Milano

Non c'è pace in Piazza Vetra, tra gli odiatori d'amore del Liceo Manzoni

Video reportage di Claudio Bernieri

Manifesti inneggianti agli anni di piombo sono comparsi sui muri intorno al parco preannunciando un corteo in partenza da dove era stato ucciso Dax

Non c'è pace in Piazza Vetra, tra gli odiatori d'amore del Liceo Manzoni

Sul mercato politico sono comparsi  gli “odiatori d’amore” :  leggiadre studentessine in bicicletta  e imberbi ginnasiali  hanno raggiunto  mercoledi pomeriggio il parco delle Basiliche,  ovvero Piazza Vetra, luogo di passo delle generazioni studentesche, ora ambito  posto per picnic e ritrovi per gli amanti delle passeggiate. Un baracchino ambulante vende ghiaccioli, i parchi giochi sono sempre affollarti da mamme  e badanti, fioriscono gli alberi  di pesco.

Le studentessine aprono gli zainetti, si beve, si fuma spinelli,  si celebra la libera uscita dal lockdown.. tutte si siedono in circolo e sembrano - a parte le nuvolette di fumo  dell’erba del Maghreb-  devote militanti di Comunione e Liberazione o seguaci  no logo della Greta ambientalista. Tutti ascoltano dei militanti  severi di “Milano in movimento”, un network di sigle antagoniste. Ma le mamme intorno ai campi giochi  intuiscono e sono in allarme.

Poi qualcosa dell’incanto bucolico si rompe… le gentili studentessine  si  spostano verso  un lungo muro , compaiono bombolette spray e pennelli , e tre liceali del Manzoni vergano indisturbate  sopra un improvvisato ponteggio  con vernice rossa e nera un inquietante  enorme slogan all’insegna dell’odio d’amore… che sarà mai?

Cronaca di un pomeriggio  qualsiasi di primavera in un parco rinnovato e depurato da violenze e spaccio. Mamme , badanti e anziani  erano in allarme da giorni : inquietanti manifesti inneggianti agli anni di piombo, con cupi ricordi di accoltellamenti  e di roboanti slogan  erano comparsi sui muri intorno al parco.. Si annunciava un corteo con programma: il giorno 16 dalla zona di  via Brioschi dove in anni lontani trovò la morte il  giovane  Davide Cesare , detto Dax fino al Ticinese. Recita Wikipedia: ”L'omicidio di Davide Cesare ( il 16 marzo 2003) noto come Dax, è avvenuto nella notte tra il 16 ed il 17 marzo 2003 a Milano, all'esterno del centro sociale autogestito O.R.So. (Officina di Resistenza Sociale), di cui la vittima era frequentatore. Nonostante gli autori del delitto abbiano smentito l'appartenenza a ogni gruppo politico, la loro simpatia per ambienti di estrema destra ha conferito all'evento, e al processo che ne è seguito, una vasta risonanza, soprattutto negli ambienti di estrema sinistra, sia in Italia sia all'estero”.

Nessuno nel campo giochi ricorda quei  dolorosi fatti lontani, ma una enorme scritta disegnata con i pennelli compare sul muro di un condominio che recinta il parco dalla parte di via Vetere, e commemora quel fatto lontano . Ma è  il senso della scritta che lascia perplessi i presenti, quel ricorso alla parola “ odio” che  ora suscita allarme nei frequentatori abituali del marco. Bimbi, ciclisti, amanti dei cani, runner, anziani… Subito partono raffiche di telefonate, al 1122, ai vigili urbani, al commissario Luciani del pronto intervento graffiti, ai politici  (Scavuzzo,Grandi, Pacini, Del Corno)  le mail di protesta fioccano in Comune e in Regioner, ma  tuttavia le forze dell’ordine non intervengono; due poliziotti presenti  infine  spiegano alle mamme  imbufalite la triste realtà:  un ordine venuto dall’alto  vieta loro  di intervenire. E’ sera quando le giovani liceali del Manzoni lasciano il loro picnic con la coda dell’ambiguo slogan : “ l’antifascismo è odio mosso d’amore” . Durante la notte una improvvisata assemblea di genitori e residenti del parco , delusi dal mancato intervento delle forze dell’ordine, decide cosi di cancellare all’alba la scritta. Ci si raduna alle 6 del mattino, due ore di  intervento, e il muro viene ripulito. Rispunteranno ancora gli “ odiatori d’amore”, inedita  categoria politica  che si affaccia nel turbolento laboratorio politico milanese?








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