Milano

Omicidio a Voghera, la sorella della vittima: "Dov'è la giustizia in Italia?"

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "Nessuno che lavora con me gira armato" e si dice sorpreso dall'atteggiamento del sindaco di Voghera e del centrodestra

Omicidio a Voghera, la sorella della vittima: "Dov'è la giustizia in Italia?"

Sono la sorella di Youns El Boussettaoui ammazzato ieri, gli hanno sparato in piazza davanti a tantissime persone. L’assassino si trova a casa sua, dorme bello riposato. Dove è la legge in questa Italia? Me lo spiegate voi? Difesa personale di cosa? Mio fratello non aveva nessuna arma, primo. Due, lui (Massimo Adriatici, ndr) è un avvocato, non è un poliziotto. Cosa fa con la pistola carica? Cosa fa?». Sono le prime parole della sorella di  Youns El Boussettaoui - il 39enne ucciso a Voghera dall’assessore alla sicurezza del comune pavese Massimo Adriatici, ora agli arresti domiciliari – intervistata in esclusiva da “Zona Bianca”, il programma di attualità e approfondimento condotto da Giuseppe Brindisi, in onda ieri sera, mercoledì 22 luglio, su Retequattro.

 

Lei sapeva che suo fratello bivaccava in questa zona? Ci hanno raccontato che spesso dormiva sulle panchine.

Sì, dorme sulle panchine, a volte dorme sulle panchine. Noi lo abbiamo portato tante volte a casa. Lui preferisce, si sente più tranquillo a dormire sulle panchine. L’altro giorno l’ha visto mio marito, è venuto a prenderlo.

 

Voi avete provato ad aiutarlo?

Sì, abbiamo chiamato i carabinieri a Livorno Ferraris, possono testimoniare. L’abbiamo portato all’ospedale ma è scappato dall’ospedale. I carabinieri di Livorno Ferraris hanno chiamato i carabinieri di Voghera per poter prendere Youns, non perché fa male a qualcuno, è per lui, per difendere mio fratello; così non dorme per strada, non mangia schifezze. Non lo ha picchiato, lo ha ammazzato. Ha due bambini mio fratello, due bambini. Uno di otto anni e la bambina di cinque. Come fa a stare a casa sua? Dove è la legge? Ma siamo in Italia o in una foresta?.

 

Lo sa che è stato ucciso proprio qui vicino?

Io non so niente, sto arrivando dalla Francia. Non so niente, so solo che mio fratello non c’è più e l’assassino si trova a casa sua a dormire, non è legale e non è giusto. Tutta l’Italia deve sapere che non è legale e non è giusto. Ma cavolo, per una minima cosa la persona va arrestata, questo ha ammazzato e si trova a casa sua.

 

Però ci hanno raccontato, lei lo sa, che suo fratello spesso molestava le persone, verbalmente…

Non è vero, non è vero. Ha molestato chi? All’avvocato, per ammazzare mio fratello, cosa ha fatto mio fratello? Aveva un fucile, aveva una pistola in mano mio fratello? Rispondetemi! No, mio fratello non aveva nessuna arma in mano. È stato ammazzato davanti alle persone e questa persona si trova a casa sua. Io voglio sapere se qua in Italia ammazzare o sparare è una cosa legale.

 

Oggi cosa chiedete?

Chiediamo che chi l’ha ammazzato, l’assassino venga messo in prigione, come tutti.

 

Riporterete vostro fratello nella vostra terra?

Non lo so, non lo so. Prima dobbiamo avere giustizia per mio fratello. Tu, assassino, non pensare che mio fratello perché dorme qualche volta per strada non ha nessuno. Ha fratelli, sorelle e genitori. E tu verrai messo in prigione, hai ammazzato mio fratello, hai lasciato due bambini senza un padre. Devi pagare, hai ammazzato una persona innocente. Non aveva una pistola come te, non aveva niente come te: difesa di cosa? Vogliamo vedere le telecamere, vogliamo vedere tutti, vogliamo che venga fatta giustizia. Siamo in Italia, deve essere fatta giustizia. La gente ha paura a parlare: tutti lo conoscono e tutti hanno visto.

