Milano

Omicidio Tramontano, Impagnatiello piange per il video del baby shower

Redazione

Omicidio Tramontano, Impagnatiello in lacrime in aula. L'amante: "Impagnatiello aveva falsificato test Dna del bimbo. Diceva che Giulia era bipolare...""

Omicidio Giulia Tramontano, oggi riprende il processo

E' ripreso il processo per l'omicidio di Giulia Tramontano. In  aula anche la fidanzata del barman killer che aveva scoperto la sua doppia vita. "All'inizio mi ha fatto credere che Giulia volesse farsi male e poi che fosse bipolare e che volesse uccidersi". Lo ha detto l'altra fidanzata di Alessandro Impagnatiello deponendo nel processo a carico dell'uomo accusato dell'omicidio pluriaggravato della compagna convivente Giulia Tramontano, incinta al settimo mese. La giovane italo-inglese di 23 anni e' protetta da un paravento che impedisce all'imputato, seduto in cella con lo sguardo rivolto a terra. "Quando l'ho conosciuto ero consapevole che fosse fidanzato e poi lui mi ha detto che si sono lasciati. Io ho scoperto" ad aprile 2023 che Giulia "fosse incinta ma Alessandro mi ha detto che non era il padre". 

L'amante: "Impagnatiello aveva falsificato test Dna del bimbo"

"Fin dall'inizio ha detto che non era il padre del bambino e che aveva fatto il test del Dna. Gli avevo chiesto di farmelo vedere per confermare se diceva la verità. Quando ho visto il test, ci ho creduto". Lo ha raccontato la ragazza con cui Alessandro Impagnatiello ha avuto una relazione parallela, sentita come testimone in aula nel processo a carico dell'ex barman per l'omicidio volontario della fidanzata Giulia Tramontano, incinta al settimo mese. "Lui aveva detto che lei era da sola e non stava bene, che aveva provato a farsi del male e perciò lui era preoccupato", ha aggiunto la 23enne davanti alla Corte d'Assise di Milano, arrivando poi a raccontare di come ha scoperto che il test era falso. "Quando sono andata in viaggio a maggio, lui mi ha prestato il suo tablet e lì ho trovato il file del test del Dna. Ho visto la cronologia delle sue ricerche e ho trovato le immagini per creare il documento. Ho visto anche nelle mail il file Excel per fare il documento". Da lì la decisione della ragazza di non dire niente per raccogliere "altre prove" così da non consentirgli di continuare a mentire. 

Incinta uccisa: Impagnatiello piange per video baby shower

Alla proiezione in aula del filmato per la festa del baby shower del 17 marzo 2023 Alessandro Impagnatiello ha alzato per la prima volta lo sguardo dall'inizio dell'udienza e poi ha pianto portandosi le mani al volto. Il breve video e' stato mostrato nel corso della deposizione di Loredana Femiano, madre di Giulia Tramontano, nel corso della quale ha ricostruito le confidenze ricevute della figlia sulla gravidanza e il rapporto con il fidanzato fino al 27 maggio quando il 30enne ha ucciso la ragazza. 

Delitto Senago, la sorella di Giulia: vogliamo ergastolo 

"Una sola condizione: ergastolo a vita. Davanti alla corte, la verità si svelerà col tempo, per Giulia, per te, la giustizia trionferà. Non temere, la tua voce risuonerà forte, affinché il mondo sappia: l'amore non muore". Lo scrive sui propri social  Chiara Tramontano, sorella di Giulia, la ventinovenne incinta al settimo mese uccisa a accoltellate da Alessandro Impagnatiello il maggio scorso a Senago. "Lotta con fierezza, non arrenderti mai, Giulia, perché vivrai per sempre", conclude. 

La difesa di Impagnatiello: "Le azioni dell'amante sono state la scintilla di tutto"

"Nonostante sapesse di essere l'amante da un mese circa, ha deciso di raccogliere le prove per poi avere questo confronto con Giulia. Lei ha avuto un ruolo nella vicenda e sicuramente l'incontro con Giulia è stato la scintilla di tutto, perché se non ci fosse stato quel confronto oggi non saremmo qui". E' cio' che ha detto ai cronisti, al termine dell'udienza e a proposito della 23enne che ha testimoniato oggi, l'avvocatessa Giulia Geradini, legale di Alessandro Impagnatiello, a processo per l'omicidio di Giulia Tramontano.

Il 20 maggio dello scorso anno l'altra ragazza di Impagnatiello "era assolutamente consapevole della doppia vita di Alessandro e, tra l'altro - ha proseguito il legale - da lì a poco sarebbe partita e la premeditazione contestata non avrebbe avuto alcun senso dal momento che il problema di Impagnatiello sarebbe sparito".








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