Milano

Moschee, Salvini: "In Tunisia le chiudono, ma la sinistra milanese..."

"Non e' un problema religioso, nessuno ha problemi con l'ebraismo o con gli evangelisti. In Tunisia chiudono 80 moschee, invece noi ne apriamo due a Milano. In tutto il mondo si alzano i muri contro chi in nome della religione vuole uccidere gli infedeli, tranne che nel nostro Paese. La moschea di via Jenner va chiusa domani mattina, perche' li' sono stati trovati dei terroristi. Costruire nuove moschee e' una scelta politica della sinistra italiana" Lo ha detto Matteo Salvini (Lega Nord), intervenendo questa mattina d Agora' su Rai3.

Il leader del Carroccio ha ribadito questa posizione  a margine del sopralluogo all'ex ospedale malattie infettive Agostino Bassi in viale Jenner: "C'è una legge regionale non rispettata dal Comune - ha dichiarato Salvini riferendosi alla legge 12 'anti-moschee' - che impone di seguire alcuni obblighi che il Comune di Milano ha ignorato. È una scelta politica, la scelta politica di una giunta che arriva a fine mandato senza aver combinato un accidente e vuole portare in dote ai milanesi due moschee. Non so se sia questa l'emergenza dei milanesi, anzi non lo penso proprio". E aggiunge: "Se nei primi mesi dell'anno persino uno che dorme come Alfano ha espulso dall'Italia 40 sospetti terroristi islamici, prima di concedere anche mezzo metro quadro non ad una religione, ma a un modo di vivere purtroppo incompatibile con la nostra civiltà io ci voglio vedere molto, molto, molto chiaro. Prima di sapere chi paga, chi prega, in che lingua e che cosa spiega, non do nessuna autorizzazione a nessuno". E in merito al centro islamico di viale Jenner ha commentato: "Avrebbe dovuto essere sgomberata anni fa, da qui sono transitati con sentenze passate in giudicato diversi terroristi islamici internazionali. Che sia ancora aperto è una vergogna".

In un'intervista al Corriere, il sindaco Giuliano Pisapia si è invece detto "orgoglioso" del bando, che potrebbe costituire un modello anche su scala nazionale: "Quello che abbiamo fatto è un grande passo avanti per evitare la preghiera nei sottoscala. Pensate che esiste una legge regionale, impugnata dal governo per incostituzionalità, che mette in discussione la stessa esistenza dei luoghi di culto".

Riccardo De Corato, vice presidente del Consiglio comunale di Milano e capogruppo di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale in Regione, sulle moschee: "Ricordiamoci che la delibera sulle moschee non c’è ancora, appena ci sarà partirà una serie infinita di ricorsi, a cominciare dai comitati dei cittadini per finire agli islamici tagliati fuori dall’assegnazione. Pisapia canta vittoria, ma in quattro anni è riuscito ad approdare solo al bando, la strada non è finita, anzi, manca la parte più in salita. Ha fissato l’approvazione entro l’anno, ma è una farsa. Al momento c’è solo il verbale di un bando, mentre l’assegnazione è rimandata in Consiglio, dove faremo un ostruzionismo storico. Oltretutto De Cesaris non è più l’assessore all’Urbanistica e voglio vedere se Balducci sosterrà questo progetto che viola ben due leggi region ali (del 2005 e del 2015). Pisapia esulta sul nulla. E anche una volta che il Consiglio dovesse approvare le due moschee, potrà sanare il fatto che il bando è stato precedentemente fatto senza il cambio d’uso delle aree? E i musulmani di viale Jenner dove andranno? Le diverse comunità sono così tranquille che un gruppo non frequenta la moschea dell’altro. Si fanno due moschee e poi ci si ritrova ancora la gente che prega per strada? Le uniche cose certe sono i litigi tra islamici e il no dei milanesi"







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