Milano
Non importa quello che gli succede attorno: Massimo D'Alema c'è sempre

Ha perso alle elezioni nel suo collegio, il suo partito si è liquefatto, ma lui esiste ancora. E sempre esisterà. La nuova puntata di Pinocchio.
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di Fabio Massa
C'era una volta D'Alema. Ehi, Massa, ma sei diventato pazzo? Come ti permetti di scrivere e dire queste stupidate? Di usare i verbi al passato? D'Alema c'è sempre stato. È come fosse un'idea, un mantra, lo Spirito Santo, che tutto pervade e che nessuno vede. Non importa in quanti lo abiurino, e quanto poco magari prenda alle elezioni, e pure se perde nel suo collegio, e pure se il suo partito, dopo la scissione dal Partito Democratico, è sciolto come la neve al sole, evaporato come una goccia d'estate. D'Alema c'è. C'è sempre. Irriverente, divertente, ultimo grande rappresentante della prima repubblica. Che ti irretisce con la sua intelligenza, inquieto, vagabondante, erratico, ma soprattutto invincibile. Lui c'è sempre. E oggi lo dimostra: propone un listone unico di sinistra. Renzi pensava di ammazzarlo, e invece D'Alema c'è. Un po' come Dio. E siamo sicuri che Dio non si offenderà, perché è un tipo ironico. Un po' come D'Alema. Che è antico quasi quanto lui.