Milano

'Ndrangheta, Lombardia: maxi-blitz con sequestro di rifiuti radioattivi

Fra gli arrestati anche Cosimo Vallelonga, 72 anni, boss della 'ndrangheta in Lombardia che intrecciava rapporti anche con imprenditori e professionisti

'Ndrangheta, Lombardia: maxi-blitz con sequestro di rifiuti radioattivi

Ci sono anche 16 tonnellate di rame trinciato radioattivo tra i materiali sequestrati nel corso di una maxi-operazione della Dda di Milano sul traffico di rifiuti, dietro al quale si cela l'ombra della 'ndrangheta. L'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip, e' stata eseguita in mattinata nei confronti di 18 italiani, di cui 10 in carcere e 8 ai domiciliari. Le accuse sono associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode fiscale, autoriciclaggio, usura ed estorsione. Il pericoloso carico di rifiuti radioattivi, proveniente dalla provincia di Bergamo era stato bloccato dalla polizia stradale di Brescia nel maggio 2018. Secondo le indagini sarebbe state movimentate illegalmente almeno 10mila tonnellate di rifiuti e materiali ferrosi. Le indagini del Gico della guardia di finanza (il raggruppamento che si occupa di criminalita' organizzata) hanno portato ad arresti in Lombardia, Emilia Romagna e Liguria e al sequestro di 120mila euro di quote delle societa' che partecipavano al traffico. 

L'operazione e' stata denominata Cardine-Metal Money e ha al centro la figura di Cosimo Vallelonga, gia' condannato per associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione "La notte dei fiori di San Vito" degli anni '90, oltre che nell'inchiesta capitale sulla 'ndrangheta in Lombardia, "Infinito", del 2010. Secondo gli investigatori, Vallelonga e' ancora uno dei cardini della criminalita' organizzata in Lombardia. Il boss, dopo aver finito di scontare la sua pena, aveva ripreso i vecchi contatti 'ndranghetisti, ricevendo addirittura visite nel suo negozio di La Valletta Brianza, "Arredo Mania". Qui aveva riorganizzato il traffico illecito, soprattutto per 'riciclare' i soldi provenienti da estorsioni e usura nell'economia legale. Le fiamme gialle hanno infatti ricostruito che prestati'va soldi a tassi altissimi ad imprenditori locali e che aveva messo in piedi una serie di societa' 'cartiere' che hanno fatto fatture false per oltre 7 milioni di euro. 

 Criminalità: 160 arresti in sei città italiane, fra cui Milano

 La Polizia di Stato sta eseguendo 160 ordinanze di custodia cautelare in carcere in sei diverse operazioni di polizia giudiziaria sul territorio nazionale: oltre 750 gli uomini impiegati. Le complesse indagini coordinate dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine hanno permesso di colpire duramente diversi gruppi criminali. Sono 80 gli arresti che si stanno eseguendo a Roma, Salerno e Milano nei confronti di appartenenti a diversi sodalizi dediti allo smercio massiccio di notevoli quantita' di sostanze stupefacenti. Contestualmente a Reggio Emilia e Catania sono 70 le misure cautelari a carico di responsabili di reati contro il patrimonio, furti e rapine. A Lecco infine e' stata disarticolata una organizzazione mafiosa composta da appartenenti alla 'ndrangheta calabrese in Lombardia: 10 gli arresti in corso per associazione a delinquere di stampo mafioso. Il prefetto Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, sottolinea che "tutte le strutture investigative della Polizia di Stato - Squadre mobili, reparti prevenzione crimine e Servizio centrale operativo, in sinergia con l'autorita' giudiziaria - sono costantemente impegnate nel monitoraggio dei fenomeni criminali al fine di poterli individuare e neutralizzare".

'Ndrangheta:boss in Brianza,vi spariamo come si fa in Calabria

 "No non hai capito, perche' se no vi faccio come facciamo in Calabria". E' una delle minacce riportate nelle intercettazioni contenute nell'ordinanza che ha portato all'arresto di 18 persone nella Brianza lecchese, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, all'estorsione e all'usura. A parlare e' il 'boss' Cosimo Vallelonga, 72enne, gia' coinvolto nelle grandi operazioni di 'Ndrangheta in Lombardia, La notte dei fiori di San Vito e Infinito. Finita di scontare la sua pena, Vallelonga era tornato ad occuparsi di usura ed estorsioni, con uno sguardo anche al traffico di rifiuti. Nel suo quartier generale, un negozio di mobili "di La Valletta Brianza, "Arredo Mania", gestiva un giro d'affari che in tre anni - secondo gli investigatori - era fruttato oltre 30 milioni di euro.

