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Milano
Omicidio Macchi: dopo 29 anni arrestato ex compagno del liceo
Lidia Macchi

La Polizia ha arrestato a Brebbia, nel Varesotto, il 47enne Stefano Binda: l'operazione è legata ad un omicidio avvenuto quasi 30 anni fa, quello della studentessa di Comunione e Liberazione Lidia Macchi, trovata uccisa a Cittiglio nel gennaio del 1987. Il cadavere della 19enne fu trovato in un bosco vicino all'ospedale, martoriato da con 29 coltellate. Il principale indagato era sino ad oggi Giuseppe Piccolomo, che sta già scontando un ergastolo per l'omicidio a Cocquio Trevisago di una pensionata trovata con le mani mozzate.

Ora la clamorosa svolta. Una donna avrebbe infatti riconosciuto nella calligrafia di alcune lettere ricevute da Binda lo stesso stile della lettera anonima intitolata "In morte di un'amica" che fu recapitata in casa Macchi il giorno dei funerali della vittima, contenente impliciti riferimenti alla sua uccisione. Stefano Binda era un ex compagno del liceo di Lidia.

"MOTIVI RELIGIOSI: UCCISA PER PUNIZIONE" - L'imputazione nei confronti di Stefano Binda, che frequentava lo stesso circolo di Comunione e Liberazione della sua vittima, è di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili, dalla crudeltà, dal nesso teleologico e dalla minorata difesa. All'epoca dei fatti Binda avrebbe raggiunto a bordo dell'auto una zona boschiva assieme a Lidia. Quindi, avrebbe violentato la ragazza e l'avrebbe punita uccidendola. Nella sua mente, la giovane avrebbe infatti "violato" il suo "credo religioso" concedendosi. Questo secondo quanto trapela dalle indagini. La giovane è stata raggiunta da numerose coltellate alla schiena e da altri colpi alla gamba mentre stava cercando di fuggire. Lidia, come riporta il capo di imputazione firmato dal pg di Milano Carmen Manfredda, sarebbe quindi morta per le ferite e per "asfissia", dopo una lunga "agonia" in una "notte di gelo".

LA MAMMA DI LIDIA: "ABBIAMO ATTESO TRENTA ANNI" -  "Trenta anni che aspettiamo, finalmente si fa luce sull'omicidio di Lidia", cosi' Paola Macchi, la madre di Lidia, la studentessa di Legge alla Statale di Milano, uccisa con 29 coltellate il 7 gennaio 1987 a Cittiglio, vicino a Varese, intervistata da Radiouno Rai. "La procura di Milano ha lavorato in silenzio, ma ha lavorato sodo", aggiunge e riguardo a Stefano Binda, ex compagno di liceo della vittima, finito in manette con l'accusa di omicidio, la mamma della giovane dice di averlo visto poche volte in passato e che "non frequentava la figlia e la loro casa".

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