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Milano
'Ndrangheta, inchiesta Cavalli di razza: chieste pene per 380 anni di carcere

'Ndrangheta, inchiesta "Cavalli di razza": chieste pene per oltre 380 anni di carcere

Per 34 imputati che hanno scelto il giudizio abbreviato nel processo nato dall'inchiesta "Cavalli di razza" contro la 'ndrangheta in Lombardia, in particolare il clan Mole'-Piromalli, la procura di Milano ha chiesto condanne per oltre 380 anni di carcere. Pene che qualora fosse concesse dal gup Lorenza Pasquinelli tengono gia' conto dello sconto di un terzo previsto dal rito alternativo. Bartolomeo Iaconis, Michelangelo Larosa e Michelangelo Belcastro rischiano la pena piu' severa, ovvero vent'anni di reclusione, come hanno formulato nella loro requisitoria di ieri i pm Pasquale Addesso e Sara Ombra.

Un sistema di frodi al fisco, estorsioni ed infiltrazioni nelle imprese

Dalle indagini congiunte della Squadra mobile di Milano e del nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF di Como era emerso - questo il quadro accusatorio - un sistema fatto di frodi al fisco attraverso la creazione di cooperative fittizie nelle provincie di Como e Varese, ma anche una ripresa delle estorsioni e delle infiltrazioni di stampo mafioso non piu' solo nel settore delle pulizie ma anche della ristorazione, del trasporto conto terzi, del facchinaggio. In particolare nella morsa del presunto gruppo criminale era finita la Spumador Spa, storica azienda di bevande gassate, per la quale era stata disposta l'amministrazione giudiziaria dalla sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale milanese.

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