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Milano
Monza, la candidatura di Dario Allevi: ”Troviamo una sintesi con la Lega"
Dario Allevi

Dario Allevi, 51 anni, è stato Consigliere Comunale e Capogruppo per 10 anni a Monza, quindi Vicesindaco ed Assessore allo Sport ed infine primo ed ultimo Presidente eletto della Provincia di Monza e della Brianza. Ora, dopo che da oltre due anni è tornato ad occuparsi di finanza, ha deciso di scendere nuovamente in campo per sfidare Roberto Scanagatti alle prossime amministrative del Comune della sua città. E lui racconta ad Affaritaliani.it di Silvio Berlusconi, degli errori dell'avversario, dei propri punti di forza... L'INTERVISTA AD AFFARITALIANI.IT

Monza è una città di centrodestra?
Monza è una città moderata e laboriosa, in cui il centrodestra trova terreno fertile quando non litiga o ancora peggio si spacca com’è successo nel 2012 quando ha vinto Scanagatti. Ecco perchè fare sintesi tra le varie anime è indispensabile, non possiamo regalare la città alla sinistra per altri cinque anni.

Ma perché siete ancora spaccati?
Stiamo lavorando per una convergenza più ampia possibile che ci consenta di avere un candidato unico del centrodestra. Questo è il lavoro che stiamo facendo in questi giorni, questa è l’affascinante e complessa sfida che stiamo affrontando e che la città moderata di cui sopra ci richiede.

Lei è stato scelto dal Presidente Berlusconi poco prima di fine anno. Un incontro sul quale si è vociferato molto. Ma la scelta è stata davvero così netta?
Direi proprio di sì, il Presidente è stato molto chiaro. All’incontro era presente il Vicepresidente di Regione Lombardia nonché Coordinatore provinciale  Fabrizio Sala. E' stato inequivocabile al punto che, un attimo dopo l’investitura,  ci siamo confrontati sulla strategia e ha cominciato a darmi una serie di consigli utilissimi per la campagna elettorale. Non mi ha detto: aspetta, vediamo. Al contrario, abbiamo immediatamente convenuto sulla necessità di coinvolgere la società civile e di farla sentire sempre più partecipe sin dalla stesura del programma, convinti che questa è l’unica strada per riavvicinare tutte quelle persone che non ne vogliono più sapere della politica.
In un certo senso, quindi, il Presidente ha benedetto quella che era una richiesta che proveniva direttamente dai cittadini. Quei cittadini, associazioni e comitati che quotidianamente incontro e che in tempi non sospetti mi hanno spronato ad impegnarmi nuovamente in prima persona.

Ma è vero che il Presidente è disponibile a fare un video per lei?
Non solo, ha aggiunto anche che non mancherà di venirmi a trovare durante la campagna elettorale e di farci avere tutto il suo supporto possibile.

Però la Lega Nord non è ancora convinta. Si dice che il Carroccio ha in mente di candidare Marcello Sala.
Ho letto essere persona di tutto rispetto, Marcello Sala. Detto questo io faccio un passo indietro sulle trattative. Il Coordinatore provinciale Fabrizio Sala e la Coordinatrice regionale Mariastella Gelmini sono le persone preposte a dialogare con gli alleati. Il mio ruolo è dare forza e contenuti alla candidatura. Aggiungo solo che nelle mie due esperienze passate con i colleghi della Lega ho lavorato benissimo sia dal punto di vista amministrativo che, cosa ancora più importante, da quello umano.

dario allevi 04Dario Allevi
 

Mariastella Gelmini che cosa le ha detto?
Che dobbiamo vincere!
Ovviamente anche lei ha sentito il Presidente Berlusconi e, mi risulta, che lui le abbia ribadito quanto aveva detto a me oramai qualche settimana fa. Il Presidente ha sempre avuto Monza nel cuore. Non è di nascita, ma è brianzolo d'adozione ed è per questo che ci terrebbe moltissimo a vedere il capoluogo della provincia dove vive amministrato dal centrodestra . Speriamo si arrivi al "closing" quanto prima. Ho promesso al Presidente che la città di Monza invertirà il trend degli ultimi anni dove 12 capoluoghi lombardi su 12 sono attualmente in mano alla sinistra ma per fare questo bisogna lavorare tanto e partire subito!

Intanto il candidato del centrosinistra Scanagatti è partito.
Non ancora in modo ufficiale, ma tramite le interviste ad Affaritaliani.it e al Cittadino di Monza e Brianza, di fatto ha rotto gli indugi.

Lei è stato Presidente della Provincia. Che fine ha fatto questo ente e soprattutto il territorio ha perso un punto di riferimento e quindi parte della propria anima?
La provincia con l’applicazione della (pseudo) riforma Delrio è stata trasformata da ente elettivo ad ente di secondo livello. Non solo con la vittoria del no al referendum costituzionale oggi si trova senza certezze per il futuro ma soprattutto senza risorse per continuare a svolgere al meglio le proprie funzioni ed il proprio ruolo di ente intermedio. Ecco perché nonostante gli sforzi degli amministratori locali oggi al timone di questo ente sta perdendo appeal vanificando tutto il lavoro fatto.

