Milano

Monopattini: da ieri via libera, circoleranno come le bici

I monopattini elettrici ora sono equiparabili alle biciclette e possono circolare liberamente nelle zone pedonali e sulle piste ciclabili

Monopattini: da ieri via libera, circoleranno come le bici

Novità per la mobilità urbana: da ieri  i monopattini elettrici sono ufficialmente equiparati alle bici, e possono dunque circolare liberamente ovunque sia permesso ai velocipedi. In pratica, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma che li equipara alle biciclette, contenuta nella legge di Bilancio, si è coperto un buco normativo e si è sanata una situazione di fatto: di monopattini in Italia ne circolano più di 100 mila, anche se fino a ieri erano fuorilegge. Un record dovuto alla loro straordinaria flessibilità e alla possibilità di essere trasportati facilmente ovunque. Restano fuori dalla norma gli hoverboard e i monoruota (per i quali valgono ancora le strettissime norme del decreto Toninelli che li rende utilizzabili solo nell'ambito della sperimentazione dei comuni) ma per i monopattini di fatto è il via libera definitivo: niente patente o assicurazione, neanche per i minorenni e niente casco.

Si tratta di una liberalizzazione che però non vuole creare una giungle urbana. Come ha spiegato all'Agi l’esperta di mobilità urbana Patrizia Malgieri, responsabile di pianificazione della società Trt-Trasporti e territorio, i monopattini potranno circolare sulle piste ciclabili e nelle zone pedonali, ma non sui marciapiedi. "In una città come Milano - ha detto - dove c’è un problema di traffico e di spazi limitati per pedoni e piste ciclabili, perché questi strumenti diventino una parte importante di mobilità, occorre che le regole li rendano compatibili con gli spostamenti di tutti. Tutta la mobilità dovrebbe essere più lenta e più sicura, e Milano sta andando in questa direzione con l’aumento delle zone con il limite di velocità a 30 chilometri all’ora".     

Via libera, dunque, a questo nuovo mezzo di spostamento, ma restano dubbi sui benefici che esso apporterà in termini di riduzione dell'inquinamento, del traffico e dei costi. “Come nel caso del servizio di bike-sharing - ha sottolineato Malgieri - dopo un inizio sovvenzionato i prezzi cominciano a salire. A Lisbona per esempio, dopo un paio d’anni di servizio, i monopattini costano ora 2,55 euro per miglio percorso: per fare 3 chilometri si spendono 5 euro: più che in taxi. Il mercato si regola da sé e non si sovvenziona in eterno, ma questo provoca l’aumento dei prezzi e la scomparsa degli operatori meno competitivi". Quanto all’impatto che l’uso di monopattini elettrici può avere sulla riduzione del traffico cittadino, è tutto da studiare e non ci sono ancora dati che lo dimostrino. I monopattini elettrici non sarebbero poi così 'green' come sembrano. Una ricerca pubblicata dall’Università della Carolina del Nord mette in discussione questo aspetto e suggerisce che la correlazione tra il cosiddetto scooter sharing e la diminuzione dell’impatto ambientale non sia così scontata come può apparire, soprattutto a causa della filiera produttiva di questo tipo di mezzi e della loro manutenzione. Produzione, trasporto, ricarica delle batterie: secondo quanto scoperto dagli studiosi, l’impiego di monopattini elettrici in condivisione pone il problema dell’impatto generato da tutto ciò che riguarda le due ruote elettriche, soprattutto per quanto riguarda i sistemi cosiddetti “dockless”, ovvero che non prevedono la riconsegna a una torretta di ricarica e che di volta in volta devono essere alimentati da operatori in movimento.








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