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Milano
Mudec, dopo due anni il Comune "fa pace" con l'archistar Chipperfield
Il Mudec e David Chipperfield

Il Mudec e l'archistar David Chipperfield fanno pace: la Giunta milanese ha appena varato la delibera che dovrebbe consentire di "salvare capra e cavoli" nel contenzioso venuto a crearsi con il professionista britannico che ha progettato la sede del Museo delle Culture di via Tortona dopo aver vinto il concorso internazionale lanciato nel 1999. Come noto, nel 2015, ad una settimana appena dall'inaugurazione, Chipperfield tuonò contro il Comune per la scelta del materiale per i pavimenti, a suo dire non conforme al progetto originale. Ne è nato un contenzioso, con un intervento di omogeneizzazione del pavimento che sarà condotto dal Consorzio Cooperative Costruzioni. E con un cartello atipico che sarà affisso all'entrata del Museo, che reciterà: "Il Mudec è stato realizzato sulla base di un progetto predisposto dall’associazione temporanea d’imprese guidata dall’architetto David Alan Chipperfield e composta da David Chipperfield Architects Ltd, Sajni e Zambetti Srl, e dall’architetto Giuseppe Zampieri, a seguito dell’aggiudicazione, nell’anno 2000, del concorso bandito dal Comune nel 1999 (...) Le complesse fasi di progettazione e realizzazione si sono protratte per circa 15 anni, comportando alcuni scostamenti d’impatto estetico rispetto a quanto originariamente concepito. Tali scostamenti non hanno comunque impedito all’associazione temporanea d’imprese e alla David Chipperfield Architects Ltd, alla David Chipperfield Architects Srl e all’architetto David Alan Chipperfield, di riconoscere l’opera nel maggio del 2017".

Nelle sue accuse, Chipperfield si era sfogato aggiungendo: "Ci siamo dovuti confrontare con 3 sindaci, 4 assessori ai Lavori pubblici, 6 assessori alla Cultura, 8 responsabili del procedimento, abbiamo svolto 72 riunioni e 74 sopralluoghi".

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