Milano

Moschea, Majorino e Fiano gettano acqua sul fuoco: "Pd, nessun caso Maryan"

"Sul diritto di culto andiamo con convinzione avanti. La nostra intenzione è quella di portare a compimento il percorso apertosi con il Bando sulle aree. In questo quadro, sulle modalità formali attraverso cui sviluppare il percorso, in Consiglio o meno, ci atterremo rigidamente alle indicazioni che verranno dall'Assessorato all'Urbanistica. Aggiungo che non mi risulta esserci nessun caso riguardante "Maryan Ismail" nel Pd. Pietro Bussolati non ha richiesto le dimissioni della stessa. Ha solo ribadito il massimo sostegno del Pd alla Giunta in relazione al Bando. Sostegno che non è mai mancato e per il quale lo ringrazio". Così l'assessore alle Politiche sociali del Comune, Pierfrancesco Majorino. "Le opinioni di Maryan Ismail - prosegue - sono assolutamente rispettabili e non possiamo ignorarle. Mi auguro che potremo trovare le modalità per irrobustire il dialogo con lei. Son solo costretto a precisare, affinchè non vi siano equivoci, che non c'è stata nessuna 'esclusione' ai danni dei 'moderati' tanto che la Commissione ha recentemente stabilito che per l'area di via Esterle è proprio la storica esperienza di via Padova, del cosiddetto 'Islam moderato', a dover essere valutata come quella da 'premiare'. Inoltre ribadisco che non è stato presentato nessun progetto di quelli a cui Maryan Ismail ha fatto riferimento come necessari. Quindi la Commissione non ha escluso nessuno nè avrebbe materialmente potuto farlo"

Sulla vicenda è intervenuto anche il parlamentare Emanuele Fiano, candidato alle primarie come Majorino: "Maryan Ismail, che stimo, ha esternato alcune sue preoccupazioni, che derivano anche da un dramma familiare. Ismail ha a cuore che noi si vigili che il culto sia separato dalla politica e noi, con lei, crediamo che questo obiettivo sia perseguito. Tutti i bandi sono migliorabili, ma questa e' la strada giusta. Il Pd non e' il partito delle espulsioni e il segretario Bussolati lo ha chiarito". "Non ci sono spazi per le polemiche. Il Pd, che ha prodotto la sua posizione sul bando - afferma Fiano - dice che bisogna garantire il diritto fondamentale alla preghiera a chiunque. Ovviamente tutto va fatto in sicurezza e nel rispetto dei diritti di tutti". Quanto alle polemiche "le ritengo inaccettabili da parte di un centrodestra che, quando amministrava questa citta', permetteva che migliaia di persone pregassero sui marciapiedi di viale Jenner. Noi non accettiamo critiche da chi ha molto da farsi perdonare e dovrebbe porre piu' attenzione ad alleanze con gente come CasaPound".

Così invece Stefano Boeri (a sua volta candidato alle primarie, ma di cinque anni fa): "Aldilà delle forme con cui sono state espresse, le riflessioni di Maryan Ismail meritano una grande attenzione e un grande rispetto. Meritano di suscitare finalmente quella franca discussione sui rapporti tra laicità e fede, tra religione e politica, che Milano ancora non ha aperto. Chi ci sta?" Boeri, tra i promotori del circolo Pd Città Mondo con la stessa Ismail, con un post su Facebook formula "tre considerazioni": "Dopo anni di colpevole indifferenza da parte delle Giunte precedenti, l’amministrazione Pisapia ha deciso di lanciare un bando per tre nuove Moschee da realizzare su terreni pubblici. Una scelta opportuna e necessaria, per dare finalmente un luogo civile di preghiera alle migliaia di milanesi che oggi sono costretti a pre gare negli scantinati, nelle palestre dismesse, in vecchi garage. Luoghi incivili, inadatti alla preghiera e invece adattissimi a ospitare presenze minoritare e violente di integralismo e di organizzazione illegale". In secondo luogo, per Boeri, "i risultati del bando del Comune hanno creato molte perplessità per le condizioni in cui è prevalsa solo una parte, forte e molto connotata nella rappresentanza politica, dell’arcipelago di associazioni di culto islamico che vivono a Milano. A risultarne escluso è stato un vasto mondo di associazioni di cittadini di fede islamica che hanno soprattutto origini centroafricane, asiatiche e est-europee. La perplessità sui risultati si è estesa ai criteri stessi del bando di gara, prevalentemente economici, evidentemente non in grado di produrre una selezione realmente rappresentativa di tutti i mondi e le culture che compongono la comunità islamica milanese. L’amministrazione milanese ha dimostrato di condividere queste perplessità e si è riservata un’ulteriore fase di valutazione delle candidature". Infine, "le considerazioni di Maryan Ismail (musulmana, antropologa somala, protagonista del Forum Città Mondo e dirigente del PD milanese) sull’opportunità di distinguere religione e politica e il suo richiamo alla necessità di ascoltare e dare risposta alle domande legittime di tutte le anime del mondo islamico milanese sono –mi sento sicuro di quel che dico- considerazioni comuni all’intero Partito Democratico milanese "







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