Milano
Scuola, nuova occupazione a Milano. Il collettivo avvisa: "Chi rompe, paga"
Il collettivo studentesco del Liceo Virgilio di Milano, in vista dell'occupazione ha deciso di darsi una serie di regole per evitare danni e polemiche
Nuova occupazione a Milano e collettivo avvisa 'chi rompe, paga'
Questa volta meglio evitare danni e polemiche. E così il collettivo studentesco del Liceo Virgilio di Milano, in vista dell'occupazione dell'istituto cerca di correre ai ripari (preventivi). Per non ripetere quello che è successo all'istituto Severi Correnti, finita con 70 mila euro di danni il collettivo degli studenti ha deciso di darsi una serie di regole, pubblicate sulla propria pagina Instagram: la prima è "di mattina seguire le assemblee e non disperdersi nella scuola", la seconda è "no esterni", la terza è "rispettare gli orari di entrata e uscita" e la quarta più che una regola è un avviso "chi rompe, paga". "Stiamo occupando per opporci al vigente sistema scolastico e proporne uno nuovo autogestito da noi studenti. Questa decisione - hanno spiegato - non la abbiamo presa per opporci alla presidenza della nostra scuola, ma principalmente per un malessere condiviso dall'intera componente studentesca verso le istituzioni". I ragazzi lamentano anche i pochi investimenti che si traducono in "sotterranei allagati, buchi in muri e soffitti, porte e finestre rotte, riscaldamento e caldaia mal funzionanti.
Valore educativo e di formazione del senso critico
Tutti problemi che sono stati più volte segnalati ma mai risolti". "La repressione che stiamo vivendo è anche rappresentata dalle nuove riforme come quella sulle valutazioni condotta dal ministro Valditara, riforma che - secondo i ragazzi - ha sradicato il valore educativo e di formazione del senso critico rimpiazzandola con un 'pugno di ferro' orientato unicamente a penalizzare coloro che non riescono per qualsiasi ragione a vivere in serenità la propria vita scolastica". "Da questo momento - hanno assicurato - la scuola sarà la nostra casa e ce ne prenderemo cura in quanto tale, responsabilizzando tutti i nostri compagni e compagne a prendersi cura degli spazi in cui viviamo".