Milano
Nuova Area C, ecco il primo ricorso. E la Regione fa pressing su Milano
Quattro società di bus turistici fanno ricorso al Tar contro le nuove regole dell'area C. E inizia il pressing della Regione su Palazzo Marino
Nuove regole per l'area C, c'è già il primo ricorso al Tar. A depositarlo sono state quattro società di bus turistici in quanto alcuni degli aggiornamenti vanno a colpire proprio i pullman. In particolare, da lunedì prossimo e sino al 14 ottobre, i mezzi fino a 8 metri di lunghezza e fino a 30 posti a sedere pagheranno 15 euro all'ingresso nella Cerchia, 25 euro per i mezzi sino a 50 posti e 10,50, quindi 40 euro per veicoli superiori a 10,50 metri e più di 50 posti. Da ottobre, ticket che aumenteranno: 40 euro per i veicoli fino a 8 metri, 65 euro per quelli fino a 10,50 metri e 100 euro per quelli superiori a 10,50 metri. A compensare, cinque ore gratuite di sosta in apposite aree esterne ad Area C, con servizio di prenotazione e custodia. Ma agli operatori non basta. A guidare il ricorso, il fondatore della Fai-trasporto persone Francesco Artusa: "Rischiamo di non stare in piedi con questi rincari o di penalizzare la clientela", sono le sue parole riportate dal quotidiano Il Giorno. Al suo fianco si è già espresso il consigliere di Forza Italia Fabrizio De Pasquale: "Queste misure sono discriminatorie, e in più penalizzano tanti artigiani: ormai sta diventando un’Area C per ricchi".
Ma contro l'area C si è attivata anche la Lega Nord. Ieri l'assessore lombardo all'Ambiente Claudia Terzi ha presentato una mozione in Regione per chiedere alla Giunta di fare pressioni su Palazzo Marino perché riveda le modifiche alle regole della congestion charge. Terzi ha poi dichiarato assieme a Davide Boni e Massimiliano Bastoni: "I veicoli alimentati a metano, Gpl e bifuel devono continuare ad essere esentati dal pagamento di Area C. La scelta di estendere anche a questi mezzi l’onere del pedaggio dimostra quale sia la priorità del Comune: fare cassa. In questi anni gli automobilisti sono stati più volte invitati a cambiare il proprio veicolo investendo in mezzi più ecologici quali, per l’appunto, quelli a metano e Gpl. E ingenti sono state le risorse pubbliche investite per incoraggiare tale svolta. Adesso sembra una presa in giro obbligare chi ha provveduto ad acquistare auto meno inquinanti a pagare Area C". E c'è poi il capitolo del protocollo antismog siglato da Comune e Regione, che "non assoggetta le auto a gpl, metano e bifuel ai divieti di circolazione previsti in caso di superamento dei livelli di guardia del Pm10, non ha quindi senso che debbano invece essere omologate a tutte le altre auto per l’ingresso nella Cerchia dei Bastioni".