Milano

Naziskin: approvato in consiglio comunale Milano odg antifascista

Neofascisti, il Comune dice basta ai raduni: "Vietati a chi non rispetta alla Costituzione"

Naziskin: approvato in consiglio comunale Milano odg antifascista

E' stato approvato in consiglio comunale a Milano un ordine del giorno che "invita il sindaco e la giunta a non concedere spazi, patrocini, contribuiti di qualunque natura a coloro i quali non garantiscono di rispettare i valori della Costituzione, professando o praticando comportamenti fascisti" e a subordinare la concessione a una dichiarazione di antifascismo.

Il provvedimento consiliare era stato proposto inizialmente come una mozione, che pero' aveva causato, il 17 dicembre, una bagarre in aula e il blocco dei lavori poco dopo la discussione dei punti. Nella forma di odg, il testo non e' emendabile ed e' quindi passato intonso al vaglio dei consiglieri, che lo hanno licenziato con 31 voti favorevoli, 2 contrari (su un totale di 33 votanti). La Lega e' uscita dall'aula al momento del voto, mentre tre consiglieri di Forza Italia non hanno partecipato al voto. Anche oggi il provvedimento ha causato una lunga discussione in aula, con l'opposizione che ha chiesto il parere del segretario comunale sulla effettiva attuabilita' della norma; la maggioranza si e' difesa sottolineando che il testo interviene su un aspetto gia' discrezionale della giunta, ovvero l'assegnazione di patrocini.

Nell'odg inoltre si invita l'esecutivo a promuovere un analogo indirizzo presso le aziende controllate e partecipate del Comune, con l'indirizzo a trasmettere il testo anche alla Citta' metropolitana e alla Regione. I principi si richiamano alla XII norma transitoria della Costituzione, che vieta la riorganizzazione, in qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. Il testo lamenta le "sempre piu' frequenti manifestazioni promosse dalle organizzazioni che si collocano al di fuori del perimetro costituzionale e dall'ordinamento repubblicano": il riferimento e' ad un blitz di Casa Pound in consiglio Comunale avvenuto a giugno e all'irruzione di alcuni manifestanti di destra nei locali di un'associazione che si occupa di rifugiati a Como. 







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