Milano

Opera, il sindaco indagato si dimette ma nega favoritismi sulle mascherine

Relativamente alle accuse di corruzione, turbativa e traffico di rifiuti, Antonino Nucera si è avvalso della facoltà di non rispondere

Opera, il sindaco indagato si dimette ma nega favoritismi sulle mascherine

"Non c'e' stato nessun favoritismo sulle mascherine. Sono state date a tutta la popolazione e ai dipendenti del comune. Mia moglie ne ha ricevute 4 o 5, cosi' come gli altri cittadini di Opera. E' tutto documentato". Questo è quanto ha spiegato ai suoi difensori, il sindaco di Opera (MI), Antonino Nucera, finito ai domiciliari una settimana fa per una vicenda di appalti e corruzione e di peculato su forniture di mascherine.

Con lui sono stati arrestati nanche la dirigente dell'ufficio tecnico del Comune e tre imprenditori edili. Al termine dell'interrogatorio di garanzia tenutosi questa mattina al tribunale di Milano, che e' andato avanti per circa mezz'ora, gli avvocati di Nucera hanno spiegato - riporta l'ANSA - che il primo cittadino ha chiarito la vicenda delle mascherine, ma sul resto, ossia le accuse di corruzione, turbativa e traffico di rifiuti, si e' avvalso della facolta' di non rispondere. I legali hanno fatto sapere che Nucera ha anticipato al giudice la decisione di dimettersi dalla carica di sindaco "per rispetto della cittadinanza e per potersi difendere appieno in questa vicenda". La Prefettura di Milano, dopo l'arresto, lo ha sospeso dalla carica.

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano hanno proceduto, mercoledì scorso, al sequestro del cantiere relativo alla realizzazione di una passerella ciclopedonale soprastante la SP412 della Val Tidone, commissionato nell’ambito degli accordi di programma per il miglioramento della rete viaria dell’area. Il sequestro è stato effettuato nell’ambito dell’operazione “Feudum” che ha portato alla misura degli arresti domiciliari nei confronti del Sindaco di Opera, della Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune e di tre imprenditori del settore edile ritenuti responsabili - a vario titolo - di peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e traffico di rifiuti. L’attività - spiegano i carabinieri - è stata eseguita nell’ambito dello svolgimento di accertamenti tecnici, quali il carotaggio, volti a riscontrare il traffico di rifiuti ideato dagli imprenditori indagati mediante lo stoccaggio, il riutilizzo e l’interramento in aree di cantiere del Comune di Opera ed in aree agricole all’interno del Parco Sud di Milano, di circa 1.000 tonnellate di fresato di asfalto ed altro materiale proveniente dalle lavorazioni stradali ed altri interventi appaltati dai Comuni della zona. Nell’ambito dello stesso procedimento, i militai hanno inoltre rinvenuto, all’interno dell’auto di proprietà del Comune ma in uso al Primo Cittadino, 700 mascherine chirurgiche di colore bianco, suddivise in 7 confezioni, ed ulteriori 10 in una confezione già aperta, della stessa tipologia, tutte risultate verosimilmente destinate alla farmacia comunale ma mai effettivamente consegnate.

 








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