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Monza, esce dal carcere ma non vuole rimpatrio: ingoia tre batterie

Monza, esce dal carcere ma non vuole rimpatrio: ingoia tre batterie

Il questore della provincia di Monza e della Brianza, Marco Odorisio, ha disposto il collocamento presso il cpr di Gradisca d'Isonzo nei confronti di un cittadino marocchino di 37 anni, gravato da numerosi precedenti penali per reati in materia di stupefacenti, rapina e rissa.

In Italia dal 2006, il 37enne è stato arrestato una prima volta per spaccio di stupefacenti e per resistenza a pubblico ufficiale

L'uomo, detenuto al carcere di Monza, poco prima di uscire, ha ingoiato tre batterie per evitare il rimpatrio. In Italia dal 2006, il 37enne è stato arrestato una prima volta per spaccio di stupefacenti e per resistenza a pubblico ufficiale, oltre che per false attestazioni sulla propria identità. Per questi reati il tribunale di Torino lo aveva condannato a un anno e due mesi di reclusione, ma nel frattempo di lui si erano perse le tracce.

Nel 2015 è stato indagato per ricettazione e per aver rapinato un giovane, sotto la minaccia di un coltello, di un cellulare e di alcuni monili

Rintracciato nel 2013, era stato arrestato e trasferito al carcere di Ivrea dove, a causa di disaccordi con gli altri detenuti, aveva distrutto alcune suppellettili e minacciato di ferirsi con un pezzo di vetro se non fosse stata esaudita la sua richiesta. Per questo motivo era stato denunciato per danneggiamento. Più volte colpito dall'ordine di lasciare il territorio nazionale, è stato denunciato per inottemperanza agli ordini e ancora per false attestazioni, per aver fornito alle forze dell'ordine nominativi diversi e dichiarandosi palestinese. Nel 2015 è stato indagato per ricettazione e per aver rapinato un giovane, sotto la minaccia di un coltello, di un cellulare e di alcuni monili. 

Durante il periodo di detenzione si è reso responsabile in concorso con altri detenuti di una rissa all'interno del carcere

 L'anno successivo l'uomo è stato arrestato per aver rapinato a Milano, in concorso con un complice, un ragazzo per portagli via l'orologio: bloccato dai poliziotti, ha reagito ferendo uno degli agenti e per questo per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Durante il periodo di detenzione, però, si è reso responsabile in concorso con altri detenuti di una rissa all'interno del carcere.

Nel 2018 è stato rimpatriato in Marocco

Nel frattempo il consolato marocchino lo ha identificato come cittadino di quello Stato e pertanto, nel 2018, è stato rimpatriato in Marocco. Rientrato clandestinamente in Italia, è stato arrestato per violazione del divieto di reingresso sul territorio nazionale. Scarcerato e sottoposto al divieto di dimora a Milano, poco dopo ha rimediato una denuncia per esercizio di giochi d'azzardo ed è tornato in carcere. Il suo comportamento violento ha costretto la polizia a trasferirlo in diversi istituti di pena, ma in tutti quanti si è reso responsabile di risse, danneggiamenti e interruzioni del servizio di vigilanza incendiando materassi. A settembre del 2021, quindi, il tribunale di Milano ne ha disposto nuovamente l'espulsione dal territorio dello Stato, ma la misura non è stata eseguita dal momento che il comandante del velivolo, visti i suoi comportamenti di resistenza passiva, gli ha rifiutato l'imbarco.

I medici hanno riscontrato comunque l'idoneità alla vita in comunità ristretta

Lo scorso lunedì, poco prima di uscire dal carcere per essere trasferito al cpr, ha ingoiato le batterie; accompagnato all'ospedale San Gerardo, è stato sottoposto a visite e accertamenti, ma i medici hanno riscontrato comunque l'idoneità alla vita in comunità ristretta e il questore ne ha disposto il definitivo allontanamento dal territorio nazionale. 

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