Milano
Morosità nelle case popolari di Milano: un anno extra per il piano di rientro
Un altro anno per aderire al piano di rientro dalla morosità nelle case popolari di Milano
Morosità nelle case popolari di Milano: un anno extra per il piano di rientro
Riapertura dei termini per il piano di rientro volontario dal debito per gli inquilini delle case popolari comunali gestite da MM. È il contenuto della proposta di delibera approvata nell’ultima seduta di Giunta, che nelle prossime settimane dovrà fare un passaggio in Consiglio comunale per la discussione e l’adozione definitiva.
Il piano di recupero considera la morosità maturata dal 2003 fino al 31 dicembre 2016, oltre alla bollettazione chiamata “straordinaria 2016” e relativa messa in mora, le cui scadenze di pagamento erano state differite al 2017, per un totale di circa 180 milioni di euro. Il piano prevede la possibilità di dilazione dei pagamenti fino ad un massimo di 120 rate, ciascuna delle quali non può superare un ottavo del reddito mensile del nucleo in questione, come stabilito con la delibera consiliare dell’ottobre 2017.
I termini per l’adesione al piano, aperti nel maggio 2018 e la cui chiusura era già stata oggetto di proroga, si sono chiusi il 30 giugno 2019. Ora la proposta è di riaprirli per un altro anno.
“I dati di cui disponiamo finora ci dicono che possiamo e dobbiamo andare avanti - dice l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti -. Per questo vogliamo insistere cercando di raggiungere il maggior numero di inquilini possibile, anche in considerazione del fatto che, prima di questa nostra campagna, la percentuale relativa al rientro era storicamente ferma intorno al 3. Con questa delibera apportiamo anche alcune modifiche per facilitare ulteriormente l’adesione al patto, dettagli tecnici che però speriamo possano ampliare la platea”.
In particolare, non verrà più considerata come ostativa all’adesione la titolarità di quote parziali di immobili e verrà estesa la possibilità di accesso alla rateizzazione straordinaria a categorie prima non ammesse, come i titolari di contratti cessati o i loro eredi. Rimangono esclusi dalla procedura concordata di rientro dal debito gli occupanti abusivi, i decadenti per la perdita dei requisiti, oltre agli affittuari di immobili destinati ad usi diversi.
Nel corso del primo anno di apertura dei termini sono state raccolte oltre 8.600 manifestazioni di interesse da parte di inquilini morosi, per un ammontare complessivo del debito intercettato pari a circa 75 milioni di euro, mentre altri circa 6.400 inquilini potenzialmente interessati non hanno avviato la procedura.
La proposta di riapertura dei termini per aderire al piano nasce nell’ambito della nuova stagione inaugurata dall’Amministrazione e dal gestore MM, e consolidata anche dalla campagna di comunicazione “Il nostro impegno, le nostre case” avviata l’anno scorso per dare voce a un nuovo patto tra proprietà e inquilini, fondato su maggiori trasparenza e collaborazione reciproca.
Riprende così la partita annosa e complessa della morosità pregressa, che da un lato ha impegnato il Comune e tutte le Organizzazioni sindacali in una lunga trattativa che ha portato alla firma del protocollo d’intesa che facilita e disciplina l’iter di recupero della morosità e salvaguarda le posizioni più fragili, e dall’altro ha comportato un significativo e capillare lavoro da parte dell’Amministrazione e di MM di riordino e verifica dei dati anagrafici e reddituali relativi agli inquilini, oltre che di accensione e istruttoria delle pratiche.