Milano

Ong e rom: la crociata contro Salvini, il nulla contro il buonsenso

Ong e rom: due vicende che hanno portato un inspiegabile fuoco di fila di opposizione e stampa contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini

di Adriana Santacroce

Ong e rom. Le due questioni che hanno fatto gridare allo scandalo sinistra, cattolici, centro e tutta quella stampa perbenista che cerca ogni pretesto per attaccare il governo giallo-verde. Premetto che non sono leghista né ho particolari simpatie per questo Esecutivo. Ma un po’ di chiarezza su quel che sta dicendo Salvini va fatta. 

Le Ong. La vicenda dell’Aquarius (e poi della Lifeline olandese) ha mostrato con chiarezza la linea del ministro dell’Interno. Le navi delle organizzazioni non governative non possono sbarcare in Italia. Porti aperti per la Marina militare e la Guardia costiera ma stop all’attracco per quelle navi che, anche quando hanno finalità umanitaria, battono bandiera straniera. Prima dell’accordo tra Renzi e l’Unione europea, accordo denunciato da Emma Bonino e poi confermato da Marco Minniti in Aula, era esattamente così. Secondo il diritto del Mare una nave battente bandiera spagnola è da ritenersi territorio spagnolo. Pertanto è tenuta a sbarcare in Spagna.  Sennonché  il governo Renzi ha pattuito lo sbarco indiscriminato di tutte le ONG sulle nostre coste in cambio di una maggiore flessibilità. A questo punto, però, cambiando il Governo e cessando lo scambio, termina anche l’accordo. Ma non solo. A gennaio è scaduta la missione Triton, sostituita dalla missione Themis. Novità principale è il venire meno della clausola che obbligava di fatto qualunque imbarcazione a portare i naufraghi soccorsi in Italia. Con Themis gli interventi di salvataggio potranno trasportare i migranti in un porto sicuro qualsiasi. Ecco perché Salvini non ha fatto né detto niente di eversivo. Non ha violato alcuna legge. Ha solo usato il buon senso. Inspiegabile il fuoco di fila di Opposizione e Stampa. Su cui torno dopo.

Rom. Vediamo cosa ha detto Salvini. ‘Faremo un censimento’ per avere una fotografia della situazione e poi ‘espellere i detenuti stranieri’ facendo gli accordi con i Paesi di provenienza. Il censimento, che ha procurato il mal di pancia di tanti benpensanti, è quello che ha iniziato a fare l’amministrazione Pisapia a Milano nel 2012. Ci sono tutti i documenti che lo attestano. Nel testo si legge di voler effettuare: ‘un censimento dei nuclei familiari rom sinti e camminati che non sia meramente numerico (quanti sono) ma anche storico – qualitativo’,  da aggiornare ‘ogni sei mesi’ per poter poi intervenire sulle forme di degrado e illegalità diffuse in città nelle aree destinate a campi regolari, contrastare gli insediamenti irregolari già presenti o di recente costruzione anche grazie alla messa in sicurezza delle aree libere attraverso un costante controllo del territorio’. Ora qualsiasi commento è superfluo. È esattamente la stessa cosa. Per verificare quanti bambini vadano a scuola e quanti no. Hanno specificato gli assessori dell’epoca Majorino e Granelli. Per monitorare le situazioni irregolari e contrastarle, c’era scritto nel testo. Identico intento, identica procedura. Forse Salvini doveva specificare ‘censimento nei campi’ per non dare adito a chi ha pensato a ‘schedature etniche’ ma va detto, con onestà, che era assolutamente evidente quello che intendeva. E ancora. Salvini ha proseguito dicendo di voler espellere i detenuti rom stranieri attraverso degli accordi con i Paesi di provenienza. Fin qui nulla di strano. Ma poi ha aggiunto che i detenuti rom italiani ‘ci tocca tenerceli’.  Era implicito, e quindi ovvio, che intendesse  ‘in carcere’.  Ma anche qui: Salvini shock, razzista, fascista etc.

Ora, davvero. Per entrambi i casi, è inspiegabile la crociata della maggior parte della stampa contro il titolare del Viminale. Gli elementi che ho elencato sono pubblici e consultabili da chiunque volesse documentarsi. Non posso pensare che alla maggior parte dei colleghi non fossero noti. Quindi non riesco a giustificare l’accanimento. Se non con un perbenismo diffuso, fuori luogo e, soprattutto, in contrasto con l’opinione pubblica.  Si spiega, invece,  purtroppo, la contestazione da parte dell’Opposizione di Centrosinistra. E cioè la totale mancanza di idee con cui contrastare il Governo. Perché non martellarlo sulle mancate coperture, sulla competizione tra i due leader, sull’irrilevanza del Premier? Sulle promesse irrealizzabili o sulla inutilità di alcuni gesti seppur eclatanti. Sarebbe questo il compito di un’opposizione seria e costruttiva. Non un attacco indiscriminato a dichiarazioni e gesti assolutamente normali e nel rispetto della legalità. Infine, come fa il PD a non rendersi conto che un contrasto del genere non solo è inutile ma anche dannoso? Come può pensare di incidere sul Governo e sull’opinione pubblica con argomenti così deboli?  La battaglia contro il fascismo o il razzismo non funziona più. Lo abbiamo già visto in campagna elettorale. 

Il Governo avrà mille ostacoli davanti quando dovrà cominciare  a fare sul serio con i provvedimenti economici. Certo è che se l’Opposizione è questa, avrà gioco più facile nel confondere le acque. E gli si spalancheranno davanti immense praterie.







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