suo rapitore? E perchè lo stesso Herba, da Chloe chiamato "MD", ha commesso la clamorosa ingenuità di accompagnare di persona la giovane sin dentro al consolato inglese una volta deciso di liberarla? A dire del polacco, si sarebbe prestato ai loschi obiettivi dell'organizzazione criminale perchè molto malato di leucemia e alla ricerca di denaro. Un carceriere dal cuore d'oro, che avrebbe rinunciato al piano di mettere all'asta Chloe una volta appreso che era madre di un bimbo: circostanza vietata dalle regole dell'associazione criminale.
Agli inquirenti, Chloe ha detto durante l'interrogatorio: "Vi fornisco un biglietto da visita che ieri MD mi ha dato, dov'è indicato un indirizzo email che avrei dovuto contattare per avere informazioni, che io stessa personalmente avrei dovuto veicolare ai mass media per fare pubblicità ai Black death, ovvero che per le ragazze rapite la cifra d'asta per la vendita partirebbe da 300mila dollari, ma per invogliare al pagamento si richiede anche una cifra pari a 75mila. MD mi ha spiegato che negli ultimi cinque anni aveva guadagnato oltre 15 milioni di dollari, le ragazze sono destinate ai Paesi Arabi. Almeno tre alla settimana sono vendute e, quando l'acquirente si è stancato della ragazza, la cede ad altre persone. E quando non è più d'interesse viene data in pasto alle tigri. Temo per la mia vita soprattutto alla luce del fatto che io vi ho raccontato queste cose e MD mi ha detto che l'organizzazione si avvale di oltre 10mila affiliati in Europa".