Milano

Movida, il Municipio 1 chiede il coprifuoco dei dehor alle 23.30

Il Consiglio di Municipio 1 chiede che nei giorni feriali i dehor chiudano alle 23.30: troppo alto il rischio di conflitti con i residenti

Movida, il Municipio 1 chiede il coprifuoco dei dehor alle 23.30

Il Regolamento comunale che concede ai locali e ai ristoranti le occupazioni gratuite del suolo pubblico con dehor e tavolini entrato in vigore dopo l'emergenza Covid deve essere cambiato perché è troppo alto il rischio di conflitti coi residenti per via degli schiamazzi, per colpa della non corretta fruizione dei marciapiedi e per le conseguenze della cancellazione di decine e decine di posti auto e moto a favore delle strutture temporanee di somministrazione. Lo chiede il Consiglio di Municipio 1, guidato dal presidente Pd Fabio Arrigoni, che lo scorso giovedì ha approvato un ordine del giorno in tal senso con il voto bipartisan di venti consiglieri, cinque astenuti e nessun contrario. La prima richiesta riguarda schiamazzi e caos serale. Il Municipio 1, che nei mesi scorsi ha vagliato oltre 1300 richieste di tavolini gratis nel suo territorio, ritiene che per limitare la 'movida' sia da vietare in tutto il Centro Storico la consumazione nei plateatici dopo mezzanotte e mezza nelle serate di venerdì e sabato e che tale limitazione sia fissata alle 23.30 negli altri giorni della settimana.

Deve essere poi vietato l'asporto, generalizzato a tutti gli esercizi, di alcolici e superalcolici dalle 21.30 di ogni giorno 'cui è correlato - si legge nell'odg - il divieto di assunzione di alcolici e superalcolici negli ambiti, con particolare riferimento a quelli ove la concentrazione degli esercizi pubblici superi il 15% del totale, e il divieto di vendita, anche nelle ore di apertura di bevande in contenitori di vetro'. Gli esercenti dovranno poi installare elementi fonoassorbenti esterni e di ricorrere a steward con funzione antiassembramento; se gli esercizi commerciali con dehor sono più di otto si deve disciplinare in modo coerente le occupazioni, sia dimensionalmente che esteticamente ed è inoltre necessario vietare la possibilità di Osap su aree a verde. Per il Municipio 1 dal punto di vista commerciale va disciplinata, anche ai fini di rispetto della concorrenza, la correlazione tra la dimensione delle aree in concessione e il numero dei coperti non fruibili a causa delle limitazioni date dall’emergenza sanitaria nel caso che tali limitazioni fossero in vigore e, in ogni caso, i dehor non possono essere maggiori di cento metri quadrati. Per quanto riguarda la richiesta di utilizzazione di spazi non antistanti l’esercizio commerciale, il parlamentino del Centro Storico richiede che questi non devono essere distanti più di 30 metri dal locale e si ritiene inoltre che sia necessario istituire un contributo di solidarietà connesso alla occupazione leggera, pari al 20% del vigente canone di occupazione del suolo pubblico pre Covid, da destinare a sostegno delle attività che non abbiano richiesto o ottenuto aree Osap.

Dal punto di vista della pedonalità il Municipio 1 chiede che sia assicurato un migliore camminamento pedonale per garantire una mobilità in sicurezza e che siano bel visibili sull'asfalto dei marciapiedi le aree destinate ai tavolini, per scoraggiare 'sconfinamenti'. Per i rappresentanti del Centro Storico un'altra criticità è quella dei parcheggi: è necessario assicurare la disponibilità di sosta residenti congrua rispetto alle esigenze e in tal senso, deve essere prevista la condizione per cui, in caso di soppressione di posti residenti, pari posti siano recuperati in area limitrofe o comunque nell’ambito di sosta pertinente, mediante trasformazione a carico del richiedente di pari numero di stalli di sosta a pagamento. E' poi necessario contenere il numero e le dimensioni delle occupazioni in carreggiata, specie nelle vie con contrazione di locali. A tale scopo non è sufficiente, rileva il Municipio 1, la previsione per cui l’Osap deve essere nel massimo di 10 metri lineari per esercizio, come recita l'attuale Regolamento: c'è necessità di definire quanto le occupazioni di suolo pubblico incidono sulla sosta residenziale nelle vie in cui gli esercizi pubblici hanno una concentrazione elevata: se si concede a tutti 10 metri lineari non ci saranno più parcheggi a sufficienza per i residenti.








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