Sala: "Nessuno che lavora con me gira armato"

“La giustizia farà il suo corso però io voglio dire due cose molto precise: nessuna delle persone che lavorano con me o che lavoreranno con me va in giro con la pistola, in secondo luogo, anche se fosse stato un incidente, nasce sempre dal fatto che uno la pistola ce l’ha in tasca”, ha detto il sindaco Giuseppe Sala a margine presentazione dell'iniziativa '10 progetti per i ragazzi del Beccaria. Nuove alleanze intorno all’IPM Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria, per prevenire il disagio giovanile, creare un ponte con la città di Milano e una comunità educante responsabile', promossa dalla Fondazione Francesca Rava, in merito alle morte del 39enne di Voghera colpito da un proiettile esploso dall'assessore alla Sicurezza Massimo Adriatici. “Chi svolge una funzione pubblica – ha continuato -, la pistola la lasci a casa anche se ha il porto d’armi. Le pistole possono essere nella mani di chi è delegato per ruolo e professione ad averle”.

Sullo stop alle pistole ai privati chiesto dal segretario del Partito Democratico Enrico Letta, Sala ha aggiunto: “Non lo so, bisogna ragionarci, io capisco la proposta di Letta però è un tema un po’ complesso su cui bisogna ragionare, il problema è che uno non se la deve portare in giro per la strade la pistola, mi sembra un buon principio da cui partire”.

Ieri il sindaco di Milano sull'accaduto aveva detto: "Mi sorprende l'atteggiamento quasi distaccato del sindaco di Voghera, della sua giunta e dei componenti del centrodestra. Adesso la giustizia farà il suo corso ma certamente io non voglio che gente che sia armata per la città".

Delitto Voghera: famiglia, vittima gia' sottoposta a Tso

Youns El Boussetai, il 39enne marocchino ucciso con un colpo di pistola dall'Assessore alla Sicurezza Massimo Adriatici sarebbe stato sottoposto a un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) tre settimane fa. Lo apprende l'AGI da fonti vicine alla famiglia. I problemi psichici di cui l'uomo soffriva si erano acuiti in seguito al lockdown. El Boussetai aveva contatti frequenti coi suoi familiari, tutti cittadini italiani, che vivevano in altre citta'. 

Il padre a Vercelli, la sorella, che ieri sera e' arrivata a Voghera, in Francia, un altro fratello in Svizzera. La moglie e i due figli vivono in Marocco. Sul fronte delle indagini, oggi e' prevista la richiesta di convalida della Procura di Pavia dell'arresto di Adriatici, accusato di 'eccesso colposo di legittima difesa'. Che potrebbe pero' non essere accompagnata anche dalla richiesta di convalida della misura cautelare dei domiciliari. Questo significa che i pm potrebbero dare l'ok per il ritorno alla liberta' dell'uomo, parere non vincolante per il gip che sara' chiamata a decidere dopo avere sentito Adriatici. Il nuovo interrogatorio, dopo il primo subito dopo il fatto, dovrebbe essere fissato per domani.

Delitto Voghera: legale, familiari non avvisati di autopsia

 "L'autopsia di Youns El Boussetaoui e' stata effettuata ieri senza avvisare, come sarebbe dovuto avvenire, i suoi familiari, tutti cittadini italiani e con una residenza". Lo dice all'AGI l'avvocato Debora Piazza che assiste padre, fratello e sorella del 39enne di origine marocchina ucciso ieri con un colpo di pistola dall'assessore alla Sicurezza di Voghera Massimo Adriatici, accusato di 'eccesso colposo di legittima difesa'. Ai familiari El Boussetai, che aveva manifestato problemi psichici negli ultimi mesi, aveva detto che si sentiva 'a casa' in piazza Meardo, a Voghera, dove e' morto. Qui, diceva ai congiunti, aveva la 'sua panchina' e i suoi punti di riferimento ed era conosciuto da tutti.







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