Milano
Olimpiadi, una partita governativa. Sulle infrastrutture Milano non c'è
Nasce la società "Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa". E il Comune di Milano non ne fa parte: la città non avrà dunque voce in capitolo
Olimpiadi, una partita governativa. Sulle infrastrutture Milano non c'è
Nasce la società "Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa". Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, il consiglio dei ministri ha licenziato la bozza della tanto attesa legge Olimpica (SCARICA QUI IL DOCUMENTO). All'articolo 3 si dà appunto atto della nascita della Società che dovrà gestire le infrastrutture. Una cosa diversa dalla Fondazione, guidata da Vincenzo Novari, che invece dovrà occuparsi di "svolgere tutte le attività di gestione, organizzazione, promozione e comunicazione degli eventi sportivi relativi ai Giochi". Prima notazione: nella società delle infrastrutture il Comune di Milano non c'è. Sarà infatti partecipata al 35 per cento dal Ministero dell'Economia, al 35 per cento dal Ministero dei trasporti, al 10 per cento da Regione Lombardia, al 10 per cento dalla Regione Veneto e al 10 per cento da Bolzano e Trento. Si occuperà di fungere da stazione appaltante, e il capitale sociale è fissato a un milione di euro. Ma gestirà una enorme mole di soldi: il 3 per cento del bilancio complessivo dell'evento, che è stimato in quasi un miliardo di euro. Il cda della società sarà formato da cinque membri: 3 del governo e 2 da parte delle Regioni. Ancora una volta, il Comune è assolutamente fuori.
Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che di fatto l'intero corpus infrastrutturale sarà di chiaro traino governativo. Sia a livello di fondi che a livello di decisioni. La città, non avrà voce in capitolo. Ma - secondo alcuni - non avrà neppure i rischi inerenti la gestione degli appalti. Tradizionalmente è infatti sugli appalti (e Beppe Sala ne sa qualcosa) che arrivano le problematiche relative a inchieste, legalità e trasparenza.
fabio.massa@affaritaliani.it