Milano
Omicidio Verzeni, Sangare ritratta in aula: "Non sono stato io"
Moussa Sangare, che aveva confessato l'omicidio di Sharon Verzeni avvenuto il 29 luglio a Terno d'Isola, in udienza dichiara: "Non sono stato io". Il dolore dei familiari della vittma. Perizia psichiatrica l'1 aprile

Omicidio Verzeni, Sangare ritratta in aula: "Non sono stato io"
Moussa Sangare, il giovane che aveva confessato di aver ucciso Sharon Verzeni a coltellate nella notte tra il 29 e il 30 luglio 2024 a Terno d'Isola, ha ritrattato la sua versione. "Non è vero, non sono stato io", ha dichiarato al termine dell’udienza in cui è stato nominato il perito incaricato di valutare la sua capacità di intendere e di volere al momento del fatto e la sua idoneità a stare in giudizio.
L'avvocato dei familiari di Sharon Verzeni: "Una ritrattazione che fa soffrire"
La decisione di Sangare di negare l’omicidio ha provocato sconcerto e dolore nella famiglia della vittima. "Questa ritrattazione fa soffrire ancora di più i parenti di Sharon", ha dichiarato l’avvocato Luigi Scudieri, legale della famiglia Verzeni, sottolineando come questa nuova versione "dimostri ancora di più la sua lucidità". All’udienza era presente anche il padre di Sharon, Pietro Verzeni, che, secondo il suo avvocato, è rimasto "molto scosso" nel sentire le parole dell’imputato.
Perizia psichiatrica su Sangare: i tempi della valutazione
Il giudice ha affidato a un perito l’incarico di valutare la capacità di stare in giudizio di Moussa Sangare. L’esperto inizierà il suo lavoro il 1 aprile e avrà 90 giorni di tempo per depositare la relazione. Il documento sarà poi discusso il 22 settembre insieme ai consulenti nominati dal legale dell’imputato, Giacomo Maj, e dall’avvocato della famiglia della vittima, Luigi Scudieri.