Milano
Omicidio Desirée: sia il padre che il condannato chiedono nuovo processo
Omicidio di Desirée Piovanelli: il padre della 14enne parla di un tentativo di rapimento finito male, i legali di Erra chiedono una revisione del processo
Omicidio Desirée: sia il padre che il condannato chiedono nuovo processo
Omicidio Desiréè Piovanelli: sia la famiglia della vittima che il principale condannato hanno in questi giorni invocato un nuovo processo. Il 28 settembre del 2002 la 14enne di Leno (Brescia) fu attirata in cascina Ermenegarda da un branco composto da Giovanni Erra, all'epoca 36enne, due sedicenni e un quattordicenne e fu massacrata a coltellate per aver respinto un tentativo di violenza sessuale. L'1 luglio 2004 giunsero le sentenze in Cassazione, con pena tra i 18 e i 10 anni per i tre minorenni. Ma ora che sono tutti fuori, il padre della vittima, Maurizio Piovanelli, sostiene di avere elementi per una verità diversa: la scorsa estate ha depositato un esposto alla Procura di Brescia con cui suggerisce di seguire la pista della pedofilia organizzata. I quattro avrebbero in realtà voluto rapire sua figlia: "In quattro per abusare di una ragazzina e poi non ci sono nemmeno riusciti? E le fascette? Il coltello? Erra arrivato sul posto con l’auto in retro come se volesse caricare qualcuno? Volevano rapirla, Desy. Lo sanno tutti. C’è un’organizzazione di pedofili con le spalle coperte da un personaggio importante, che paga chi porta minorenni. Si servono di coetanei per adescarle. È così anche ora", sono le sue dichiarazioni.
Parallelamente Erra, che sconta 30 anni nel carcere di Bollate, ha chiesto ai suoi legali Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, di raccogliere elementi per la revisione. Una iniziativa però slegata da quella del padre di Desy: "Chi legge il fascicolo processuale - sono le parole dei legali riportate dal quotidiano Il Giorno - si rende conto che le sentenze non dicono quello che realmente accadde. Non c’è alcuna traccia di Giovanni Erra nella cascina, mentre c’è il Dna di due dei ragazzi. Vedremo se ci saranno i margini per chiedere la revisione. Lo facciamo con il massimo rispetto per il dolore della famiglia. Ci sono elementi anche importanti che diremo a tempo debito. Qualcuno sa. Ora ci aiuti".