Milano
Omicidio Sharon Verzeni, spunta una lettera anonima. Sentiti in caserma la madre del fidanzato e gli zii della ragazza
"Chi sa parli", esorta la lettera anonima rinvenuta nel luogo in cui Sharon è stata uccisa. Sentiti in caserma la madre del fidanzato e gli zii della ragazza
Omicidio Verzeni: spunta una lettera anonima, chi sa parli
Spunta una lettera anonima in via Castegnate, a Terno d'Isola, dove Sharon Verzeni è stata uccisa nella notte tra il 29 e il 30 luglio. Il foglio scritto a mano con penna blu sembra un'esortazione a parlare per chi sa. "Caino è chiunque non parli, è chiunque non dica la verita'! Caino è chi sa ma rimane in silenzio, nell'ombra e fa finta di niente. Nessuno può riportarcela indietro ma qualcuno può dare una spiegazione a tutto ciò. Non siate complici di questa brutalità'" è la riflessione dell'autore o autrice del messaggio che si apre con la frase "Caino ha colpito ancora" pronunciata dal prete durante l'omelia funebre. "Caino sta colpendo ogni giorno, uccidendo ogni giorno. Quel coltello maledetto sta colpendo tutti, sta affondando la sua lama lentamente nei nostri cuori, creando rabbia, dolore e rimpianti...". "Sharon è figlia di tutti - è la conclusione -. E' una parte della nostra vita. Chi sa non volga le spalle".
Sentita la madre del fidanzato
I carabinieri di Bergamo hanno sentito come persona informata sui fatti Maria Rosa Sabadini, la madre di Sergio Ruocco, il fidanzato di Sharon Verzeni, uccisa a Terno d'Isola. Le indagini proseguono nel tentativo di cercare nuovi spunti dall'ascolto delle persone vicine alla giovane barista accoltellata durante una passeggiata notturna nel paese in cui viveva col compagno col quale aveva frequentato un corso pre-matrimoniale.
Omicidio Sharon, finito dopo 7 ore interrogatorio dei genitori
Hanno lasciato attorno alle 22 di ieri sera, dunque oltre sette ore dopo il loro ingresso, il comando provinciale dei carabinieri di Bergamo i genitori di Sharon Verzeni. Papà Bruno e mamma Maria Teresa si sono allontanati in auto per tornare alla loro casa di Bottanuco e non hanno rilasciato dichiarazioni ai cronisti presenti fuori dalla caserma. Non è noto il contenuto dei loro interrogatori (sono stati sentiti come persone informate sui fatti e dunque senza un avvocato), ma si presume che gli inquirenti si siano concentrati sulla vita privata di Sharon, nella quale i carabinieri stanno scavando per cercare una possibile spiegazione al delitto e risalire così all'assassino. Così come per la sorella, il fratello e il cognato ieri, si è trattato anche oggi di interrogatori programmati nell'ambito delle indagini. Non è escluso che nei prossimi giorni possa essere ancora sentito (sarebbe la terza volta) anche il compagno di Sharon, Sergio Ruocco.
Il fratello di Ruocco, non l'ho mai sentito litigare con Sharon
"Sharon Verzeni e il suo fidanzato Sergio Ruocco "non li ho mai sentiti litigare. E anche quando Sergio veniva da noi, da solo, non ci ha mai parlato di litigi". Così a Pomeriggio Cinque Stefano, il fratello del fidanzato di Sharon Verzeni, uccisa a coltellate lo scorso 30 luglio. "Sergio aveva trovato questa ragazza che riusciva a capirlo e purtroppo è finita male. Sharon l'abbiamo conosciuta quattro-cinque anni fa, quando abbiamo iniziato a incontrarla con i familiari, veniva a cena o a pranzo, a fare il Natale e il Capodanno - ha aggiunto -. Io mi sono fatto l'idea che potrebbe essere qualcuno che bazzicava nel bar dove lavorava che magari voleva conoscerla e avere rapporti con lei". Alla giornalista che chiedeva se metterebbe la mano sul fuoco sull'innocenza del fratello, Stefano ha risposto: "Ci si può giurare. Mio fratello - ha spiegato - non sarebbe mai stato in grado di fare una roba del genere, piuttosto si sarebbe tolto la vita lui se avesse avuto qualche problema. Non è una persona che toglie la vita agli altri". L'intervista si è conclusa con un appello alle persone "che non si sono presentate dai carabinieri" ma che "potrebbero aver visto o sentito qualcosa", con l'invito "a farsi almeno sentire e a presentarsi in Questura per dire la loro versione. Quello che sanno, ogni minimo dettaglio - ha concluso - può essere indispensabile per trovare questo bastardo e arrestarlo".
Caso Verzeni: convocati in caserma anche gli zii della ragazza
Anche gli zii di Sharon Verzeni sono stati convocati dai carabinieri di Bergamo per un'interrogazione cruciale, per cercare di portare nuovi sviluppi nel caso ancora irrisolto dopo tre settimane. Oggi i parenti della 33enne assassinata saranno ascoltati, alimentando ulteriori interrogativi su un delitto avvolto nel mistero. Gli investigatori continuano a setacciare ogni dettaglio della vita della vittima, esaminando a fondo le testimonianze per risolvere il caso.