Nasce Lombardia Popolare, Cattaneo: "Modello Milano a centrodestra"
Regione, nasce il gruppo Lombardia Popolare. Raffaele Cattaneo: "Forza politica responsabile e moderata, il modello Milano funziona"
"Buon lavoro a Lombardia Popolare, la cui nascita segna un nuovo inizio e insieme una prosecuzione al lavoro e all’impegno dei liberalpopolari nella società come nella politica” lo ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale ed esponente di Ncd-Area popolare, Raffaele Cattaneo, oggi impegnato a Bruxelles per presiedere la seduta della Commissione Coter al Comitato delle Regioni. “Siamo una forza politica responsabile e moderata, alternativa alla sinistra – ha proseguito –. C’è uno spazio politico molto ampio, nel nostro Paese come in Lombardia, per chi non si riconosce nelle urla dell’antipolitica imperante, nei comitati del no e nelle vetuste e superate visioni di chi antepone lo Stato alla società e alle persone. In Regione Lombardia per il centrodestra serve un rilancio dell’azione amministrativa e di governo: a 18 mesi dalle elezioni regionali occorre accelerare nel processo di rinnovamento con l’obiettivo di presentare un programma di governo convincente e pronto alle nuove sfide. Il modello Milano ha dimostrato di saper funzionare bene e portare risposte a chi non si riconosce né nella sinistra, né nei movimenti di protesta e nessuna proposta. Anche in Europa questo modello, che affonda le proprie radici nel solco della tradizione del Partito popolare europeo, risulta essere maggioritaria e vincente. Lombardia Popolare deve restituire voce a quest’area che oggi vuole avere spazio e vuole partecipare attivamente. Un’offerta politica che quest’area non trova e che Lombardia popolare vuole e sa rappresentare” ha concluso Cattaneo.
Il capogruppo Angelo Capelli e il coordinatore Alessandro Colucci illustrano la nascita del nuovo gruppo, cui hanno aderito gli attuali consiglieri regionali del Nuovo Centrodestra: "Con la nascita di Lombardia Popolare ci poniamo come promotori di una nuova proposta politica che allarga i suoi orizzonti non solo alle esperienze politiche di tradizione cattolica, liberale, e socialista ma soprattutto alla ricchezza della società civile e a tutto quell'elettorato moderato che oggi non si ritrova in nessun soggetto. L'esperienza di Milano ci ha dimostrato, infatti, la necessità di un cambio di passo per non rassegnarsi ad un passato che non può tornare”.
Alla conferenza di presentazione della nuova squadra regionale erano presenti anche Maurizio Lupi, capogruppo di AP alla Camera, Matteo Forte, consigliere di Milano Popolare, e Alessandro Bramati, Presidente del Municipio 4 di Milano.
“Le elezioni milanesi – prosegue Colucci – hanno dimostrato che è possibile creare un nuovo progetto politico quando si pone al centro i contenuti e si scegli un candidato capace di fare sintesi. Solo attraverso questo metodo è possibile, infatti, trasformare le differenze, tra i diversi movimenti e partiti, in un ricchezza e non in un elemento di divisione. Oggi non assistiamo ad una semplice operazione di maquillage, infatti, oltre a evolverci da Ncd a Lombardia Popolare diamo vita a una nuova organizzazione del partito regionale, perchè solo così possiamo compiere quel cambio di passo necessario a smuovere l'area moderata dall'immobilismo e creare un'alternativa concreta e nuova alla sinistra e al grillismo”.
“I prossimi diciotto mesi – conclude Capelli – saranno decisivi per dimostrare ai lombardi che siamo capaci di fare del buon governo e non solo che abbiamo tenuto vivo un modello di eccellenza. In questa prospettiva il cambio di passo è anche una sveglia per i nostri alleati e il presidente Marano affinché in Regione Lombardia si compia un'accelerazione di cui sentiamo il bisogno, sia approvando nuovi provvedimenti sia superando la timidezza nell'attuazione delle riforme, a partire dalla sanità e dalla casa. Molti sono i temi, infatti, ai quali crediamo sia necessario con urgenza mettere mano; a partire da quello della famiglia, con la nostra proposta di introdurre il Fattore Famiglia, sino al tema decisivo della disoccupazione giovanile, senza dimenticare l'autonomia regionale, intesa come federalismo autenticamente applicato, e l’innovazione amministrativa”.