Milano

Rozzano, il padre del killer (sotto tutela): "Quando ha confessato, pensavo scherzasse"

L'incredulità dei genitori dopo la confessione da parte del figlio. La famiglia è stata posta sotto tutela dopo aver ricevuto minacce e intimidazioni

Omicidio Mastrapasqua, le parole del padre del killer: "Sapevamo del suo malessere interiore"

Ha scioccato profondamente l'omicidio di Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano da parte del 19enne Daniele Rezza nella notte tra il 10 e l'11 ottobre. La dinamica dell'omicidio sembra chiarita soprattutto con la confessione di Rezza, che spiega di "aver agito in uno stato di agitazione" portando con sé un coltello da cucina che ha poi utilizzato per colpire la sua vittima al torace, tutto per un paio di cuffie.

In questi giorni, i familiari del 31enne si sono espressi con sdegno nei confronti dell'assassino e della sua famiglia; a seguire anche i genitori di Daniele Rezza hanno rilasciato alcune dichiarazioni. In particolare, ai carabinieri il padre ha raccontato del malessere interiore del figlio: "Sapevamo del malessere interiore di Daniele. Tante volte ci raccontava di essere coinvolto in risse e poi si metteva a ridere. Anche questa volta, quando ci ha detto di aver accoltellato un ragazzo, pensavo non fosse in realtà successo niente". E aggiunge: "Avevamo cercato di aiutarlo, abbiamo fissato degli incontri con gli psicologi, ma lui si è sempre rifiutato". 

Le minacce sui social e la tutela dei genitori 

A seguito dell'omicidio, sui social sono apparsi svariati messaggi intimidatori nei confronti dei familiari del killer, in particolare nei confronti del padre, che avrebbe buttato le cuffie rubate dal figlio proprio su sua richiesta. Per questo motivo, come riportato da Milano Today, è stata disposta una tutela per i familiari di Daniele Rezza da parte dei carabinieri del comando provinciale di Milano, che hanno disposto una "vgr", ovvero una vigilanza generica radiocollegata. In particolare, saranno previsti sorveglianza e frequenti passaggi da parte dei militari sotto la casa e nei luoghi di lavoro dei genitori. Il provvedimento sarà ratificato durante la riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. Viene precisato, però, che non esiste una reale minaccia specifica. Nonostante ciò, la rabbia manifestata da molte persone hanno fatto propendere per una prima azione di protezione personale nei loro confronti.








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