'No Expo', tre antagonisti condannati per le devastazioni
'No Expo', tre antagonisti condannati a pene sino a tre anni e otto mesi per i disordini dell'1 maggio 2015
Il gup di Milano Roberta Nunnari ha condannato 3 giovani antagonisti a pene comprese tra un anno e otto mesi e 3 anni e otto mesi e ne ha assolto un quarto nel processo col rito abbreviato sulla 'guerriglia urbana' del primo maggio dello scorso anno a Milano durante il corteo 'No Expo'. La sentenza ridimensiona le richieste dell'accusa, che aveva chiesto condanne fino a 5 anni e otto mesi contestando a tutti gli imputati il reato di devastazione che invece il gup ha ritenuto sussistente solo per uno dei manifestanti, condannato a a 3 anni e otto mesi per devastazione, resistenza, incendio e travisamento. Altri due imputati sono stati condannati a 2 anni e due mesi e a un anno e otto mesi 'solo' per resistenza e un quarto e' stato assolto da tutte le accuse.
LA DIFESA: "NON SONO BLAC BLOC" - "Gli imputati hanno partecipato al corteo 'No Expo' perche' era il giorno della festa del lavoro e volevano solo manifestare. Non erano certo parte dei black bloc". Cosi' gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Strani commentano la sentenza che ha prosciolto dall'accusa piu' grave, la devastazione, tre dei 4 imputati nel processo col rito abbreviato sulla 'guerriglia urbana' del primo maggio scorso a Milano. "Questa sentenza - afferma Straini - ci dice che tre giovani sono stati assolti dalla devastazione per non aver commesso il fatto, perche' non ci sono prove sul loro concorso nel reato e che queste tre persone sono state arrestate e detenute malgrado non avessero commesso alcuna devastazione". Un altro imputato, sottolinea, "e' stato prosciolto da tutte le accuse dopo aver passato 6 mesi in carcere".
"GLI IMPUTATI MANIFESTAVANO PER CHIEDERE GIUSTIZIA" - Durante le arringhe, gli avvocati Losco e Straini avevano mostrato dei filmati in cui si vedeva un giovane antagonista ribaltare un cassonetto gia' incendiato, oggi assolto da tutte le accuse. Avevano inoltre citato un brano dei 'Promessi Sposi' in cui Alessandro Manzoni narrava le gesta dei lanzichenecchi: "Quelle erano devastazioni - avevano spiegato al giudice - non certo queste di cui vengono accusati gli imputati". "Non avevo invece citato - dice Losco, dopo la sentenza - il capitolo piu' bello dell'opera, quello dell'assalto ai forni da parte della folla che chiede giustizia. Come quella folla, gli imputati manifestavano per chiedere giustizia". Le indagini, condotte dalla Digos, da procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm di Milano Piero Basilone, avevano portato all'arresto dei 4 giovani lo scorso 12 novembre assieme a cinque anarchici greci. Un quinto antagonista milanese destinatario della misura cautelare e' ancora latitante. Atene non ha concesso l'estradizione censurando le indagini degli inquirenti italiani che avrebbero agito in base a una "responsabilita' collettiva" e contestando un reato, quello di devastazione, che non esiste nell'ordinamento ellenico. Con la sentenza di oggi, il gup ha riconosciuto un risarcimento da quantificare in sede civile per Unicredit che era parte civile per due filiali danneggiate e un risarcimento per danni di immagine da 15mila euro per il Ministero dell'Interno che era parte civile e che aveva chiesto 300mila euro.