Milano
Non c'è pace alle Colonne di San Lorenzo, dopo lo spaccio ecco l'urban mostro
Alcuni residenti scendono in campo contro il nuovo palazzo in costruzione con la petizione "No all'Urbanmostro alle Colonne di San Lorenzo"
Non c'è pace alle Colonne di San Lorenzo, dopo lo spaccio ecco l'urban mostro
Patrizia Crema, fotoreporter amatoriale che testimonia la bellezza della città meneghina sulla pagina di Facebook “Passeggiando per Milano e dintorni" con le sue deliziose foto ha lanciato il quesito: “ma amici, quelle scarpe appese alle colonne di san Lorenzo sono un esempio di street art? è passato di lì TV Boy? O Cattelan? O è frutto di qualche pubblicitario per lanciare un nuovo modello di Nike?". E subito si è scatenato il dibattito tra i 33.000 follower della pagina sul significato da dare a quelle scarpe appese nel cielo: per lo più , imbufaliti milanesi che da anni assistono al degrado della zona delle Colonne.
La foto che posta Patrizia è eloquente (e assurda) nella sua volgarità : c’è una filo della corrente steso tra gli alberi e corso Ticinese, all’altezza delle colonne romane, un filo che arriva proprio sotto le finestre di Carlo Feltrinelli, che qui abita, e in bilico, penzolanti, qualcuno ci ha messo decine di scarpe dismesse. Che significano avrebbero? Susanna Ligato svela l’arcano a Patrizia e ai 33.000 lettori della pagina: “è evidente, è un segnale in codice tra bande di spacciatori”. Si aggiungono via via altri follower, tanto che la lista dei commenti esterrefatti e indignati si allunga all’infinito.
In un paio d’ore, si accumulano sotto la foto postata da Patrizia decine di lucide spiegazioni: la moda delle scarpe arriverebbe da lontano, dalle bande californiane dedite allo spaccio di droga per segnalare un emporio sicuro : alt, qui si spaccia, direbbe insomma l’espediente delle scarpe, escogitato forse da una banda di mattacchioni maghrebini che da dieci anni imperversa impunita alle Colonne, davanti al bar di un noto pregiudicato inamovibile e con evidenti protezioni e silenzi- assensi tra le istituzioni.
Il dibattito si incendia. Resta visibile a tutti , in una delle zone più antiche e suggestive di Milano quell’insulto alla bellezza: le scarpe degli spacciatori, quelle scarpe che indicano il commercio di droga : un esempio di “pubblicità-regresso” in una zona archeologica visitata da migliaia di turisti. Passeggiando per Milano ci si accorge che qualcosa non va.
Ma ecco un incendio più vasto di polemiche si propaga dalle pagine Facebook del comitato storico dei residenti, il comitato Parco delle Basiliche (https://www.facebook.com/
“Oggi il contesto storico / urbanistico delle Colonne di San Lorenzo a Milano si vede violentato con l'edificazione di un nuovo edificio che non tiene conto del contesto in cui va a sorgere. Circondato da gran parte di edifici ottocenteschi si va a realizzare un corpo estraneo, che richiama il ventennio fascista o l'edilizia della Germania occupata, un pugno nell'occhio del turista che verrà. Non siamo contrari alla costruzione ma alla sua facciata che riteniamo debba essere in linea con il contesto del corso di Porta Ticinese. Chiediamo a tutti coloro che concordano di firmare la presente petizione.”
Detto fatto : è da ieri un mesto pellegrinaggio di addetti ai lavori (architetti, designer, pubblicitari, politici ) davanti alle Colonne: un mastodontico falanstrerio in stile cimiteriale, ma con fattezze staliniane, si sta costruendo proprio davanti ai reperti archeologici. Un incubo. Le ruspe sono già al lavoro: a rischio un magnifico e altissimo albero e un giardino sorto nella piazzetta tra le Colonne e la pusterla medievale, che porta a via dei Fabbri. Protesta il consigliere del Municipio 6 Giuseppe Carlo Goldoni, promette interrogazioni la deputata Paola Frassinetti, entra in scena Carlo Cecaro di Cartellomania che ha improvvisato una performance davanti ai cancelli del cantiere ( vedi il video) . Si attende in zona il blitz di Vittorio Sgarbi.
“Salviamo le Colonne di San Lorenzo dallo stupro di un eco mostro” dicono i residenti allarmati.
Sono iniziati infatti i lavori di “Gate Central”, del Gruppo Building, a firma dello studio Citterio-Viel &Partners. L’operazione targata Concrete Investing avrebbe già raggiunto un targhet di 2,5 milioni di euro in soli 14 giorni e con 190 investitori coinvolti.
“Una vergogna per la cultura , l’arte e la storia di Milano” tuona un parrucchiere “Un orribile insulto( nel senso di trombosi ) alla bellezza di Milano” gli fa eco un farmacista.
Basta vedere le foto del progetto, approvato dalla Sovraintendenza (!) , per rimanere alquanto scioccati. Architetti sconvolti già declassano il Gate Central nei commenti di un sito per addetti ai lavori (https://www.archiportale.com/
Non c’è pace per le Colonne.