Milano

Monti (Co.Nord): "Migranti in Lombardia, fallimentare logica di accoglienza"

Il presidente di Co.Nord Andrea Monti sulle politiche di accoglienza dei profughi in Lombardia: "Manca strategia condivisa con il Governo"

Migranti, il presidente di Co.Nord Andrea Monti commenta i dati elaborati da Éupolis Lombardia e riportati nei giorni scorsi da Affaritaliani.it Milano: "Si capisce chiaramente che la logica che sta alla base di questa politica sull’ accoglienza dei migranti è destinata alla lunga a fallire". "Infatti - prosegue Monti -, se è vero che vi sono realtà territoriali dove addirittura non vi sono migranti accolti vi sono molte altre realtà lombarde, come quella del Comune di Valleve (BG) (110 migranti su 133 abitanti) dove invece ci si trova a confrontarsi con numeri percentualmente molto elevati rispetto anche a quelli che sono gli standard fissati dalle attuali politiche nazionali sul tema. Ma non sono solo casi limite e isolati, la stessa Milano e Comuni della provincia come Bresso, Magenta, accolgono ad esempio più migranti del dovuto. A San Colombano al Lambro si raggiungono 14 migranti ogni 1000 abitanti e a San Zenone addirittura si va oltre i 39.  Dalla ricerca, spiega Monti, inoltre risulta che nei Comuni fino a 2.000 abitanti il numero mediano di migranti in Lombardia era pari a 10, un valore superiore ai 6 previsti dal Piano ministeriale. Alla luce di questo, reputo Il principio dell’accoglienza “diffusa” applicabile forse solo se non vi fossero più nuovi costanti arrivi e comunque vi fosse una strategia condivisa tra Stato e Comuni. Ma ad oggi non è così. Ritengo, conclude Monti, sia quanto mai urgente che il Governo attui misure tempestive affinché innanzitutto chi è presente sul nostro territorio irregolarmente e senza averne diritto venga rimpatriato e non lasciato “vagare” per le nostre città e che l’Europa si assuma le proprie responsabilità su una situazione di cui è tristemente solo l’Italia a farsi carico.  Proporrei al riguardo una sorta di Residenza provvisoria, che funga da garanzia affinché la gestione di questo situazione non ricada sui Comuni e sui loro bilanci”.







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