Milano

“Non mi giro dall’altra parte”. Arriva la campagna Dem

Ha un titolo singolare la campagna del PD di Milano Metropolitana in vista della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere

 
Di Ma. Ts


"Io non mi giro dall'altra parte". Ha un titolo singolare la campagna del PD di Milano Metropolitana in vista della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere il prossimo 25 novembre. Perché più che commiserare si rivolge a chi guarda ma non agisce. Quindi, forse, soprattutto agli uomini. La campagna arriva poco dopo il rinnovo della conferenza delle democratiche milanesi, che c’è stata l’11 novembre. Le iscritte del partito metropolitano si sono riunite per per discutere di genere in 7 tavoli tematici: salute di genere; lavoro e conciliazione; lotta alla violenza; politiche per le famiglie e per l'integrazione; rappresentanza di genere; femminismo; media e linguaggi. La campagna è sotto l’egida del segretario Pietro Bussolati: “No alle zone d’ombra: un sommerso che riguarda episodi che si consumano fra le mura domestiche o a lavoro, spesso non denunciati, tollerati o peggio giustificati”.
Un tema che magari troverà posto anche nella sua campagna elettorale in vista delle regionali. “Anche per questo la battaglia prioritaria da condurre è quella sul piano culturale, con la prevenzione e la sensibilizzazione che deve partire dalle scuole” ha infatti affermato. Poi una stoccata polemica, dopo un episodio avvenuto - secondo quanto riferito dallo stesso Pd- ieri sera in Municipio 7 ieri sera: “È stato impedito che si discutesse del tema violenza di genere - attacca Bussolati - non firmando la mozione urgente promossa dal consigliere del PD, Federico Bottelli, che raccoglieva l’istanza di 643 cittadini, che avevano chiesto l’affissione di una targa e iniziative nelle scuole tutto l’anno”. E visto che i motori si scaldano, sono tante anche le azioni per dimostrare attenzione al tema: “Il Partito Democratico di Milano Metropolitana ha promosso una modifica nel codice etico che sottoscrive chi si candida, aggiungendo la voce che richiede l’impegno a rispettare nel comportamento e nell’espressione delle proprie opinioni i principi di uguaglianza di genere, con particolare attenzione al perseguimento della parità fra donne e uomini” fanno sapere da via Lepetit. Ma non basta: a chi ha ruoli politici si chiede “la condanna di ogni forma di discriminazione sessista e violenza di genere".






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