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Milano
Moschea a Sesto, Di Stefano: "L'Imam vicino a antisemita bandito ovunque"
Sesto San Giovanni: un rendering della futura moschea

Roberto Di Stefano torna a battere sul ferro caldissimo della moschea di Sesto San Giovanni: il candidato sindaco del centrodestra, che ieri ha rivelato come a finanziare l'opera sia un fondo qatariota che sostiene l'Islam più radicale e che in passato sarebbe stato vicino ad Al-Qaeda, oggi racconta di alcuni legami "pericolosi" tra l'imam della città ed alcune associazioni integraliste: "E' ormai sempre più chiara  la vicinanza ideologica dei membri della moschea di Sesto all'Islam più radicale e all'integralismo. L'imam di Sesto San Giovanni e direttore del centro culturale islamico, Abdullah Tchina (ai tempi imam della moschea di Cascina Gobba a Milano) era tesoriere dell'Associazione Islamica Italiana degli Imam e delle Guide Religiose che nel 2016 invitò in Italia, precisamente a Verona, Tareq Al Suwaidan, noto predicatore d'odio. Al Suwaidan ha più volte negato l'esistenza dell'Olocausto ed è famoso per le sue posizioni antisemite". "Tutte le madri della comunità islamica dovrebbero allattare i propri figli con l'odio verso i figli di Sion. Li odiamo, sono i nostri nemici. Dobbiamo istillare questo nei cuori dei nostri figli sino a che sorga una generazione che li cancellerà dalla terra". Non solo. Al Suwaidan profetizzò in passato la conquista di Roma da parte del Califfato, indicò Maometto come "modello per tutta l'umanità". In seguito alle polemiche il Ministro degli Interni bloccò l'arrivo del predicatore Al Suwaidan in Italia, già bandito in Francia, Belgio, Regno Unito, Stati Uniti".

"Il sindaco Chittò - prosegue Di Stefano - deve assolutamente chiarire e bloccare la costruzione della moschea: possiamo concedere la moschea a chi voleva in Italia un fondamentalista islamico che vuole la conquista di Roma e la morte di tutti gli ebrei? Ricordiamo inoltre che un candidato del Pd in Consiglio Comunale ha condiviso, consigliandolo vivamente, un video di Al Suwaidan. E' a questo punto evidente che la Chittò difende e sostiene chi appoggia e sostiene i predicatori d'odio e gli integralismi islamici antisemiti. Come fa a fidarsi delle parole, senza alcun documento scritto (!) di chi voleva gli integralisti in Italia? Chiediamo, dopo l'ennesima prova, il blocco della costruzione della moschea, non è possibile, in questo periodo storico, alimentare preoccupanti ambiguità".
 

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