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Milano
Lite tra ultra dell'Inter, l'autopsia: Bellocco raggiunto da undici coltellate fatali

Bellocco e Beretta

Omicidio Bellocco, i capi della Curva dell’Inter "convocano" gli ultras

"Giovedì 12 riunione Baretto stadio. Dalle ore 21.30". E' il messaggio con cui Nino Ciccarelli, uno degli storici capi della curva dell'Inter, annuncia un incontro tra gli ultrà nerazzurri. Il messaggio è stato ripostato anche dalla Curva Nord Milano. La riunione viene annunciata a pochi giorni dall'omicidio di Antonio Bellocco, uno dei membri del direttivo della Curva Nord. Andrea Beretta, tra i capi degli ultrà nerazzurri, si trova in carcere con l’accusa di omicidio aggravato.

Omicidio Bellocco, si indaga sui rapporti con la criminalità organizzata

Dopo l'uccisione a Cernusco sul Naviglio (Milano) di Bellocco, che, anche sulla base delle parole di Beretta ai pm, pretendeva più spazio e utili nei business della curva, gli investigatori, nell'inchiesta coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, stanno monitorando anche i nuovi equilibri e le dinamiche degli ultras, oltre che i rapporti con la criminalità organizzata. Intanto - riporta l'Ansa - oggi viene effettuata l'autopsia sul cadavere del 36enne, esponente del clan storico della 'ndrangheta Bellocco-Pesce, anche per capire se quella mattina davanti alla palestra 'Testudo' sia stato esploso un altro colpo di pistola, oltre a quello che ha ferito Beretta. Il 49enne resta in carcere a Opera, a seguito delle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e della decisione del gip Lorenza Pasquinelli. 

L'autopsia su Bellocco: colpito da undici coltellate letali

Antonio Bellocco è stato colpito da Andrea Beretta con undici coltellate, tutte letali, di cui sei al cuore e cinque al collo e con altre di striscio, fino ad arrivare a circa una ventina in totale.  Come riferisce Ansa, è quanto risulta dai primi esiti dell'autopsia effettuata oggi sul corpo dell'erede 36enne dell'omonimo clan della 'ndrangheta e che era nel direttivo della curva interista, ucciso dal 49enne capo ultrà nerazzurro cinque giorni fa, a Cernusco sul Naviglio, nel Milanese.

La lite degenerata tra Bellocco e Beretta

Sul cadavere di Bellocco non sono stati rinvenuti proiettili e, dunque, non ci sarebbe stato alcun secondo sparo, oltre a quello che ha ferito Beretta. Di un secondo rumore, simile ad uno sparo, aveva parlato un testimone. Il capo della curva interista si sarebbe ferito nella colluttazione con il 36enne, dopo aver tirato fuori l'arma. Beretta, infatti, sarebbe salito sull'auto di Bellocco, davanti alla palestra "Testudo", dicendogli "cos'è questa storia che mi volete ammazzare?", temendo da giorni di essere ucciso dai Bellocco. E quest'ultimo gli avrebbe risposto: "sì ammazziamo te e tutta la tua famiglia". A quel punto Beretta, dicendogli "io non ho paura", avrebbe puntato la pistola contro l'uomo del clan e così si sarebbe arrivati al ferimento e all'uccisione, dopo lo scontro nell'abitacolo della macchina. Beretta, come già risulta dagli atti, avrebbe infierito su Bellocco, anche risalendo in macchina dopo essere caduto fuori, tirato via, poi, da due testimoni mentre ancora stava colpendo il 36enne.


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