Milano

Omicidio di Bussero, sindaco e comandante sconvolti: "Empoli era persona normale"

Salvatore Empoli, il vigile urbano accusato di aver ucciso il litografo Gianfranco Ambrosoni venerdi' sera a Bussero, aveva un comportamento e una vita assolutamente 'normale' a quello che risulta al sindaco di Segrate Paolo Micheli e al comandante della polizia locale Lorenzo Giona. Ci tiene precisarlo, il sindaco, soprattutto dopo alcune indiscrezioni sul carattere 'violento' e interviste fatte a Bussero, dalle quali sembra che tutto il paese conoscesse il "caratteraccio" dell'agente. "A noi - sottolinea il primo cittadino - non risulta niente di tutto questo. Nessuno ci ha raccontato di disagi. Faremo degli approfondimenti con le forze di polizia e i suoi colleghi. Ma ad oggi questo come l'assunzione di stupefacenti, non ci risulta". Detto questo, certo "c'e' preoccupazione da parte nostra - ammette Micheli - perche' e' un nostro dipendente e con la pistola. Andremo a verificare se e' mancata qualche informazione o se davvero e' stato un gesto di follia. Io credo di si'".

"Siamo sconvolti da questa vicenda, anche i suoi colleghi della polizia locale lo sono. E' uno dei nostri ragazzi". Il sindaco di Segrate lo ripete piu' volte durante la conferenza stampa in Comune, insieme al Comandante della polizia locale Lorenzo Giona. Insieme al "rammarico per la famiglia dell'uomo che e' stato ucciso" c'e' l'incredulita' per il gesto del vigile. Anche perche' "ad oggi la fotografia che ho - sottolinea - e' quella di una persona assolutamente normale". Micheli, che e' alla guida dell'amministrazione solo da 4 mesi, nei quali non ha avuto modo di conoscere Empoli se non attraverso i racconti dei colleghi, adesso vuole incontrarli, uno per uno gli uomini della polizia locale con cui ha a che fare. Per le 13,30 ha convocato una riunione con tutti gli agenti: "Per iniziare un percorso - spiega - per guardarci negli occhi e capire cosa e' successo.

"A me quello che stupisce e' questo - aggiunge il primo cittadino - : il tipo di omicidio sembra legato a una storia di droga. E sono stupito che questo non sia mai emerso nelle chiacchiere che ho fatto. Per questo nell'incontro che avro' tra poco con le forze di polizia locale, chiedero' poi degli incontri privati, magari qualcuno si sbottona di piu'. Con questo non voglio dire che ci sia omerta'. Non lo penso. Ma faccio fatica a capire che un omicidio di questo tipo non abbia avuto un pre allarme in qualche atteggiamento personale". La versione circolata in questi giorni, e che ancora non trova conferma, che potrebbe aver spinto salvatore Empoli a uccidere a colpi di pistola Ambrosoni, un operaio di 53 anni, come lui residente a Bussero dipinge uno scenario legato alla droga, che pare il vigile assumesse (pare ci sia una denuncia per stupefacenti risalente agli anni 90 ma non risulta al Comando). Per altri invece Ambrosoni si sarebbe messo in mezzo per cercare di placare Empoli che litigava con un altro uomo all'esterno di un bar. Al di la di quello che accerteranno le indagini l'operaio e' stato ucciso con diversi colpi di pistola. La stessa che e' stata trovata a a casa di Empoli.

Un uomo che amava i suoi figli, che voleva migliorarsi, studiava, aveva preso una laurea triennale in economia e finanza e adesso voleva prendere anche un master. Ma soprattutto che amava il suo lavoro: al concorso pubblico con il quale entro' a far parte della polizia locale arrivo' primo in graduatoria. E' questo invece il profilo tracciato dal Comandante della polizia locale Lorenzo Giona, durante una conferenza stampa in Comune, di Salvatore Empoli. Il comandante, che ribadisce che si tratta di un gesto da condannare senza se e' senza ma, mostra un 'pacco' di certificati, almeno una ventina, che il vigile ha conseguito in questi anni. Si va dal certificato di idoneita' al maneggio delle armi rilasciato dal tirassegno di Monza ad altri, "tutti con esito positivo" per corsi di informatica, di assistenza agli stranieri, sugli incidenti stradali. Al momento "faceva tutti i lavori esterni che svolge un agente di polizia locale - aggiunge - . Era anche motociclista. Si occupava della viabilita'".

Quello che il comandante tiene a sottolineare e' che mai c'erano state delle avvisaglie e che tutti i controlli, anche quelli medici annuali a cui sono sottoposti, andavano bene. "Qui - dice - non ci sono mai state lamentele su di lui. Sicuramente viveva una situazione di disagio legata alla separazione. Ma come tanti. Nulla di particolare. Aveva avuto una relazione dopo essersi lasciato con la moglie, con una donna bulgara, o romena. Ma poi era finita. E adesso, mi aveva raccontato di una nuova compagna. Un avvocato sardo. E addirittura mi diceva che sarebbe stato bello vivere in Sardegna". Insomma una persona con i suoi alti e bassi e nulla di piu' a sentire chi lo conosceva. Eppure in passato qualche problema di droga lo avrebbe avuto. Che pero' al comando assolutamente "non risulta" ne' che assumesse stupefacenti ne' che avesse carichi penali. "Ma - spiega il comandante che mostra un certificato del casellario giudiziale e uno medico - in questi esami non rientrano gli esami tossicologici". Le notizie circolate sui giornali che tracciano un profilo di un agente-Rambo, un uomo un po' arrogante, che 'abusava' della sua posizione, come sarebbe stato descritto nel paese dove abitava, a Bussero, lasciano perplessi sia il comandante che il sindaco. "Abbiamo sentito l'intervista fatta dal sindaco di Bussero. Strano non abbia mai fatto una segnalazione formale. Se e' vero che tutti i cittadini erano al corrente della personalita' dell'agente perche' mai non e' stata fatta alcuna segnalazione ne' da un organo ufficiale, ne' da un cittadino".







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