Milano

Nomine, Nord addio: il Governo guarda giù. Dopo i vice, rimane l'amaro

Sottosegretari e viceministri: le nomine del consiglio dei ministri di oggi e i nuovi sgarbi al Nord. Il Pd ammaina la bandiera. E ora le imprese...

di Diavolaccio
Questione nordista addio. Il Pd ha ammainato la bandiera del Nord, non solo facendo fuori  dalla lista dei sottosegretari i candidati lombardi (con l’eccezione di Matteo Mauri agli Interni, ma condannando ad esempio Lia Quartapelle e Lele Fiano) ma completando lo sgarbo con Francesco Boccia da Bisceglie agli Affari regionali. Agli imprenditori del Nord - che si sono battuti per la Tav, il Terzo valico, strade, autostrade e alta velocità, proprio per garantire alla piattaforma economica più importante del Paese di crescere – il Pd di governo risponde picche. Perché del M5S le imprese non si fidano e per questo confidavano nell’anima riformista del Pd. A loro resta soltanto Paola De Micheli, ministro alle Infrastrutture e trasporti che, per via delle imminenti elezioni in quel della Romagna, potrebbe non voler dispiacere al governatore Stefano Bonaccini. Un po’ poco per chi ha scommesso sulla crescita e la ripresa economica. Di fatto la questione nordista resta nelle mani della Lega che, con Salvini, ha preferito l’opzione sovranista. Al dunque le imprese del Nord rischiano di restare orfane, della crescita.








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