Milano
Non c'è pace in Piazza Vetra, tra gli odiatori d'amore del Liceo Manzoni
Manifesti inneggianti agli anni di piombo sono comparsi sui muri intorno al parco preannunciando un corteo in partenza da dove era stato ucciso Dax
Non c'è pace in Piazza Vetra, tra gli odiatori d'amore del Liceo Manzoni
Sul mercato politico sono comparsi gli “odiatori d’amore” : leggiadre studentessine in bicicletta e imberbi ginnasiali hanno raggiunto mercoledi pomeriggio il parco delle Basiliche, ovvero Piazza Vetra, luogo di passo delle generazioni studentesche, ora ambito posto per picnic e ritrovi per gli amanti delle passeggiate. Un baracchino ambulante vende ghiaccioli, i parchi giochi sono sempre affollarti da mamme e badanti, fioriscono gli alberi di pesco.
Le studentessine aprono gli zainetti, si beve, si fuma spinelli, si celebra la libera uscita dal lockdown.. tutte si siedono in circolo e sembrano - a parte le nuvolette di fumo dell’erba del Maghreb- devote militanti di Comunione e Liberazione o seguaci no logo della Greta ambientalista. Tutti ascoltano dei militanti severi di “Milano in movimento”, un network di sigle antagoniste. Ma le mamme intorno ai campi giochi intuiscono e sono in allarme.
Poi qualcosa dell’incanto bucolico si rompe… le gentili studentessine si spostano verso un lungo muro , compaiono bombolette spray e pennelli , e tre liceali del Manzoni vergano indisturbate sopra un improvvisato ponteggio con vernice rossa e nera un inquietante enorme slogan all’insegna dell’odio d’amore… che sarà mai?
Cronaca di un pomeriggio qualsiasi di primavera in un parco rinnovato e depurato da violenze e spaccio. Mamme , badanti e anziani erano in allarme da giorni : inquietanti manifesti inneggianti agli anni di piombo, con cupi ricordi di accoltellamenti e di roboanti slogan erano comparsi sui muri intorno al parco.. Si annunciava un corteo con programma: il giorno 16 dalla zona di via Brioschi dove in anni lontani trovò la morte il giovane Davide Cesare , detto Dax fino al Ticinese. Recita Wikipedia: ”L'omicidio di Davide Cesare ( il 16 marzo 2003) noto come Dax, è avvenuto nella notte tra il 16 ed il 17 marzo 2003 a Milano, all'esterno del centro sociale autogestito O.R.So. (Officina di Resistenza Sociale), di cui la vittima era frequentatore. Nonostante gli autori del delitto abbiano smentito l'appartenenza a ogni gruppo politico, la loro simpatia per ambienti di estrema destra ha conferito all'evento, e al processo che ne è seguito, una vasta risonanza, soprattutto negli ambienti di estrema sinistra, sia in Italia sia all'estero”.
Nessuno nel campo giochi ricorda quei dolorosi fatti lontani, ma una enorme scritta disegnata con i pennelli compare sul muro di un condominio che recinta il parco dalla parte di via Vetere, e commemora quel fatto lontano . Ma è il senso della scritta che lascia perplessi i presenti, quel ricorso alla parola “ odio” che ora suscita allarme nei frequentatori abituali del marco. Bimbi, ciclisti, amanti dei cani, runner, anziani… Subito partono raffiche di telefonate, al 1122, ai vigili urbani, al commissario Luciani del pronto intervento graffiti, ai politici (Scavuzzo,Grandi, Pacini, Del Corno) le mail di protesta fioccano in Comune e in Regioner, ma tuttavia le forze dell’ordine non intervengono; due poliziotti presenti infine spiegano alle mamme imbufalite la triste realtà: un ordine venuto dall’alto vieta loro di intervenire. E’ sera quando le giovani liceali del Manzoni lasciano il loro picnic con la coda dell’ambiguo slogan : “ l’antifascismo è odio mosso d’amore” . Durante la notte una improvvisata assemblea di genitori e residenti del parco , delusi dal mancato intervento delle forze dell’ordine, decide cosi di cancellare all’alba la scritta. Ci si raduna alle 6 del mattino, due ore di intervento, e il muro viene ripulito. Rispunteranno ancora gli “ odiatori d’amore”, inedita categoria politica che si affaccia nel turbolento laboratorio politico milanese?