Milano

Nahum: “L’antisemitismo di sinistra è più pericoloso del ritorno del fascismo”

di Stefano Marrone

Daniele Nahum, consigliere comunale ora in Azione dopo aver abbandonato il Pd, commenta il clima in città nell’anniversario della strage del 7 ottobre. L'intervista

Nahum: “L’antisemitismo di sinistra è più pericoloso del ritorno del fascismo”. L'intervista

Un risveglio inquietante per Milano. All’alba del primo anniversario del pogrom del 7 ottobre, la città si è svegliata con una brutta sorpresa. Sette svastiche sono comparse sui muri della scuola media di via Fara, a poca distanza dal Memoriale della Shoah. Affaritaliani.it Milano ha contattato Daniele Nahum, esponente della comunità ebraica e consigliere comunale di Azione, dopo che a marzo lasciò il Partito democratico, in polemica con l’ambiguità del partito in politica estera. “A Milano c’è un clima d’odio inspiegabile, alimentato dall’antisemitismo di sinistra”. L’intervista. 

Consigliere Nahum, come commenta le svastiche comparse sui muri di una scuola a Milano?

Il primo pensiero va alle vittime dell’antisemitismo, non solo quelle del pogrom dello scorso anno.  Penso alle migliaia di deportati che proprio da Milano partirono per i campi di sterminio, in un tempo che sembrava lontano e sembra tristemente rivivere in questi giorni. Il secondo pensiero va al clima che si respira in città. Un clima di insicurezza inspiegabile.


Si è dato qualche spiegazione sull’origine di questo clima? 

Le manifestazioni successive al 7 ottobre. Dietro un sostegno di facciata alla causa palestinese, in realtà, si cela un antisemitismo diffuso. Ne sono dimostrazione i minuti di silenzio per Nasrallah e altri terroristi. Queste manifestazioni d’odio mettono ogni settimana in stato d’assedio la comunità ebraica. 

Che opinione si è fatto delle manifestazioni pro-Palestina a ridosso dell’anniversario del 7 ottobre?

Sono un pericolo. Sia chiaro, sarò sempre a favore della libertà di espressione e di manifestare, a patto che non si trasformi in istigazione all’odio. Cosa che queste manifestazioni, invece, puntualmente fanno: libero sfoggio di odio anti-ebraico. L’antisemitismo di sinistra è più preoccupante anche del ritorno del fascismo in Italia. il clima è alimentato da queste manifestazioni. 

Avverte un clima di antisemitismo in Italia?

Il pericolo purtroppo è diventato reale. Lo confermano le statistiche ufficiali: gli atti di antisemitismo in Europa sono aumentati del 400 per cento nell’ultimo anno. E, spiace ammetterlo, è soprattutto la sinistra ad alimentarlo. Le svastiche oggi, le scritte che equiparano gli israeliani ai nazisti ieri non fanno che alimentare quest’ondata antisemita. 

A marzo di quest’anno lei uscì dal Pd in polemica con una linea ambigua in politica estera. A distanza di sei mesi, si è pentito di questa decisione?  

Assolutamente no. Il Partito democratico resta ambiguo su tutte le grandi questioni dell’odierna politica estera. Lo è sull’Ucraina, incapace di fornire un sostegno senza “se” e senza “ma” alla resistenza a Putin. Lo è sul conflitto in Medio oriente. Non potevo più stare in un partito nel quale non ho mai sentito una parola di critica alle manifestazioni anti-ebraiche da parte dei più importanti dirigenti nazionali. 

E a livello milanese?

Tanto peggio mi sento. Al silenzio della Partito democratico nazionale sulle orrende manifestazioni d’odio antisemita, a Milano si è aggiunta l’aggravante di esponenti del partito che hanno partecipato a quelle manifestazioni. Spero che la sinistra milanese sappia cogliere l’occasione di riconciliazione con la comunità ebraica, rappresentata dalla manifestazione di stasera alle 18,30 per commemorare le vittime del pogrom. 








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