Niccolò Bettarini rischio la vita? Una perizia per scoprirlo
Secondo i legali degli aggressori le coltellate non furono potenzialmente mortali. Finora ammissioni solo parziali.
Il gup di Milano Guido Salvini ha disposto una perizia medico-legale in relazione alle lesioni riportate da Niccolò Bettarini in conseguenza dell'aggressione del primo luglio scorso subita davanti alla discoteca 'Old Fashion'. La decisione è stata presa dopo che le difese dei quattro imputati hanno depositato una consulenza di parte dalla quale emergerebbe che i colpi inferti non erano potenzialmente 'mortali'.
Come riporta l'Agi, nella scorsa udienza, il pm Elio Ramondini aveva chiesto 10 anni di carcere col rito abbreviato per tentato omicidio per Davide Caddeo, accusato di aver sferrato tutte le otto coltellate che hanno ferito il giovane, Alessandro Ferzoco, Andi Arapi e Albano Jakej. Secondo l'accusa, i quattro si erano "certamente" prefigurati che quel pestaggio e quei fendenti in "parti vitali" con una lama da 20 centimetri "avrebbero comunque potuto produrre conseguenze mortali", anche in considerazione della "loro superiorità numerica e della violenza della loro azione". Nella prossima udienza del 3 dicembre verrà conferito l'incarico della perizia a un medico individuato dal giudice. L'accertamento verrà poi discusso nell'udienza del 17 dicembre.
Nelle prossime udienze, il giudice potrebbe decidere di convocare dei testimoni 'pro Bettarini' dopo che oggi in aula i quattro imputati hanno tutti fornito la loro versione. A quanto si è saputo, nel corso dell'udienza a porte chiuse i quattro avrebbero reso "parziali ammissioni", a cominciare da Davide Caddeo che ha ammesso di avere sferrato "uno o due" colpi al figlio di Stefano Bettarini e Simona Ventura, come già preannunciato in una memoria depositata ieri al giudice da suoi avvocati Robert Ranieli e Antonella Bisogno. Circostanza alla quale Bettarini ha replicato con un sarcastico: "Avevo otto ferite, solo due coltellate... sarà stato il fantasma formaggino".
Nel capo d'imputazione gli vengono contestate otto coltellate. Secondo quanto riferito dai legali fuori dall'aula, uno di loro in particolare, Albano Jackey, il giovane albanese assistito dall'avvocato Daniele Barelli, ha insistito sul fatto che l'aggressione sarebbe scattata in seguito a un pugno che gli avrebbe tirato Bettarini. Il giudice Salvini oggi ha anche respinto la richiesta del pm Elio Ramondini di un confronto in aula tra Bettarini e l'amica Zoe, che intervenì in aiuto del ragazzo quella sera, e gli imputati.
In generale, dalla ricostruzione degli imputati, che hanno parlato complessivamente per circa tre ore, è venuta fuori una scena piuttosto confusa con "diversi focolai di rissa" e la possibile partecipazione all'aggressione di soggetti non ancora identificati o in corso di identificazione. In seguito all'aggressione, Bettarini, 19 anni, venne sottoposto a un intervento di due ore a una mano.
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