Milano
Morto in gita, gli esami: 'Molto alcol anche poco prima di cadere'
Non aveva ingerito lassativi Domenico Maurantonio, lo studente padovano morto a Milano lo scorso 10 maggio dopo essere precipitato dal quinto piano dell'hotel 'Da Vinci' dove era ospite con la classe in gita all'Expo. E' questo l'esito delle analisi dei consulenti della Procura effettuate nell'ambito dell'indagine del pm Claudio Gittardi. I primi accertamenti farmacologici condotti da Luca Sironi, il tossicologo nominato come consulente dal pm Claudio Gittardi assieme a Giulio Giovannetti (medico-legale) e Marzio Capra (genetista) hanno escluso la presenza dei principi attivi alla base dei piu' comuni lassativi in commercio. Il giovane aveva invece bevuto molto prima di cadere. I consulenti hanno rintracciato nello stomaco del giovane una quantita' di alcol che, una volta entrato in circolo, avrebbe potuto far salire il livello alcolemico fino a oltre 3 grammi per litro. Il fatto che l'alcol fosse 'ancora' nello stomaco significa che lo studente aveva continuato a bere per tutta la serata fino a poco prima di precipitare dal quinto piano dell'albergo. Sono in corso, inoltre, le prove cinetiche disposte dalla Procura: sembra, stando ai primi risultati, che il ragazzo sia precipitato 'a piombo' e cioe' che il volo sia stato radente al muro dell'albergo. Accanto al suo corpo furono trovati mutande e pantaloncini.
Nel frattempo nel pomeriggio di venerdì la Polizia scientifica ha svolto una serie di "prove cinetiche", cercando di fatto di simulare il tragico volo dello studente dal quinto piano dell'hotel "Da Vinci". I consulenti dei magistrati hanno analizzato la traiettoria di caduta utilizzando un manichino. Prove utili a capire se il giovane è stato spinto, si è lasciato cadere o se ha perso l'equilibrio.