Cioè?
Cioè eravamo riusciti a diventare una sorta di cabina di regia territoriale, avevamo creato un sistema MB che funzionava bene con tavoli perennemente aperti dove si discuteva di ogni cosa e soprattutto si remava in un’unica direzione. Associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, associazioni del terzo settore oltre che culturali e sportive…tutti nessuno escluso avevano trovato nella provincia quella “casa comune” dove poter risolvere i problemi o affrontare nuove sfide. Questo gioco di squadra ha portato tanti buoni risultati a partire dalle crisi aziendali che abbiamo affrontato dove abbiamo cercato di non lasciar indietro nessuno!

Che cosa ne pensa della metropolitana tra Monza e Milano?
E' indispensabile. Si narra che negli anni 70/80 qualcuno non la volesse ma oggi è cambiato il mondo. Spero (e se dovessi diventare sindaco mi batterò come un leone)  che questo ultimo “treno” venga preso perché sono convinto che la metropolitana porterebbe solo enormi vantaggi a Monza, sotto tutti i punti di vista…ambientale in primis ma anche economico.

Mi dica due cose che ha sbagliato Scanagatti.
Io ne dico una, ma molto molto critica. Scanagatti in questi cinque anni ha deciso di non fare niente per non fare danni. Lo accuso di un immobilismo che ha fatto perdere cinque anni alla città quando ormai invece tutti corrono a mille all’ora. Neppure nell’ordinaria amministrazione vi è traccia del suo operato, basti guardare le condizioni delle nostre scuole e delle nostre strade. Anzi mi correggo una cosa l’ha fatta…ha amentato le imposte e tariffe locali di oltre 7 milioni e mezzo di euro! La domanda sorge spontanea…dove sono finiti tutti questi soldi visto che i servizi sono addirittura peggiorati? Io credo che Monza meriti di più…molto di più. Dobbiamo ricominciare a volare alto, tornare quella terra attrattiva come lo era fino a qualche anno fa.

Le sue due parole chiave.
La prima è lavoro. Anche nella terra delle imprese e delle partite iva, l’occupazione è in sofferenza. Più incentivi e meno burocrazia per le nostre aziende ed attività dev’essere per l’amministrazione comunale un imperativo categorico. Il Comune non deve ostacolare l'imprenditorialità dei cittadini ma agevolarla ovviamente nel rispetto delle leggi per e nell’interesse generale.

La seconda?
Sicurezza. Monza deve tornare ad essere una città sicura, oggi non lo è anzi! In alcune zone come la stazione, i boschetti reali, piazza Castello, piazza Diaz e tante altre ancora vi è un degrado tale che i cittadini hanno paura a passare. Con il calar del sole poi la delinquenza prende ancor più il sopravvento, risse, atti di vandalismo e spaccio sono in costante aumento . Sono stanco di venir fermato da cittadini giustamente impauriti. Cerchiamo dei rimedi per ridar loro la serenità perduta, non possiamo vivere da prigionieri in casa nostra. Ci sono situazioni di emergenza, in primis la vicenda dei profughi di Via Asiago, che non possono più aspettare, che necessitano di risposte veloci e concrete .E non mi si venga a dire che un’amministrazione comunale non può fare nulla, queste sono responsabilità anche del sindaco. Ricordo che, con l'amministrazione Mariani nel 2007, bonificammo ad esempio il centro storico da tutti i venditori abusivi, per non parlare degli sgomberi di campi Rom che facemmo nei primi mesi di mandato. Si può e si deve operare per la sicurezza delle nostre città! Vorrei però poter aggiungere altre quattro parole chiave della mia campagna elettorale: ascolto, impegno, sorriso ed onestà…che sono poi i quattro punti cardinali della bussola della mia vita!

Sulla vicenda Acsm-Agam, Como ha di fatto bloccato il matrimonio con A2A, avallato precedentemente da Monza. Che idea si è fatto in merito?
Dismettere i gioielli di famiglia per necessità di cassa è il modo peggiore di gestire società importanti come le utilities che garantiscono servizi pubblici essenziali alla collettività. Se da una parte posso convergere sulla strategia di costruire un futuro forte per Acsm-Agam anche attraverso operazioni di fusioni, dall'altra, in ottica imprenditoriale prima ancora che politica, penso che la scelta debba essere quanto più cauta e condivisa. In questi anni, al contrario, abbiamo assistito ad una politica miope, fatta esclusivamente di azioni schizofreniche dettate dall'urgenza di chiudere i bilanci più che da una visione complessiva di sviluppo, che in effetti ad oggi ancora non c'è. Le recenti vicende, infatti, dopo lo stop dettato da Como, hanno evidenziato l'incapacità dell'attuale giunta di gestire una partita tanto importante che rischia, oggi, di condannare la nostra Società ad un nanismo che oggigiorno non ha più senso.

Un’ultima cosa per quale squadra fa il tifo?
Ho due grandi amori, il Monza e la Juventus... per fortuna non (ancora) in conflitto tra loro!

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