Milano

Non c'è pace alle Colonne di San Lorenzo, dopo lo spaccio ecco l'urban mostro

di Claudio Bernieri

Alcuni residenti scendono in campo contro il nuovo palazzo in costruzione con la petizione "No all'Urbanmostro alle Colonne di San Lorenzo"

Non c'è pace alle Colonne di San Lorenzo, dopo lo spaccio ecco l'urban mostro

Patrizia Crema, fotoreporter amatoriale che testimonia la bellezza della città meneghina  sulla pagina di Facebook “Passeggiando per Milano e dintorni" con le sue  deliziose foto ha lanciato   il quesito: “ma amici, quelle scarpe appese alle colonne di san Lorenzo sono un esempio di street art? è passato di  lì TV Boy? O  Cattelan? O è frutto di qualche  pubblicitario  per lanciare  un nuovo modello di Nike?". E subito si è scatenato il dibattito tra  i 33.000  follower della pagina sul significato da dare a quelle scarpe appese nel cielo:  per lo più ,   imbufaliti milanesi  che da anni assistono al degrado della zona delle Colonne.  

La foto che posta Patrizia è eloquente (e assurda) nella sua volgarità : c’è una filo della corrente steso tra gli alberi e corso Ticinese, all’altezza delle colonne romane, un filo che arriva proprio sotto le finestre di Carlo Feltrinelli, che qui abita, e in bilico, penzolanti, qualcuno ci ha messo  decine di scarpe dismesse. Che significano avrebbero? Susanna Ligato svela l’arcano a Patrizia e ai 33.000 lettori della pagina: “è  evidente, è un segnale in codice tra bande di spacciatori”. Si aggiungono via via altri follower, tanto che la lista dei commenti esterrefatti  e indignati si allunga all’infinito.

In un paio d’ore, si accumulano sotto la foto postata da Patrizia  decine di  lucide spiegazioni: la moda delle scarpe arriverebbe da lontano, dalle bande californiane dedite allo spaccio di droga per segnalare un emporio sicuro : alt, qui si spaccia, direbbe insomma  l’espediente delle scarpe, escogitato  forse  da una banda di mattacchioni maghrebini che da dieci anni imperversa  impunita alle Colonne, davanti al bar di un noto pregiudicato inamovibile e con evidenti protezioni e   silenzi- assensi tra le istituzioni.

Il dibattito si incendia. Resta visibile a tutti , in una delle zone più antiche e suggestive di Milano quell’insulto alla bellezza: le scarpe degli spacciatori, quelle scarpe che indicano il commercio di droga  : un esempio di “pubblicità-regresso” in una zona archeologica visitata da migliaia di turisti.  Passeggiando per Milano ci si accorge che qualcosa non va.

Ma ecco un incendio più vasto di polemiche  si propaga dalle  pagine Facebook del comitato storico dei residenti, il comitato Parco delle Basiliche (https://www.facebook.com/Comitato-Parco-delle-Baslliche-240589356354406 )  che ai tempi della giunta Albertini indicò l’unica strada certa per espellere lo spaccio dal vicino parco  e riqualificarlo:  recintarlo. Ora i residenti scendono di nuovo in campo contro un nuovo schiaffo alle Colonne. Gira sui social  una petizione che avverte:  “No all'Urbanmostro alle Colonne di San Lorenzo”.

“Oggi il contesto storico / urbanistico delle Colonne di San Lorenzo a Milano si vede violentato con l'edificazione di un nuovo edificio che non tiene conto del contesto in cui va a sorgere. Circondato da gran parte di edifici ottocenteschi si va a realizzare un corpo estraneo, che richiama il ventennio fascista o l'edilizia della Germania occupata, un pugno nell'occhio del turista che verrà. Non siamo contrari alla costruzione ma alla sua facciata che riteniamo debba essere in linea con il contesto del corso di Porta Ticinese. Chiediamo a tutti coloro che concordano di firmare la presente petizione.”

Detto fatto : è da ieri un mesto pellegrinaggio di addetti ai lavori (architetti, designer, pubblicitari, politici ) davanti alle Colonne: un mastodontico falanstrerio in stile cimiteriale, ma con fattezze staliniane, si sta costruendo proprio davanti ai reperti archeologici. Un incubo. Le ruspe sono già al lavoro: a rischio  un magnifico e altissimo albero e un giardino sorto nella piazzetta tra le Colonne e la pusterla medievale, che porta a via dei Fabbri. Protesta il consigliere del Municipio  6  Giuseppe Carlo Goldoni, promette interrogazioni   la deputata Paola Frassinetti, entra in scena Carlo Cecaro di Cartellomania che ha improvvisato una performance davanti ai cancelli del cantiere ( vedi il video) . Si attende in zona il blitz  di Vittorio Sgarbi.

“Salviamo le Colonne di San Lorenzo  dallo stupro di  un eco mostro” dicono i residenti allarmati.

 Sono iniziati infatti i  lavori di “Gate Central”, del Gruppo Building, a firma dello studio Citterio-Viel &Partners. L’operazione targata Concrete Investing  avrebbe già raggiunto un targhet di 2,5 milioni di euro in soli 14 giorni e con 190 investitori coinvolti.

“Una vergogna per  la cultura , l’arte e la storia di Milano” tuona un parrucchiere “Un orribile insulto( nel senso di trombosi )  alla bellezza di  Milano” gli  fa eco un farmacista.

 Basta vedere le foto del progetto, approvato dalla Sovraintendenza (!) , per rimanere alquanto scioccati. Architetti sconvolti già  declassano il Gate Central nei commenti di un sito per addetti ai lavori (https://www.archiportale.com/news/2020/06/architettura/milano-ecco-il-nuovo-edificio-di-lusso-che-sorgerà-davanti-alle-colonne-di-san-lorenzo_77076_3.html) come  un “ esempio di  “porno architettura”. Un condominio-luna park son et lumiere davanti alle Colonne? Qualcuno si rivolge, disperato,  a Carlo Feltrinelli, che abita proprio accanto al futuro scempio : “ lei ha salvato con la sua fondazione la antica torre dei  Torriani, in via Morigi, riqualificando la zona e costruendo una quinta di nuovi palazzi compatibili con i ruderi del palazzo imperiale di Massimiliano e le terme romane di via Brisa, e donando alla città un magnifico giardino. Ci difenda da questi archistar”.

Non c’è pace per le Colonne.







A2A
ZX