Milano

"No Expo", i 5 fermati negano le violenze ma il gip non ci crede: confermati gli arresti

Convalidati gli arresti e le misure di custodia cautelare nei confronti delle cinque persone fermate durante il corteo No Expo di venerdì 1 maggio, ovvero Jacopo Piva, 23 anni, Heidi Panzetta, 42 anni, Anita Garola, 33 anni, Davide Pasquale, 32 anni, Mirko Leone, 27 anni. Per loro l'accusa è di resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall'uso di armi improprie e dal numero di partecipanti. il gip Donatella Baci Buonamici ha accolto le richieste del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e del pm Piero Basilone. I cinque avrebbero lanciato contro gli agenti bottiglie e un grosso masso di cemento. Non sono state ritenute credibili le versioni avanzate dalla difesa.

GLI INTERROGATORI/ In mattinata a San  Vittore il primo a essere interrogato è stato Mirko Leone. Il giovane non si' e' avvalso della facolta' di non rispondere. L'avvocato di Leone ha dichiarato che il suo assistito si e' dissociato dalle violenze commesse dal blocco nero, alle quali ha affermato di essere completamente estraneo. Il legale ha chiesto per Leone, che e' accusato di danneggiamenti, resistenza a pubblico ufficiale e lancio di oggetti pericolosi, gli arresti domiciliari.

Il legale di Jacopo Piva aveva avanzato la richiesta di scarcerazione per insufficienza di prove. Piva è uno dei cinque arrestati per le devastazioni commesse a Milano durante il corteo del Primo Maggio. Piva e' incensurato e lavora come commesso in un negozio di scarpe. Secondo quanto riferisce il suo avvocato Loris Panfili, il giovane afferma di essere estraneo a qualsiasi centro sociale, racconta di essere andato al corteo con la fidanzata e con tre amiche, e di essersi trovato in mezzo agli scontri, dai quali sarebbe fuggito. Piva e' stato fermato a Pagano: la polizia lo ha identificato come uno dei black bloc che, a volto coperto, avrebbe rovesciato alcuni bidoni e lanciato alcune bottiglie. Il giovane contesta questo riconoscimento e sostiene che la mascherina trovata nel suo zaino e' una banale maschera da ciclista/motociclista, che il 23enne usa ogni giorno per spostarsi in bici. Daniele Lorenzo Maria Cattaneo, difensore di Davide Pasquale, ha affermato che il suo assistito si è limitato a raccogliere un bullone da terra, rilanciandolo per terra. Ed anche gli altri arrestati hanno negato il loro coinvolgimento negli scontri.

"Una quantita' di filmati senza equivalenti" potrebbe aiutare gli investigatori coordinati dalla Procura di Milano a individuare i responsabili dei disordini avvenuti durante la 'May Parade' del primo maggio. E' quanto si apprende in ambienti giudiziari, dove, in queste ore, si stanno analizzando le numerose immagini girate da media, forze dell'ordine, cittadini e telecamere presenti nel percorso del corteo durante il quale, a un certo punto, si e' staccato un gruppo di 'tute nere' che ha incendiato auto e danneggiato negozi.

ARRESTATI ANCHE I CINQUE DI GENOVA/ In considerazione della "quasi certezza" che i cinque casseur antagonisti francesi fermati dalla Digos di Genova nel centro storico del capoluogo ligure "abbiano avuto un ruolo attivo nei recenti disordini posti in essere in Milano da soggetti appartenenti all'area antagonista in occasione dell'inaugurazione dell'Expo" il pm Federico Manotti ne chiede la custodia cautelare in carcere. La procura di Genova ha dunque emesso una richiesta di custodia cautelare in carcere a carico di Remy Hichan Errabia, 24 anni, Tristan Gweltaz Haye, 27 anni, Pierre Yves Roch Boilleau, 24 anni, Chloe' Gaiias, 27 anni, Luc Robert Gauthier, 24 anni, i cinque presunti antagonisti francesi fermati in un appartamento di salita San Lazzaro, nei vicoli di Genova, dopo un raid vandalico ai danni di sei auto parcheggiate nella zona di Campetto. La richiesta e' contestuale a quella di convalida del fermo. I cinque si sono opposti alla perquisizione e hanno ferito gli agenti che sono entrati nell'appartamento. Sono accusati di danneggiamento in concorso, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e, diversamente e vario titolo, di falsa attestazione per avere fornito false generalita' alla polizia dopo il fermo e violazione dell'obbligo di allontanamento dall'Italia. Quest'ultimo reato in particolare e' imputato a Errabia, che era stato espulso dall'Italia nel 2012 per ordine del prefetto di Torino e fino al 2017 per disordini durante le manifestazioni no-Tav che si erano svolte a Bardonecchia. Secondo il pm Federico Manotti si tratta di persone "dedite al compimento di atti vandalici e comunque contro il patrimonio e contro l'ordine pubblico - scrive nell'atto il magistrato genovese - l'insieme di tali circostanze rende concreto ed attuale il pericolo di recidiva specifica". Ogni misura inferiore al carcere sarebbe secondo il pm "illusoria" il quale evidenzia che "siamo in presenza di soggetti oltremodo refrattari al rispetto degli ordini e delle imposizioni dell'Autorita'.

ALFANO: "MASSIMO DELLA PENA"/ "Non e' il caso di fare polemiche nei confronti della magistratura. Ritengo che in questo momento il Paese ha bisogno di unita' e i poteri e ordini dello Stato devono lavorare assieme". Ad affermarlo il ministro dell'interno Angelino Alfano al termine del vertice in Prefettura a Palermo, riguardo gli episodi di violenza a opera dei black bloc durante il corteo di protesta contro l'Expo di Milano. "Esprimo l'auspicio che l'uso dell'ipotesi di reato, di devastazione -ha proseguito- che prevede un massimo di 15 anni, centri l'obiettivo di punire i farabutti con cappuccio con il massimo della pena"

CLASS ACTION REGIONALE/ Nel frattempo, il governatore della Regione Roberto Maroni annuncia la proposta, che sarà avanzata venerdì in Giunta, della costituzione di un fondo di solidarietà a favore dei cittadini che hanno subito danni durante la manifestazione 'No Expo' del primo maggio: "Stiamo studiando il meccanismo giuridico", che sara' una sorta di "class action regionale", ha aggiunto il governatore. Il fondo dovrebbe avere una dotazione iniziale di 1,5 milioni di euro. "Stiamo valutando - ha concluso Maroni - un'iniziativa di solidarieta' alle vittime degli atti vandalici, poi ci rivarremo su chi ha fatto queste distruzioni, ci costituiremo parte civile per il risarcimento dei danni da parte di tutti coloro che saranno identificati dalla magistratura"







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