L'intercettazione e' stata raccolta in una delle conversazioni con i suoi "collaboratori", come Vincenzo Machio e Paolo Valsecchi, suoi bracci armati. E' quest'ultimo a raccontare di aver "preso di striscio" un 'debitore' insolvente: "Gli ho sparato solo ad un dito", confessa. E ancora: "Ho sparato giu' e c'era il piede. Hanno detto che quel ragazzo che era in panico totale mi aggiorna, perche' ha capito che lo fulmino pure a lui. Mi aggiornano a so tutto, anche se pensano che non so niente". A farne le spese la vittima, che non e' andata neppure a farsi medicare nonostante il ferimento, nel timore di ritorsioni. Nell'ordinanza a firma della gip Alessandra Clemente, sulla base delle indagini dei pm antimafia Adriano Scudieri e Paola Biondolillo, si ricostruisce tutta la storia delle intimidazioni che Vallelonga con i suoi collaboratori aveva messo in atto nella sua zona d'influenza. Replicando in tutto e per tutto gli schemi delle cosche 'ndranghetiste tradizionali. A un altro debitore si rivolge Valsecchi: "Anche se prendo trent'anni lo lascio per terra, veramente, morto". 

'Ndrangheta: la seconda vita del boss, giro affari da 30 mln

Aveva trovato una 'seconda vita il boss della 'ndrangheta Cosimo Vallelonga tra usura e traffico di rifiuti, ma e' stato fermato dall'operazione della Dda di Milano, che stamattina ha portato all'arresto di 18 persone (10 in carcere e 8 ai domiciliari). In base a quanto ricostruito, il giro d'affari che aveva messo in piedi era stato di almeno 30 milioni in 3 anni.

Vallelonga, gia' condannato per associazione mafiosa nell'operazione "La notte dei fiori di San Vito" degli anni '90, oltre che nell'inchiesta capitale sulla 'ndrangheta in Lombardia, Infinito (2010), si era rimesso in pista con un business milionario dopo aver finito di scontare la sua pena. Le direttrici dell'operazione denominata "Cardine Metal Money" sono infatti tra la provincia di Lecco e la Brianza, dove Vallelonga aveva un negozio di arredamento, nel quale riceveva i suoi "sodali", ma anche imprenditori in crisi che gli chiedevano prestiti.

Prestiti che avrebbe concesso a tassi usurari. Gli investigatori hanno ricostruito i singoli episodi: almeno 8 le vittime tra cui diversi imprenditori lombardi, nella morsa della crisi. Nel corso degli anni aveva 'finanziato' imprese locali per oltre 750mila euro con tassi di interesse fino al 40%. Come spesso accade, quando le somme non venivano restituite si passava all'estorsione e alle minacce di morte, con tanto di armi. In questo caso a occuparsi del "recupero crediti" era un uomo di fiducia di Vallelonga.Parte del denaro proveniente da questa attivita' veniva poi investito in aziende che operavano nel settore dalla movimentazione di rifiuti pericolosi ferrosi e non ferrosi, attraverso l'alterazione dei certificati "Fir". I materiali venivano acquistati "in nero", per poi essere sversati illegalmente.

I contanti per comprarli provenivano da conti correnti intestati a prestanome e venivano prelevati quotidianamente in diversi sportelli bancari e postali. I guadagni venivano poi reinvestiti in altre societa', in particolare in concessionarie di automobili, ristoranti e ancora una volta nella gestione dei rifiuti. Oppure in ulteriori finanziamenti a tassi altissimi, che - ha ricostruito la guardia di finanzia - ammontavano a oltre un milione di euro. Strettamente legati a Vallelonga ci son altri due personaggi: Pierino e Vincenzo Marchio (padre e figlio), gia' coinvolti nell'operazione "Oversize". Entrambi considerati esponenti di spicco della 'ndrangheta a Lecco, che da sempre fa capo a Coco Trovato.

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Egregi Sigg.ri,
intervengo nell’interesse della ditta individuale ARREDOMANIA con riferimento alle recenti notizie di stampa pubblicate sul Vostro quotidiano, anche on line, in cui viene citato il nome della stessa con sede in La Valletta Brianza (LC), Via Brianza n. 13, in relazione ad un procedimento penale per associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode fiscale, autoriciclaggio, usura ed estorsione, denominato “Cardine – Metal Money” e coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, per il quale è stata eseguita nei giorni scorsi un’ordinanza di custodia cautelare del GIP di Milano nei confronti di 18 persone. A tal proposito, si vuole precisare che il titolare di ARREDOMANIA, i suoi collaboratori e dipendenti, sono totalmente estranei alle vicende relative a detta indagine e alle relative contestazioni, che non li riguardano in alcun modo. A conferma di ciò, va doverosamente segnalato che l’attività commerciale del negozio sta proseguendo in modo assolutamente regolare, non essendo gli esercenti destinatari di alcun provvedimento da parte dell’Autorità Giudiziaria. Si chiede pertanto che ai sensi dell’art. 8 Legge sulla Stampa, venga pubblicata la presente rettifica, con criteri d’urgenza e con la stessa visibilità data alle notizie pubblicate, riservandosi la ditta ARREDOMANIA, in caso contrario, di agire a tutela dei propri diritti ed interessi.







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