Morta di parto: pm Milano chiede archiviazione medici Mangiagalli
Si e' chiusa con una richiesta di archiviazione per 2 dottoresse e 2 ostetriche l'inchiesta sulla vicenda di Claudia Bordoni
Morta di parto: pm Milano chiede archiviazione medici Mangiagalli
Si e' chiusa con una richiesta di archiviazione per 2 dottoresse e 2 ostetriche l'inchiesta sulla vicenda di Claudia Bordoni, la donna morta lo scorso 28 aprile alla clinica Mangiagalli di Milano insieme alle due gemelle che aveva in grembo. Un epilogo che viene motivato dal pm Maura Ripamonti con gli esiti di una consulenza dalla quale e' emerso che "non si puo' dire con certezza" che madre e bimbe si sarebbero salvate qualora fossero stati effettuati interventi tempestivi. Lo studio evidenzia che ci sarebbero state "probabilita' considerevoli" di sopravvivenza materna ma non equiparabili ai criteri richiesti per il nesso causale in sede penale.
I legali della famiglia della paziente, Antonio Bana e Antonio Sala Della Cuna, si opporranno all' istanza di archiviazione. Secondo la ricostruzione di un prima consulenza disposta dalla Procura, la 36enne originaria della Valtellina, al quinto mese di gravidanza dopo un trattamento di procreazione medica assistita, sarebbe morta per un' emorragia interna causata da un'endometriosi. La consulenza pero' ipotizzava l'assenza di un nesso di causalita' tra l'operato degli indagati e il decesso. Di segno opposto le conclusioni raggiunte dalla consulenza disposta dalla famiglia della donna in base alla quale invece sussisterebbe un legame certo tra morte e condotte del personale sanitario. L'indagine ha ricostruito che la signora Bordoni gia' nei giorni precedenti la morte aveva accusato forti dolori addominali e, per questo, venne ricoverata e poi dimessa dal San Raffaele e il giorno dopo, per via della sua gravidanza considerata 'a rischio', venne trattenuta alla Mangiagalli dove due giorni dopo perse la vita.